Tradizione Famiglia Proprietà n. 71 – Ottobre 2016
Molti studiosi del messaggio di Fatima si pongono domande sul possibile significato simbolico del luogo delle apparizioni. Fatima, infatti, era la figlia prediletta di Maometto. Conterrà il messaggio anche una promessa di conversione per i musulmani? Intanto, in un fenomeno poco commentato dai media, le conversioni di musulmani al cristianesimo si stanno moltiplicando
di Alejandro Ezcurra
Quasi ogni giorno leggiamo notizie di efferati attacchi compiuti in nome di Allah da parte di musulmani fanatici, la maggior parte di loro suicidi. Poco risalto viene dato, invece, a un fenomeno opposto e molto incoraggiante: l’aumento del numero di musulmani che si stanno convertendo al cristianesimo. Lungi dallo smorzare questa tendenza, il terrorismo islamico sembra anzi rafforzarla.
Aumentano le conversioni di musulmani
Nel mondo musulmano regge una tirannia religiosa che, in materia di Fede, proibisce ai seguaci di Maometto le operazioni mentali più fondamentali, come il pensare. Per un musulmano, né la vita di Maometto né il Corano (testo crivellato di contraddizioni grossolane) possono essere oggetto di un’analisi razionale, cioè, di interpretazioni e di confronti, e tanto meno di critiche, sotto pena di sanzioni durissime che possono giungere alla pena di morte per “blasfemia”.
In molti musulmani, questo giogo sulla coscienza genera un profondo malessere. In contatto con la fede di Gesù Cristo, spesso si aprono alla sua bellezza spirituale, alla sua saggezza luminosa, al suo sottile adattamento a tutte le circostanze della vita umana. Inevitabilmente, ciò li porta a stabilire paragoni con le rozze convinzioni del credo maomettano. Sostenuto dalla grazia divina, questo movimento dell’anima può sfociare in una conversione.
Un recente studio, condotto dall’Istituto di Studi Religiosi della Baylor University, Texas, svela la portata mondiale di questo fenomeno (1). I dati rivelano che, nel 1960, i musulmani convertiti al cristianesimo erano circa 200 mila. Mezzo secolo più tardi, la cifra è aumentata cinquanta volte, raggiungendo dieci milioni di convertiti.
In Iran, per esempio, all’epoca della rivoluzione islamica negli anni Settanta, i convertiti erano meno di cinquecento. Oggi sono stimati tra i 300 e i 500 mila. «Le autorità islamiche iraniane sono molto preoccupate per questo fenomeno», scrive Bault Olivier in “Nouvelles de France”
Secondo lo studio della Baylor University, «negli Stati Uniti ci sono 450.000 musulmani convertiti al cristianesimo, 380.000 in Algeria, 600.000 in Nigeria, 60.000 in Arabia Saudita, 45.000 in Bulgaria, 25.000 nel Regno Unito, 15.000 in Germania, 12.000 in Francia e, in particolare, 6,5 milioni in Indonesia».
Queste statistiche, basate sui numeri dei nuovi battezzati, sono tuttavia necessariamente approssimative, «perché molti convertiti si nascondono, e anche perché, per prudenza, le Chiese orientali non forniscono il numero di battesimi di musulmani». Le Chiese «temono rappresaglie dalle autorità musulmane e dai fondamentalisti islamici».
Il timore è giustificato: «Spesso i neobattezzati sono picchiati e presi a calci dalle loro stesse famiglie, torturati e minacciati di morte. Non di rado sono uccisi da comandi islamici come “apostati”, giacché il Corano non solo vieta la conversione, ma anche il proselitismo delle altre religioni nei territori in cui esso domina»
“Sanguis martyrum semen Christianorum“.
Anche se le statistiche sono approssimative, pondera lo studio della Baylor University, «non vi è dubbio che l’ondata di conversioni stia guadagnando ampiezza, sia nel mondo musulmano sia nell’Occidente».
Un esempio degno di nota è quello del giornalista iraniano Sohrab Ahmari, editorialista del “Wall Street Journal”. Egli si stava preparando, con certa riservatezza, a ricevere il battesimo cattolico. Dopo il brutale assassinio dell’anziano sacerdote francese Jacques Hamel, selvaggiamente trucidato da fanatici islamisti mentre celebrava la Messa lo scorso 26 luglio, Ahmari decise di abbandonare la discrezione. Quello stesso giorno, decise di rendere pubblica la sua conversione alla Chiesa cattolica.
Facendo uso dell’hashtag creato con il nome del sacerdote martire (#IAmJacquesHamel), Ahmari scrisse su Twitter: “In realtà, questo è il momento giusto per annunciare che mi sto convertendo al cattolicesimo sotto la guida dell’Oratorio di Londra”.
Nato a Teheran, Ahmari si era trasferito ancora adolescente negli Stati Uniti, dove si laureò in Giurisprudenza presso la Northeastern University, di Boston. Attualmente lavora come editorialista al “Wall Street Journal” nell’edizione europea del noto quotidiano di Chicago.
La sua conversione, resa pubblica lo stesso giorno del martirio di P. Hamel, ci mostra ancora una volta la realtà del famoso aforisma di Tertulliano: Più i seguaci di Maometto minacceranno quel che resta della Civiltà cristiana occidentale, più frequenti saranno i casi di conversione come quello di Ahmari. Nessun terrorismo potrà mai sviare il trionfo finale del Cuore Immacolato di Maria, promesso a Fatima nel 1917.