Notiziario di un gruppo di volontari libanesi, membri dell’associazione legalmente riconosciuta “Oui pour la vie” presente a Damour in Libano, in favore dei più poveri e ispirata al movimento libanese “Lo Tedhal” di Padre Mansour Labaky e all’attività delle Suore di Madre Teresa di Calcutta in Libano
padre Damiano Puccini
Davanti a queste emergenze, non è una carità fatta solo di compassione attraverso una distribuzione di oggetti, che può sanare le ferite presenti nell’animo di queste famiglie, ma i nostri volontari si sentono interpellati innanzitutto ad essere loro stessi, attraverso la testimonianza della loro serenità, un messaggio credibile di perdono e di pazienza, per suscitare in tutti coloro che incontrano le medesime motivazioni, per saper ricambiare con il bene il male subito.
Le suore di Madre Teresa ci insegnano che quando non solo un volontario, ma anche un povero, rinuncia volentieri a qualcosa, Dio mette in lui una luce particolare che lo porta a considerare ogni bisognoso a qualunque popolo appartenga, come un fratello e quindi a donare con generosità e costanza il il sorriso insieme agli aiuti materiali, senza provare nessuna ripugnanza per la casa povera o abbandonata.
Al contrario, il limitarsi alla semplice compassione, non impedisce ai volontari che vivono in difficoltà economiche, di sentire ugualmente il richiamo verso tante mondanità inutili e dannose, che impoveriscono anche della gioia di donare il tempo e l’attenzione materiale al nostro prossimo più vicino.
Anche i nostri volontari, ripercorrono quelle medesime strade che li portavano ai luoghi di divertimento (discoteche, night) per fermarsi invece in questi quartieri poveri, oppure per ritornare al McDonald’s di Beirut, dove un tempo passavano le serate, suscitando un positivo stupore da parte dei loro vecchi amici, perché questa volta accompagnano i bambini bisognosi.
In questo spirito dell’associazione di aiuto concreto verso tutti coloro che hanno bisogno, segnaliamo alcune situazioni più delicate. La famiglia di Silvana, una ragazza-madre ora poverissima: il marito, alcolizzato e con problemi di droga, l’ha abbandonata per non voler riconoscere il figlio. All’aiuto materiale nei riguardi di questa mamma e del bambino, privi veramente di tutto, si aggiunge il sostegno spirituale per favorire uno spirito di perdono.
La nostra attenzione principale per Natale è nei riguardi di Nabil che deve subire un trapianto di midollo osseo e per questo con la sua famiglia deve lasciare il Libano per recarsi a Cipro dove sarà operato, dovendo far fronte a costi assolutamente insostenibili con le poche risorse di cui dispone. Le famiglie che non sono più in grado di pagare l’assicurazione sanitaria, e sono in continuo aumento, quando si presenta un’urgenza, sono costrette a svendere le loro abitazioni e nella prospettiva poi di emigrare all’estero.
A queste come ad altre situazioni di disagio noi diciamo sempre: “Non c’è nessun povero che non ha un pezzo di pane da dare e non c’è nessuno che non abbia mezz’ora di tempo da offrire”. E’ bello proprio vedere testimoniare questa vicinanza.
Abbiamo deciso da quest’anno di dedicare il Natale, a Giustina D’Alessandro, una ragazza di 34 anni di Lucca, morta in un incidente stradale lo scorso ottobre, che voleva partecipare alla nostra missione.
Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per un contributo in favore della nostra opera può inviare sms al 333/5473721 o inviare un vaglia a Cuter Daniella (mia madre, con 2 elle) via Santi, 11. Navacchio (PI) 56023 tel 3331309125. Email: pdamianolibano@gmail.com o scrivendo in francese, direttamente all’associazione:
http://www.ouipourlavielb.com/en/
Quando mi trovo in Italia, nell’occasione di celebrazioni o incontri, sono sempre disponibile a venire ovunque.Un Santo Natale a tutti.