Finalmente viene sfatata un’altra favola. Le forze americane che nel luglio 1943 sbarcarono in Sicilia, nell’operazione Husky, si macchiarono di crimini chiaramente banditi dalle Convenzioni di Ginevra: fucilarono a sangue freddo dei prigionieri, militari e civili, eseguendo un ordine diretto del comandante, il generale George Patton.
Recensione al libro: Le stragi dimenticate. Gli eccidi americani di Biscari e Piano Stella di Gianfranco Ciriacono, Cdb Editore, 2004, 96 pagine, € 16,00
La storia raccontata dai vincitori della seconda guerra mondiale ha nascosto molto bene fatti che avrebbero rotto da subito l’immagine dei soldati inglesi e americani che distribuiscono biscotti e cioccolato, dei soldati americani che sono venuti d’oltre Atlantico a “liberare” l’Italia dal tallone di ferro tedesco. Si tratta ad esempio degli eccidi di braccianti, agricoltori e soldati da parte delle truppe americane appena dopo lo sbarco, in provincia di Ragusa, all’aeroporto di Biscari e a Piano Stella, il 13 luglio 1943. Un libro ne parla.
Il suo titolo è significativo: Le stragi dimenticate. Gli eccidi americani di Biscari e Piano Stella. L’editore? Non è certo un editore noto e presente in tutte le librerie, ci mancherebbe. L’editore in questione è una cooperativa locale che ha dato la possibilità al nipote e figlio di una delle vittime, Gianfranco Ciriacono, di pubblicare una meticolosa ricostruzione di quel che avvenne ad Acate e in provincia di Ragusa nei giorni dello sbarco del 1943.
Il libro è rintracciabile, infatti, solo in alcune librerie siciliane o richiederlo allo stesso autore (giangfranco.ciriacono@tin.it oppure: 339/5891869).
L’autore si è preso la briga di fare delle ricerche sia attraverso i documenti dell’Archivio di Stato, gli atti della Corte Marziale negli Stati Uniti che attingendo ad ogni possibile testimonianza dei sopravvissuti. E ne è risultato un libro-denuncia di eccidi, stupri, ruberie. Gli eccidi denunciati riguardano la zona di Gela e del ragusano, invasa appunto dagli americani.
Gli eccidi americani.
Il 13 luglio, nell’insediamento colonico “Arrigo Maria Ventimiglia”, in contrada Piano Stella, del comune di Caltagirone, 7 braccianti vengono trucidati, inermi e nelle loro case, “scambiati” dai soldati americani per cecchini. Il 14 luglio, nei pressi dell’aeroporto di Biscari, dopo uno scontro a fuoco, ai soldati americani si arrendono 36 italiani, parecchi dei quali in abiti civili. Il comandante di fanteria cui i soldati risono arresi ordina che i prigionieri vengano uccisi: allineati sull’orlo di una vicina forra essi vengono giustiziati da un plotone di soldati.
Nella stessa zona, e lo stesso giorno, un’altra compagnia di fanteria cattura 37 militari italiani e anche loro vengono freddamente eliminati. Di questi fatti i vertici militari furono messi al corrente velocemente, e la loro risposta fu: dite all’ufficiale responsabile delle fucilazioni di riferire che gli uomini uccisi erano dei cecchini, o qualcos’altro, altrimenti la stampa farà il diavolo a quattro e anche i civili si infurieranno!.
Il libro, naturalmente, entra molto nel dettaglio degli atti e delle testimonianze, che qui non è il caso di riportare ampliamente. Ma quel che abbiamo estratto è sufficiente per denunciare il fatto che l’esercito invasore -“liberatore” della democrazia più civile e moderna del mondo – quella americana – agiva alla stregua di popoli che ci hanno fatto intendere feroci ed incivili.