Un aborto ogni 27 secondi. Un divorzio ogni 30 secondi. Quasi un milione di nascite in meno rispetto al 1980. L’aborto come principale causa di mortalità in Europa, insieme al cancro. Sono solo alcuni dei dati raccolti dalla Rete Europea dell’Istituto di Politica Familiare (IPF), contenuti nella Relazione sulla Evoluzione della Famiglia in Europa, 2008 e pubblicati da Antonio Gaspari, giornalista esperto di questioni ambientali e familiari, in un interessante documento uscito su “Zenit” (15 maggio 2008).
Alla presentazione hanno partecipato: Eduardo Hertfelder, Presidente della Federazione Internazionale dell’IPF; Lola Velarde, Presidente della Rete Europea dell’Istituto di Politica Familiare; Jaime Maggiore Oreja, eurodeputato per la Spagna; Miroslav Mikolasik, eurodeputato per la Slovacchia, e Jorge Cesar Dai Neves, Consigliere di Politica Europea della Commissione Europea.
L’evoluzione demografica dell’Europa vede una crescita di 14,2 milioni di persone tra il 2000 ed il 2007, ma di queste 12 milioni, cioè l’84% sono immigrati. L’Italia ha crescita naturale negativa di -0,2 milioni, ma un’immigrazione di 2,9 milioni di persone. Tre nuovi immigrati su cinque che arrivano in Europa, vanno in Spagna o in Italia ma le previsioni sono che, nonostante questa immissione di immigrati, dal 2025 la popolazione europea comincerà a scendere.
La percentuale di giovani sta calando in maniera enorme. I giovani minori di 14 anni erano 94 milioni nel 1980, e sono 74 milioni nel 2007. Con una perdita netta di 20 milioni di giovani. Al contrario la popolazione di età superiore ai 65 anni era di 57 milioni nel 1980 ed era di 80 milioni nel 2007. Bulgaria, Germania, Slovenia e Italia sono i Paesi con il minor numero di giovani. Allo stesso tempo, Italia, Germania e Grecia sono i Paesi con il maggior numero di anziani.
Drammatica la situazione delle nuove nascite: nel 2007 le nascite sono inferiori di circa un milione (920.089) a quelle del 1982. In Europa, la fecondità è di 1,56 figli per donna, inferiore a quello di crescita zero che è di 2,1 figli per donna. In termini di confronto negli Stati Uniti la fecondità è di 2,09 bimbi per donna. La Francia con 2, l’Irlanda con 1,93, la Svezia con 1,85 e il Regno Unito con 1,84 sono i Paesi a più alta fertilità. Le spagnole (30,88 anni), le italiane (30,8) e le olandesi (30,58) sono le donne che mettono al mondo il primo figlio in età più tarda.
A causa dell’aborto si perde ogni anno in Europa una popolazione equivalente a quella di Lussemburgo, Malta, Slovenia e Cipro. Uno ogni cinque bambini concepiti cioè il 20%, non vede la luce del giorno. Delle 6.390.014 gravidanze del 2006, 1.167.683 sono terminate in un aborto. Gli aborti di Francia, Regno Unito, Romania, Italia, Germania e Spagna rappresentano il 77% del totale. La Spagna da sola ha raddoppiato il numero di aborti tra il 1996 ed il 2006.
I matrimoni sono in caduta vertiginosa: tra il 1980 ed il 2006 sono stati 737.752 in meno. Gli europei si sposano poco e sempre più tardi. La media è di 31 anni per l’uomo e 29 per la donna. Ogni 3 bambini 1 nasce fuori del matrimonio: dei 5.209.942 nati nel 2006, 1.766.733 sono nati fuori dal matrimonio (33,9%).
Ci sono più di un milione di divorzi all’anno, con una cadenza di un divorzio ogni trenta secondi. Dal 1996 al 2006 i divorzi sono stati circa 10,1 milioni, ed hanno coinvolto circa 15 milioni di bambini.
Belgio, Lussemburgo e Spagna sono i Paesi con il maggior numero in percentuale di divorzi. Per ogni due matrimoni c’è un divorzio. Le famiglie sono sempre meno numerose: ci sono 2,4 membri per coppia, mentre 54 milioni di persone vivono sole.
A fronte di questo quadro desolante, il rapporto dell’IPF rileva una scarsa attenzione alla famiglia delle istituzioni europee. Infatti, sebbene la Commissione Europea conti 5 Vicepresidenze e 21 Commissari, nessuno di questi è dedicato alla famiglia.
L’Osservatorio per le Politiche Familiari, creato nel 1989, venne dimesso nel 2004 e rimpiazzato dall’Osservatorio per la Demografia e la Situazione sociale. Dei 95 Libri Verdi scritti dal 1984 dalla Unione Europea, nessuno è stato dedicato alla famiglia.
Per questi motivi l’IPF chiede lo sviluppo di politiche pubbliche in sostegno delle famiglie, convertendo la famiglia in una priorità politica, incorporando la prospettiva famiglia in tutte le politiche e programmi della UE, riconoscendo e sostenendo il diritto di famiglia in tutti gli ambiti specialmente nella procreazione, nel mantenimento e nell’educazione dei figli.
Nel rapporto dell’IPF si chiede inoltre: di creare un Istituto per la Famiglia nella Commissione Europea; di invitare i Paesi membri a istituire un Ministero per la Famiglia; di elaborare un Libro Verde sulla famiglia; di promuovere un Patto europeo per la famiglia, come raccomanda il Comitato Economie Sociale Europeo.