Le origini risorgimentali della corruzione italiana

Alta Terra di Lavoro 14 Novembre 2025

di Giuseppe Brigante Abbate

Quella dei Savoia fu una monarchia democratica fondata sulle tangenti e su una spregiudicata brutalità. Il …nuovo stato fu travagliato da molti scandali, che ebbero come autori financo ministri e lo stesso Re, definito da Lord Clarendon: “ignorante, bugiardo, intrigante che nessuno poteva servire senza danno per la propria reputazione”.

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Servizi e “Scudo per la democrazia”, l’UE progetta la nuova Stasi

La Nuova Bussola quotidiana 14 Novembre 2025

Due progetti emersi negli ultimi giorni confermano le mire simil-sovietiche della Commissione von der Leyen: la creazione dei servizi segreti europei; un pacchetto legislativo che, con la scusa di difendere la democrazia e combattere la disinformazione, limiterà la libertà.

Luca Volonté

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Dibattito sugli allucinogeni: l’intervento dello psichiatra statunitense Nassir Ghaemi

Il Corriere del Sud 29 Agosto 2025

di Andrea Bartelloni

Nassir Ghaemi è presidente della Società di psichiatria del Massachusetts ed è stato a capo del Comitato “No agli allucinogeni” del referendum, che, nel novembre scorso ne chiedeva la depenalizzazione proprio in Massachusetts. Comitato che ha vinto col 57% dei voti nonostante la presenza di città come Boston e Cambridge, grazie all’America quella più profonda e meno ideologizzata.

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Nicola Pisano, il linguaggio della pietra, la lezione del pulpito senese

Lo Scoglio 4 Novembre 2025

Andrea Bartelloni

Nacque in Apulia (regione che si estendeva dalla Puglia odierna fino a Basilicata e Molise) e, probabilmente, imparò a scolpire nei cantieri avviati da Federico II. Lo “stupor mundi”, con buona probabilità, dalla sua bottega lo portò a Pisa: da qui il termine «Pisano» che si associa al nome Nicola.

Nicola Pisano, vissuto durante il XIII secolo (1210 e 1220 circa – 1278 e 1287 circa) è conosciuto soprattutto come scultore per aver scolpito il pergamo del Battistero di Pisa e per quello del duomo di Siena. In Toscana fece anche altro: ad esmpio a Lucca scolpì la lunetta raffigurante la Deposizione che si trova nel portale sinistro del Duomo; mentre in Umbria, in particolare a Perugia, realizzò la Fontana Maggiore.

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Uno sguardo alle cause postmoderne dell’implosione demografica

Tradizione Famiglia Proprietà newsletter 13 novembre 2025

di John Horvat

Improvvisamente, ci troviamo di fronte a un inverno demografico. Lo abbiamo visto arrivare da decenni. Tuttavia, gli effetti di questa implosione demografica stanno ora iniziando a manifestarsi. Una nazione dopo l’altra segnala bassi tassi di natalità e invecchiamento della popolazione. Nessun paese è esente dalla sua devastazione. La mancanza di bambini sta iniziando ad avere gravi conseguenze economiche e politiche. Presto, le nazioni non saranno più in grado di mantenere le loro strutture di governo, sostenere le loro economie o provvedere alla difesa comune. Alcuni paesi rischiano addirittura l’estinzione.

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Amnesty International diventa abortista

Corrispondenza romana 12 Novembre 2025

di Giuseppe Brienza

La ONG Amnesty International, in un rapporto pubblicato il 6 novembre scorso, ha reso esplicito il suo cambio di posizione in materia di aborto denunciando «preoccupanti passi indietro» in materia avvenuti in diversi Paesi europei con «il rischio di vedere i risultati conquistati in materia di diritti riproduttivi messi in discussione da un’ondata di misure retrograde».

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Guerra a Gaza, il giornalista Rai Brunori applaudito in Senato: “Il vizio dei fatti, di sentire più fonti”

Il Riformista 11 Novembre 2025

Aldo Torchiaro

Senato, sala Nassiria. Oltre la capienza consentita, il pubblico preme per entrare. Dentro, l’inviato Rai a Gerusalemme, Giovan Battista Brunori, sta presentando il suo libro. Gli fanno gli onori di casa tutti i gruppi parlamentari sensibili a conoscere e a raccontare la realtà del Medio Oriente, senza paraocchi ideologici. C’è Lucio Malan per Fdi, il capogruppo azzurro Maurizio Gasparri, il fondatore di Sinistra per Israele Piero Fassino e il segretario del PLD, Luigi Marattin. L’editorialista di Repubblica, Maurizio Molinari, conclude l’incontro dopo un’ora e venti di dibattito denso.

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Bilancio della presidenza Trump su vita e famiglia

Corrispondenza romana 5 Novembre 2025

di Giuseppe Brienza

Il 5 novembre del 2024 è la data dell’inattesa rielezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti. Siamo quindi al primo anniversario della designazione, da parte del popolo americano, del 47° Capo della Casa Bianca della storia. Vincendo tale sfida il Tycoon ha guadagnato, come noto, il suo secondo mandato dopo aver vinto nel 2016 contro la candidata dell’establishment liberal, la Democratica Hillary Clinton. A differenza di dieci anni fa, in quest’ultima sfida elettorale Trump ha avuto partita facile con Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti dal 2021 al 2025, ampiamente screditata a causa dell’inconsistenza dimostrata durante la presidenza Biden.

