da In Terris 25 Ottobre 2018
Petr Bystron, uno dei fondatori del partito sovranista, racconta il successo in Germania e il progetto per le europee
Federico Cenci
Domenica prossima in Germania anche l’ultimo racimolo di un tabù vecchio di settant’anni si appresta ad essere troncato. Con il probabile ingresso di Alternative für Deutschland (AfD) nel Parlamento regionale dell’Assia, dopo quello in Baviera del 14 ottobre, ognuno dei 16 land tedeschi avrà la sua componente politica dalla spiccata attitudine patriottica.
La bandiera con la freccia rossa dell’AfD, rigorosamente al fianco di quella tricolore tedesca, sventolerà in ogni Parlamento tedesco, Bundestag compreso, dove alle legislative del settembre 2017 ha ottenuto 94 deputati. Una situazione impensabile fino a qualche decennio fa, in un Paese ancora diviso e in crisi d’identità.
Ma oggi il vento è cambiato in tutta Europa, anche in Germania spira quello sovranista. Ecco allora che l’AfD vola e volge lo sguardo all’orizzonte. In Terris ha parlato con Petr Bystron, uno dei fondatori dell’AfD, 45enne di origine ceca fuggito in Germania dal regime comunista.
Siete soddisfatti del risultato elettorale in Baviera? Forse per l’AfD c’erano maggiori aspettative rispetto al 10.2% di voti …
“In soli cinque anni, l’AfD ha ottenuto seggi in ognuno dei singoli Parlamenti dei Land tedeschi in cui si è candidato, e domenica prossima, 28 ottobre, entreremo nell’ultimo che ci è rimasto, quello dell’Assia. Si tratta di un successo senza precedenti, nessun partito ha mai ottenuto un tale successo in così poco tempo in Germania. In Baviera, abbiamo guadagnato oltre il 10% partendo da 0 e abbiamo persino superato i socialdemocratici, che sono al Governo con Angela Merkel”.
A proposito, cosa contestate delle politiche di Angela Merkel?
“Angela Merkel ha diviso l’Europa, prima con la sua politica monetaria e poi con la sua antidemocratica apertura dei confini che ha generato un’immigrazione di massa che ha colpito in particolare l’Italia. Invece di sostenere la battaglia del vostro Governo contro il criminale traffico di esseri umani, lei continua di fatto a perpetuare la sua politica. Riteniamo che Angela Merkel sia il peggior cancelliere che la Germania abbia avuto dalla fine della seconda guerra mondiale”.
Pensate davvero che i flussi migratori possano essere arginati?
“Certamente l’immigrazione illegale può essere fermata, come Matteo Salvini sta dimostrando in modo veloce ed efficace, e come anche l’Australia ha dimostrato negli anni scorsi. Tutto ciò che serve è la volontà di farlo e di prendere le misure necessarie: bisogna smettere di incoraggiare i migranti illegali a muoversi, mandare il segnale che venire in Europa illegalmente non è un’opzione, iniziare a proteggere i confini in modo effettivo e rimandare a casa i clandestini. Questa è l’unica soluzione al problema.
La peggiore minaccia sono le ong sovranazionali, che credono di essere sopra la legge e possono infrangere le regole restando impunite. Procuratori italiani come Carmelo Zuccaro in Sicilia hanno indagato sui legami tra ong e trafficanti di esseri umani e sul fatto che queste organizzazioni esercitano un effetto trainante sui migranti di tutto il mondo. Ecco perché sosteniamo gli sforzi di Italia e Malta per fermare le ong, spesso di base in Germania”.
Non crede che l’immigrazione abbia dato un contributo positivo alla Germania negli ultimi anni?
“Sono io stesso un immigrato, certo che credo che una legale, ordinata immigrazione di lavoratori qualificati rappresenti un netto beneficio per ogni società ed economia. Ciò che è dannoso è l’immigrazione incontrollata di massa di giovani e non qualificati maschi che vengono qui in modo illegale. Inoltre, molti di questi giovani uomini provengono da violente, patriarcali, repressive culture islamiche, dove le donne valgono la metà degli uomini, dove i gay e gli ebrei sono perseguitati e uccisi, dove la libertà di parola, la democrazia e i diritti umani sono subordinati alla religione, e dove molti credono in un Islam radicale e militante che ha l’obiettivo di conquistare il mondo”.
Concretamente, quali sarebbero gli effetti sociali negativi dell’immigrazione?
“I numeri sono scioccanti: secondo cifre ufficiali della polizia federale tedesca per il 2017, i migranti hanno nove volte più possibilità di commettere omicidi e sette di commettere abusi sessuali rispetto al resto della popolazione. Nel 2015, 450 di 452 attacchi suicidi nel mondo sono stati commessi da musulmani. Non capisco come queste cifre non possano allarmare. Paesi come la Polonia e l’Ungheria, che hanno rifiutato l’immigrazione di massa dei musulmani, non hanno nessuno di questi problemi”.
