Famoso in tutto il mondo, il divo argentino aveva successo, donne, tutto. Tranne la felicità. La sua conversione è ora raccontata in un film-documentario
Benedetta Frigerio
Il giocoliere di Dio racconta la conversione di Paul Ponce, giocoliere argentino famoso in tutto il mondo, una storia sconosciuta che descrive l’attualità del matrimonio cristiano e comunica la pace generata da un’esistenza spesa tutta accanto a Dio. Il documentario, tradotto e doppiato in italiano da Infinito+1, in uscita in dvd il prossimo 19 marzo, fa parte della serie “Può toccare anche a te”, del regista spagnolo Juan Manuel Cotelo, autore di L’ultima cima (il documentario più visto nella storia del cinema spagnolo),Terra di Maria e di Dio esce allo scoperto.
FINO A BUCKINGHAM PALACE. Ponce nasce 44 anni fa da due artisti circensi e fin da piccolo apprende dal padre i trucchi del mestiere che lo porterà alla ribalta mediatica già all’età di 7 anni: “Il giocoliere più giovane del mondo”, titolano tutti i giornali, e solo due anni più tardi c’è chi lo definisce addirittura “il migliore del mondo”. Il ragazzino comincia così a girare tutti i continenti, richiestissimo dai teatri e dai salotti più in voga, arrivando ad esibirsi persino per la Bbc e a Buckingham Palace. Ponce ottiene tutto quello che desidera, soprattutto accumula fidanzate sparse per le capitali del pianeta. Eppure percepisce dentro di sé una grande mancanza.
LA MISSIONE. Un giorno, quasi per caso, entrato in una chiesa, decide di ricevere la Cresima. È un gesto senza particolari ragioni, se non una minima simpatia verso la comunità cattolica: Ponce compie quel passo «solo per non sentirmi escluso» da essa. Da quel momento, però, tutto cambia per il giovane divo, fino a spingerlo, all’apice del successo, ad abbandonare la scena per andare un anno in missione. È lì che scoprirà il segreto per ottenere quello che gli era sempre mancato: «Fare la volontà di Dio». Il giocoliere smette persino di collezionare fidanzate e decide di consacrare a Dio la sua futura sposa, la donna ancora non conosce e che attende pregando il Signore senza stancarsi. La troverà ben dieci anni dopo.
UNA STRANA STIMA. Con quella giovane brasiliana Ponce vive un fidanzamento che suscita l’incredulità dei suoi colleghi (lui la porta con sé in tournée ma chiede due stanze separate). E la stima dell’ambiente verso di lui cresce, sebbene Ponce non nasconda mai la sua fede, anzi: ne parla sempre con tutti. Nel documentario di Cotelo sono proprio i colleghi a spiegare in prima persona i motivi di tanta ammirazione. Fra i protagonisti c’è anche un’altra coppia sposata da 35 anni, la cui vicenda mostra chiaramente come un matrimonio cristiano non sia affatto un rapporto fra angeli. I due hanno storie e caratteri radicalmente diversi e sono stati sul punto di separarsi, ed è solo – letteralmente – grazie a Dio se nella loro vita l’umanamente impensabile (un uomo e una donna capaci di amarsi per sempre) è divenuto possibile.