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Perché Donald Trump è contento della vittoria di Zohran Mamdani a New York

Il Timone 6 Novembre 2025

Che nella Grande Mela vinca la Sinistra non è certo una sorpresa, ma ora la Destra potrebbe sfruttare il successo del candidato socialista a proprio vantaggio

di Marco Respinti

Alla vigilia del voto che il 4 novembre ha eletto il Democratico Zohran Mamdani sindaco della città di New York, il presidente Donald Trump ha chiesto ai suoi di votare Andrew Cuomo, che ha corso sì da indipendente, ma che è pur sempre un pezzo vivente dell’establishment Democratico, se non altro oggi sul piano culturale, invece che il Repubblicano Curtis Sliwa. Per battere la Sinistra di Zohran il presidente di destra ha cioè appoggiato l’altra Sinistra di Cuomo: questo perché la vittoria di un Repubblicano a New York è impensabile. La vittoria Democratica a New York è cioè una non-notizia.

La notizia vera è invece lo sdoganamento del «socialismo». Termine e concetto sono infatti una rarità nel linguaggio politico statunitense. Sono stati storicamente usati pochissimo, e semmai come capo di accusa, come stigma di estremismo. Mamdani ha dunque alzato coscientemente il tiro, conquistando un traguardo importante per il Partito Democratico, ma al contempo inguaiandolo. Ora infatti il partito dovrà decidere se conformarsi all’estremismo newyorkese di Mamdani o tornare al bene rifugio del centrismo che, sempre il 4 novembre, ne ha caratterizzato le vittorie in Virginia nel voto per il governatore, il vicegovernatore e il ministro della Giustizia.

Lo sfondamento del socialismo a New York è la storia del successo conquistato passo dopo passo dalle ali movimentiste e antiborghesi della Sinistra statunitense, un miscuglio (a volte contraddittorio, ma nel segreto delle urne funzionano anche le contraddizioni) di multiculturalismo, «cancel culture» e vittimismo woke capace di sfruttare la carta dell’irredentismo razziale (Mamdani è musulmano ma il suo “socialismo americano” ne fa una rivendicazione più etnica che religiosa) riconfezionato negli slogan classici della Sinistra sociale. A New York il cocktail ha funzionato, ma che lo faccia altrove negli States è tutto da dimostrare. Un classico dei resoconti di stampa del giorno dopo farebbe peraltro intendere che il voto di martedì abbia inaugurato la resa dei conti con Trump. Può darsi, ma i numeri non lo attestano.

Come spessissimo nelle tornate elettorali americane, il 4 novembre a New York non ci è verificato lo spostamento di masse decisive di voto da un partito all’altro. Entrambi i partiti poggiano su basi elettorali difficili da smuovere. La differenza la fanno invece i nuovi elettori, numeri cioè che non si spostano, ma che si aggiungono. Come ha notato il New York Post, «martedì hanno votato più newyorkesi che in tutto il 2021 e hanno espresso più voti in questa corsa ad alto rischio rispetto a qualsiasi altra competizione locale degli ultimi 30 anni». Del resto anche le altre vittorie Democratiche del 4 novembre (in New Jersey e nelle elezioni supplettive per la Camera in Texas) sono avvenute in roccaforti Democratiche che già erano Democratiche.

Per vincere in futuro, insomma, i Repubblicani hanno bisogno di fare breccia ancora una volta fra i nuovi elettori e nelle fasce del non-voto. Qualcuno si domanda se sia quindi iniziata la lunghissima campagna elettorale che si concluderà nel voto per il rinnovo del Congresso federale il 3 novembre 2026, un passaggio politico non facile per i Repubblicani, che verrà vissuto da tutti come una sorta di referendum sull’operato di Trump. Fra quanti quella campagna elettorale l’hanno già iniziata c’è proprio Trump, che ha tutta l’intenzione di virare la vittoria di Mamdani a proprio vantaggio. Trump cercherà infatti di schiacciare l’intero Partito Democratico sull’estremismo socialista del neo-eletto sindaco di New York, e se i Democratici cadranno nella sua trappola, i Repubblicani potrebbero farne ampio bottino

E il Vaticano inventò la decolonizzazione

Avvenire 6 Novembre 2025

Pubblichiamo parte dell’intervento che lo storico Gampaolo Romanato terrà oggi nell’ambito del convegno internazionale “A un secolo dall’Esposizione Missionaria Vaticana, spartiacque di un mondo glocale (1925-2025)”, organizzato in concomitanza del centenario della mostra missionaria da cui ebbe origine l’odierno Museo etnologico Anima Mundi, parte dei Musei vaticani. Per il giubileo del 1925 papa Pio XI volle organizzare nella Santa Sede una grande iniziativa per illustrare la diffusione delle missioni cattoliche nel mondo e far conoscere le tradizioni culturali, artistiche e spirituali di tutti i popoli evangelizzati. Il convegno è promosso dalla Pontificia Università Urbaniana e dai Musei vaticani

di Giampaolo Romanato

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