Qual è la vostra idea dell’Europa? E quale progetto avete?
“Siamo devoti europei e vogliamo vivere in pace e collaborazione con tutti i nostri vicini. Tuttavia, non dobbiamo confondere l’Europa con l’antidemocratico, burocratico mostro di Bruxelles chiamato Unione europea, che cerca di usurpare la sovranità delle nazioni europee e continua ad acquisire poteri senza un controllo o una legittimazione democratici. Vogliamo preservare la libertà e la mobilità all’interno dei confini dell’Area Schengen, ma ciò significa che i confini esterni devono essere rigorosamente assicurati, altrimenti si crea una situazione dove un terrorista come Anis Amri può uccidere dodici persone al mercato natalizio di Berlino, inclusa la giovane italiana Fabrizia Di Lorenzo, e fuggire via Francia in Italia, dove è stato ucciso dalla vostra polizia. Questo non è un sistema che funziona, e noi abbiamo bisogno di cambiarlo”.
Molte persone in Italia credono che le politiche economiche europee siano favorevoli alla Germania e contro altri Paesi come l’Italia o la Grecia. Se è così, che interesse avete a riformare questo sistema?
“Il sistema dell’Unione europea è stato molto proficuo per l’industria tedesca, ma non altrettanto per i cittadini e per i contribuenti tedeschi. L’industria automobilistica tedesca ha praticamente conquistato mercati come il Regno Unito e l’Italia, dove il 65% delle auto vendute erano Fiat e ora sono scese al 25%: la conseguenza è stato l’aumento della disoccupazione in aree come Torino, dove ci sono fabbriche di auto.
Nel frattempo, i lavoratori tedeschi devono competere con immigrati a basso costo, provenienti da Romania, Bulgaria, altri Paesi dell’Est Europa e ora dall’Africa e dal Medio Oriente, mentre gli affitti nelle grandi città sono alle stelle a causa dell’afflusso di persone che proviene da tutto il mondo. Così, da un lato ci sono le grandi aziende che si arricchiscono, dall’altro gli elettori e i contribuenti tedeschi che si sentono schiacciati tanto quanto gli italiani. Questo è il motivo del successo dell’AfD: non siamo contro gli ‘stranieri’, siamo contro le elite sovranazionali globaliste, e per un’economia politica a beneficio della nostra gente”.
Come valuta l’idea di un coordinamento europeo di partiti sovranisti ed euro-scettici per le elezioni di maggio?
“I socialisti hanno avuto la loro Internazionale Socialista per oltre cento anni, ed è naturale per i nuovi partiti conservatori europei unirsi e coordinare le proprie attività, verso una nostra Internazionale. Sono stato in contatto con molti amici in diversi Paesi europei per anni, quindi non c’è nulla di nuovo nell’idea di un coordinamento. Ciò che è nuovo è che stiamo vincendo le elezioni e stiamo prendendo i Governi ovunque in Europa”.
In quale gruppo dell’Europarlamento vi siederete, se sarete eletti?
“Ci sono diverse fazioni di conservatori nel Parlamento europeo. L’AfD (che oggi ha un seggio all’Europarlamento, ndr) all’inizio era nei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) che ruota intorno ai Tories britannici e a Diritto e Giustizia, che governa in Polonia, poi siamo stati nell’Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (Efdd) con l’inglese Nigel Farage e i 5Stelle.
Guardiamo con attenzione anche all’Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf) di Matteo Salvini e Marine Le Pen. Noi crediamo sia giunto il tempo per un grande blocco conservatore nel Parlamento europeo, che potrebbe diventare anche il più numeroso dopo il ‘terremoto’ dei conservatori che sconvolgerà l’Europa a maggio. Il mio collega, il prof. Jörg Meuthen (portavoce dell’Afd, ndr), sta già lavorando per questo”.
State quindi gettando le basi?
“Sì, assolutamente. E si tratta di basi solide. Non vediamo l’ora di riformare integralmente Bruxelles a partire dal prossimo anno”.
Come ha fatto la Lega in Italia con il M5s, sareste disposti in Germania a formare un Governo con un altro movimento anti-sistema, però di matrice non conservatrice ma progressista?
“Non c’è alcun partito progressista e anti-establishment in Germania con cui potremmo collaborare. L’AfD è riuscito a riunire tutte le forze democratiche e riformiste sotto il proprio vessillo. Grazie al nostro grande successo, tutte le persone ragionevoli vogliono sostenerci. Appoggiamo eventuali proposte di legge nel Bundestag con le quali siamo d’accordo, ma mantenendo sempre fede ai nostri principi, ai nostri ideali e alla nostra indipendenza. Questo è ciò che i nostri elettori si aspettano da noi”.
In Assia contate di migliorare il risultato bavarese?
“Sicuramente. I sondaggi sono molto favorevoli per l’AfD, non vediamo l’ora di entrare anche nel 16esimo di 16 Parlamenti dei land tedeschi. Domenica prossima proseguirà la nostra serie di successi che sta attraversando tutta la Germania”.