L’Occidentale 20 Aprile 2017
di Lorenzo Formicola
L’islam diventerà la religione più popolare nel mondo entro il 2050. La mezza luna ha infiniti fattori a suo favore, capaci di trasformare, in breve, la culla della civiltà in un orizzonte tetro e arido. E non sarà certo una buona dose di sofismi a colpire il castello di carte del multikulti. Non ne abbiamo bisogno.
Molto più banalmente sono le politiche universali sulla fantomatica misericordia che abbraccia gli immigranti e li esorta a varcare le nostre porte aperte, dagli Stati Uniti all’Europa, il viatico ad un cambio radicale di tutto il lato occidentale. Un cambiamento che avanza. Come il nulla.
Ne sono convinti i ricercatori del Pew Research Center, think thank con sede a Washington, che fornisce informazioni su problemi sociali, opinione pubblica, andamenti demografici sugli Stati Uniti ed il mondo in generale. Nei prossimi decenni, sempre secondo l’analisi del centro Usa, l’Europa potrebbe vedere il numero di cristiani surclassato da quello dei fedeli musulmani in particolare, e in seguito da altre minoranze religiose.
I drammatici tassi di fecondità sono la prima spia di un Occidente in riserva da tempo: l’Europa è l’unica area del mondo nella quale la popolazione complessiva sembra destinata a diminuire di quasi 50 milioni di persone tra il 2010 e il 2050. Il vecchio continente sarà sempre più vecchio. L’età media delle persone di fede cristianana è di 42 anni, 32 quella dei fedeli musulmani. I musulmani hanno un tasso di fertilità più elevato rispetto a qualsiasi altro gruppo religioso, in Europa la media è di 2,9 figli per donna: la popolazione musulmana entro il 2050 trasformerà i suoi 43 milioni in 71.
Le proiezioni sul futuro europeo raccontano un’emorragia di circa cento milioni di cristiani, persone che abbandonano la propria fede, per abbracciare l’ateismo o magari altre religioni, islam compreso. Le persone che non si identificano con un gruppo religioso, in Europa, sono destinate a crescere dal 19% della popolazione nel 2010 al 23% entro il 2050.
Buddisti e indù raddoppieranno le loro percentuali, rispettivamente diventeranno 2,5 e 2,7 milioni. Pronti, a quel punto, a sfidare gli ebrei che potrebbero perdere il posto di seconda più grande minoranza religiosa dopo i musulmani.
Negli Stati Uniti, oggi gli islamici rappresentano l’1% della popolazione; potrebbero raddoppiarsi nei prossimi trent’anni. Nel 1992 i seguaci di Allah che ricevevano lo status di cittadini statunitensi erano il 5%, nel 2012 il 10%, quindi 100.000 immigrati solo in quell’anno.
Negli Usa si prevede un calo di circa l’11% dei cristiani. Sarà interessante scoprire se questi dati resteranno tali durante il mandato del presidente Trump.
Il think tank americanoè pronto a scommettere che entro il 2050 saranno in Africa cinque delle dieci maggiori comunità cristiane del mondo, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania, Etiopia e Uganda. La popolazione dell’Africa sub-sahariana è infatti giovane e tende ad avere più figli rispetto al resto del mondo. C’è quindi un cattolicesimo che dà frutti e spande semi, in Africa questa comunità tra il 2010 e il 2050 potrebbe passare da 823 a 1,9 miliardi di persone. L’Africa subsahariana sarà la prima area a maggioranza cristiana del mondo, seguita da America Latina e Caraibi.
Nel mondo arabo e sempre di più in America ed Europa, intanto dobbiamo fare i conti con il terrorismo islamico. Secondo i dati forniti dalla dissidente somala Ayaan Hirsi Ali, “degli ultimi sedici anni, l’anno peggiore per il terrorismo è stato il 2014, con novantatré paesi attaccati e 32.765 persone uccise. Il secondo peggiore è stato il 2015, con 29.376 morti. Nell’ultimo anno, quattro gruppi radicali islamici sono stati responsabili del 74 per cento di tutte le morti per terrorismo: lo Stato islamico, Boko Haram, i talebani e al Qaida”.
E sempre più profondo è il radicamento islamista in Europa. “Le Nazioni Unite hanno stimato che circa 15 mila combattenti stranieri provenienti da almeno ottanta nazioni si sono recati in Siria per unirsi al jihad. Circa un quarto di loro proviene dall’Europa occidentale”.
E se non bastano i dati del Pew Research Center e quelli forniti da Hirsi Ali, c’è un rapporto ComRes, commissionato dalla Bbc, e un sondaggio Icm, diffuso da Newsweek, che in qualche modo chiude il cerchio e dà l’idea di quanto l’Europa sia sempre più prossima all’islamizzazione: il 27 per cento dei musulmani inglesi ha approvato la strage di Charlie Hebdo in Francia, e il 16 per cento dei musulmani francesi simpatizza per l’Isis. La percentuale sale al 27 per cento fra i giovani di diciotto-ventiquattro anni.
Le campane a morte per l’Occidente suonano già da tempo mentre il mantra “islam religione di pace” resiste solo nel cuore di chi odia ferocemente il cristianesimo, ovvero è affetto da gravi complessi irenici.
“L’obiettivo dell’islam è rimasto lo stesso fin dall’inizio”, ha detto Rémi Brague, grande medievalista francese con cattedra alla Sorbona, e uno dei più importanti intellettuali del suo Paese. “E’ la conquista del mondo. E’ quello di stabilire il regno di Dio attraverso la sua legge”.