I poveri del Libano

Listenernewsletter n.2  Febbraio 2016

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.

padre Damiano Puccini

“La combinazione tra la significativa diminuzione dei finanziamenti internazionali per la crisi dei rifugiati e le rigide restrizioni imposte dal governo di Beirut, sta alimentando un clima nel quale i rifugiati provenienti dalla Siria rischiano di subire molestie e sfruttamento senza poter chiedere protezione alle autorità”, ha dichiarato Kathryn Ramsay, ricercatrice di Amnesty International.

Privi di status legale, i rifugiati vanno incontro ad arresti arbitrari, imprigionamenti e persino rimpatri forzati. Molti hanno timore di denunciare alla polizia gli abusi subiti. Il 20 per cento dei nuclei familiari rifugiati in Libano è guidato dalle donne, che in alcuni casi – quando i loro mariti vengono uccisi, arrestati, fatti sparire o rapiti in Siria – diventano il principale sostegno economico della famiglia.

Per le rifugiate, sopravvivere in queste circostanze può essere persino più complicato. Circa il 70 per cento delle famiglie rifugiate siriane vive ben al di sotto della soglia di povertà della popolazione libanese. Molte di loro hanno riferito di essere in grandi difficoltà di fronte ai costi alti della vita in Libano e hanno dichiarato che, per non aver potuto pagare rate d’affitto esorbitanti, sono finite in alloggi squallidi, sporchi, pericolanti e infestati dai topi.

Ecco alcune esperienze dei nostri volontari di Oui pour la Vie, che con tantissimo cuore usano ogni minuto libero per queste famiglie distribuendo generi alimentari e medicine acquistati con il ricavato delle loro rinunce.

Una signora anziana di 73 anni, molto povera e affetta da gravi problemi di salute, ha sentito parlare della nostra “cucina per i poveri” (che sta muovendo i primi passi in vista del suo assetto definitivo, ma che comunque distribuisce fino ad un centinaio di pasti caldi, necessari soprattutto in questo momento di freddo e di neve). Questa signora, non avendo nient’altro di valore da poter offrire, ha scelto di privarsi della sua piccola radio, la sua sola compagnia, per recuperare del denaro da devolvere interamente alla nostra associazione.

Una ex benefattrice di 26 anni di Oui pour la Vie ha invitato i nostri volontari al suo matrimonio. Dopo la cerimonia lei ha salutato gli invitati, dicendo tra l’altro che in vita sua, non c’è stato niente che l’abbia mai veramente toccata profondamente quanto la presenza nella nostra Associazione. Imitando la Beata Madre Teresa di Calcutta, ha confidato di aver imparato a non guardare mai alla religione dei poveri assistiti, ma solamente alle loro necessità,  nel desiderio di offrire loro anche solo un sorriso.

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Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un  contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 in Italia o al 0096171509475 (Libano) o scrivere una email a:          info@ouipourlavielb.com