Tendenza allarmante nel Vecchio Continente
di Rodolfo Casadei
Si sa come è andata a finire: i voti veri hanno approvato l’iniziativa referendaria con una comoda maggioranza del 57 per cento.Nel segreto dell’urna, dove non c’è nessun pericolo di fare la figura dell’intollerante di fronte a un interlocutore, la gente ha espresso le sue vere preferenze. vSe però gli osservatori avessero tenuto in considerazione altre inchieste d’opinione in Svizzera e nel resto d’Europa, non si sarebbero lasciati sorprendere dal risultato del referendum.
Tre settimane prima un’altra inchiesta, eseguita da M.I.S. Trend di Losanna, aveva sentenziato che il 68 per cento degli elvetici pensa che si può essere contemporaneamente svizzeri e musulmani, ma il 40 per cento ritiene che islam e democrazia siano inconciliabili, il 49 per cento che l’islam conduca più facilmente all’estremismo che non le altre religioni e il 50 per cento che il velo islamico non debba essere permesso nelle scuole pubbliche.
In realtà un calo del gradimento nei confronti dei musulmani è stato registrato negli ultimi anni in tutti i paesi europei. L’ultimo report in materia del Pew Global Attitudes Project (un istituto di rilevazione americano) mostra che nei principali paesi europei fra il 2004 o il 2005 e il 2008 le opinioni negative nei confronti dei musulmani sono cresciute dal 37 al 52 per cento in Spagna, dal 46 al 50 per cento in Germania, dal 30 al 46 per cento in Polonia, dal 29 al 38 per cento in Francia.
Sono diminuite solo in Russia (dal 37 al 32 per cento) e nel Regno Unito (dal 31 al 23 per cento). Se si combinano i dati di Francia, Spagna e Germania, si nota che i musulmani sono sgraditi soprattutto agli elettori di destra (56 per cento), ma quelli di sinistra non sono molto meno antipatizzanti (42 per cento).