Il Gesù del Corano è proprio quello dei Vangeli? E i cristiani debbono ritenere Maometto un profeta? Alcuni esperti sauditi vogliono costruire il dialogo sul ricatto (una chiesa in Arabia saudita in cambio della professione di fede sul profeta Muhammad). Ma cristianesimo e islam sono diversi e talvolta opposti. Invece del sincretismo o del ricatto, l’unica via è il rispetto reciproco.
di Samir Khalil Samir, sj
A rivelarlo è Anwar Ashiqi, presidente del centro saudita di studi strategici ‘Medio Oriente’, intervistato dalla Tv satellitare ‘al-Arabiya’:
“Ho partecipato a diversi incontri nell’ambito del dialogo islamico-cristiano – spiega – e ci sono state trattative su questo tema. Noi abbiamo risposto che – dal momento che la nostra religione riconosce quella cristiana e le figure di Gesù, di Mosè e degli altri profeti – si potrebbero avviare trattative ufficiali per costruire una chiesa in Arabia Saudita solo dopo che il Papa e tutte le chiese cristiane abbiano riconosciuto il profeta Maometto” (1)
C’è un malinteso da chiarire. Lo sheikh Anwar Ashiqi dice: “Dal momento che la nostra religione riconosce quella cristiana e le figure di Gesù, di Mosè e degli altri profeti, …”.
L’islam riconosce la religione cristiana e la figura di Gesù?
Che significa “riconosce quella cristiana”? Se significa “riconosce la verità della religione cristiana come si auto-definisce”, allora l’islam non sarebbe più l’islam. Come farebbe Anwar Ashiqi a riconoscere la Trinità, l’Incarnazione, la Redenzione e tutto il dogma cristiano, quando il Corano nega chiaramente questi dogmi?
Nega la Trinità (“O Gente della Scrittura, non eccedete nella vostra religione e non dite su Dio altro che la verità. Il Messia Gesù, figlio di Maria, non è altro che un messaggero di Dio, una Sua parola che Egli pose in Maria, uno Spirito da Lui [proveniente]. Credete dunque in Dio e nei Suoi messaggeri. Non dite “Tre”, smettete! Sarà meglio per voi. Invero Dio è un dio unico. Avrebbe un figlio? Gloria a Lui!” = Corano 4:171).
Nega la divinità di Cristo (“O Gesù, figlio di Maria, sei tu che hai detto alla gente: “Prendete me e mia madre come due divinità all’infuori di Dio?” = 5:116). Nega la morte di Cristo in croce (“Non l’hanno ucciso, non l’hanno crocifisso, ma è sembrato loro” = Corano 4:157)? Insomma, il Corano e i mussulmani negano i dogmi essenziali del cristianesimo. E questo è il loro diritto più assoluto!
E che significa che l’islam “riconosce … le figure di Gesù, di Mosè e degli altri profeti”? Il Corano presenta una sua figura di Gesù, che in alcuni punti coincide con quella dei Vangeli, e in altri certamente no. Qualcuno potrebbe addirittura trovare che la figura coranica di Gesù è più bella di quella dei Vangeli. Cio’ che importa è che non coincide con quella dei Vangeli. E questo è il loro diritto più assoluto, purché sia chiaro che si tratta della figura coranica di Gesù!
E lo stesso vale per cio’ che chiamano “profeti”, che sono spesso figure bibliche, non necessariamente dei profeti. Quanto ai grandi profeti della Bibbia (Isaia, Geremia, Zaccharia, ecc) non sono nemmeno menzionati né nel Corano né nella Sunna.
Il Papa e i cristiani possono riconoscere Muhammad come profeta?
E che significa “che il Papa e tutte le chiese cristiane” devono prima riconoscere “il profeta Maometto”? E che c’entra il Papa con “tutte le chiese cristiane”, trattandosi dell’eventuale costruzione di una chiesa per i cattolici, che era la richiesta fatta il 6 dicembre scorso nell’incontro tra il Papa e il re Abdallah? Come se il Papa avesse una qualunque autorità su altre chiese … o vice versa!
