di Cesare Cavalleri
Gira su Internet una storiella che a mia volta giro ai lettori perché divertente e istruttiva. Ecco qua:
“La Sadae (Sindrome di Attenzione Deficiente Attivata dall’Età) si manifesta così: Decido di lavare la macchina. Andando verso il garage, vedo che c’è posta sul tavolino dell’ingresso. Decido di dare un’occhiata alle lettere prima di lavare la macchina. Lascio le chiavi della macchina sul tavolino, vado a buttare le buste vuote e la pubblicità nel bidone della spazzatura e mi rendo conto che è pieno.
Decido di lasciare le lettere, tra le quali c’è una fattura, sul tavolino e andare a svuotare il bidone nel contenitore. Tiro fuori dalla tasca il libretto di assegni per pagare la fattura e vedo che ne è rimasto solo uno. Vado nello studio a prenderne un altro e vedo sul tavolo la Coca Cola che stavo bevendo e di cui mi ero dimenticato. Prendo la lattina perché non si rovesci sulle carte e noto che si sta scaldando, perciò decido di portarla in frigo.
Andando in cucina osservo che il vaso da fiori sul comò dell’entrata è senza acqua. Lascio la Coca Cola sopra il comò e scopro gli occhiali per leggere che stavo cercando da tutta la mattina. Decido di portarli sul mio scrittoio nello studio, e poi mettere acqua ai fiori. Porto gli occhiali in studio, riempio una caraffa d’acqua in cucina e, subito, vedo il telecomando. Qualcuno lo aveva lasciato sul tavolo di cucina.
Mi ricordo che ieri sera lo stavamo cercando come matti. Decido di portarlo in salotto, dove deve stare, dopo che avrò messo l’acqua ai fiori. Verso un pochino di acqua ai fiori e la maggior parte finisce per terra. Pertanto, torno in cucina, lascio il telecomando sul tavolo, prendo gli stracci per asciugare l’acqua. Vado in entrata, cercando di ricordare cosa volevo fare con questi stracci…
“Alla fine della serata la macchina non è lavata, non ho pagato la fattura, il bidone della spazzatura è pieno, c’è una lattina di Coca Cola calda sul comò, i fiori sono senz’acqua, c’è un solo assegno nel mio libretto, non riesco a trovare il telecomando, né gli occhiali per vedere da vicino, c’è una brutta macchia sul parquet dell’entrata e non ho la minima idea di dove sono le chiavi della macchina. Mi soffermo a pensare come può essere che senza aver fatto niente in tutta la giornata sia stato continuamente in movimento e mi senta tanto stanco.
“Ho ricevuto questo messaggio e ve lo inoltro, anche perché non mi ricordo più a chi l’ho già mandato… Buona giornata!”
Simpatico, vero? In effetti, la Sadae può colpire a ogni età, e il nostro tempo frettoloso, avido, vorace, ne moltiplica gli effetti. Per stare sul classico, la Sadae è una variante del complesso di Palinuro, dal nome del nocchiero di Enea che si lascia cadere dalla nave quando il porto è ormai in vista. Il complesso di Palinuro denota la caduta di interesse che talvolta sopraggiunge quando un traguardo è a portata di mano. L’instabilità, il non portare a termine, il cominciare cento cose per non concluderne nessuna può diventare pericoloso.
Per non fare la fine di Palinuro, e per metterla sull’ascetico, conviene seguire il consiglio di “Cammino” (di Josemaría Escrivá de Balaguer): “Vuoi davvero essere santo? – Compi il piccolo dovere d’ogni momento: fa’ quello che devi e sta in quello che fai” (n. 815).