Ma la cosa più strana è che il Papa dovrebbe riconoscere il carattere profetico di Muhammad. E come si fa a riconoscerlo tale? Anzi, a riconoscere che egli è “il sigillo dei profeti” secondo l’espressione coranica ripresa da tutta la tradizione musulmana? Come il cristiano può credere, nello stesso tempo, che Cristo è il Verbo di Dio, il messaggio ultimo di Dio all’umanità, la Parola divina incarnata, e che dopo di lui Dio suo Padre abbia mandato un altro profeta a chiudere la
Rivelazione, cioè a completare, correggere, contraddire ciò che di lui si dice nei Vangeli?
C’è un principio di coerenza e di non auto-contraddizione, oltre a questioni dogmatiche, che impediscono al Papa come al semplice fedele, di affermare che Muhammad è stato mandato da Dio al mondo intero (e non solo agli Arabi) per proclamare il Messaggio divino messo nel cuore di Adamo (che era mussulmano, come lo dice il Corano) e rivelato in plenitudine con lui.
Capisco che il musulmano si sente afflitto dal fatto che nessun cristiano coerente può proclamare che Dio abbia mandato messaggeri dopo Cristo, se non per seguire Cristo, imitarlo, e proclamare il suo messaggio. Anzi, il mussulmano sente una forma d’ingiustizia: “Noi, pensa, riconosciamo Gesù come profeta di Dio, perché voi non riconoscete Muhammad come profeta di Dio?”
La risposta è che non si tratta di scambiare dei favori: “Ti do questo e tu mi dai quello!” Non siamo al mercato. Si tratta di dire la propria fede, con sincerità e onestà, non per aggredire o umiliare chiunque, ma per non cadere nell’ipocrisia o il doppio linguaggio. Io cristiano non posso chiedere al mussulmano di riconoscere la divinità di Cristo, in cambio del riconoscimento della profezia di Muhammad. E se il musulmano fosse pronto a farlo, allora dovrebbe farsi battezzare e diventare cristiano.
Ugualmente, se il cristiano riconoscesse che Muhammad è profeta, per forza dovrebbe essere riconosciuto come musulmano. Perché? Perché è musulmano chiunque recita la doppia professione di fede: “Rendo testimonianza che non c’è Dio al di fuori di Dio, e che Muhammad è il messaggero di Dio”. Ora, la prima testimonianza la facciamo tutti i giorni; se aggiungo la seconda, allora sono irrimediabilmente diventato musulmano.
Si può essere e musulmano e cristiano?
Vorrei tanto poter essere e musulmano e cristiano. Ma non si puo’. Perché su alcuni punti le due religioni, non solo sono diverse, ma sono opposte. E questo non è un male. Come dice Muhammad ai pagani, nel Corano: “Avete la vostra religione, e io ho la mia!”. L’importante è il rispetto che ci portiamo gli uni agli altri. Più ancora del rispetto: l’affetto e l’amore.
Caro fratello musulmano, Dio ti ama come ama ogni sua creatura umana. Si fedele alla tua fede, e spingimi ad essere fedele alla mia. Anch’io ho il dovere di essere fedele alla mia fede, e di spingerti ad essere fedele alla tua. Ma non si può fare un ricatto dicendo: “Se il Papa non riconoscerà la figura del profeta Maometto, non potrà essere costruita alcuna chiesa in Arabia Saudita!”. Ne si può ricattare dicendo: “Se i musulmani non riconosceranno la figura di Cristo Figlio di Dio, non potrà essere costruita alcuna moschea in Occidente!”
La vera tolleranza è riconoscere l’altro com’è, non come vorrei che fosse! Tu non puoi riconoscere la divinità di Cristo (che è pure il dogma essenziale dei cristiani), come io non posso riconoscere la profezia di Muhammad (che è pure il dogma essenziale dei mussulmani).
Invece, posso provare a capire perché è fondamentale per te che Muhammad sia profeta di Dio, anzi il “sigillo dei profeti”, e rispettare per questo motivo la figura di Muhammad. E tu puoi provare a capire perché è fondamentale per me che Cristo sia il “Figlio di Dio”, e rispettare per questo motivo la figura di Gesù. Allora si, potremmo vivere insieme da buoni amici o addirittura da fratelli, avendo riconosciuto che siamo diversi ed essendo felici per questa diversità.
(1) Vedi A. Saudita: linea dura degli imam, nessuna chiesa se il Papa non riconosce Maometto
(A.C. Valdera)