da Il Nuovo Arengario 8 Giugno 2019
La perversione del diritto, in oltraggio alla legge iscritta da Dio nel cuore umano, ha subito dovunque, specie nel mondo occidentale, un incremento prima inimmaginabile… la scienza medica ufficiale giudicava l’omosessualità una deviazione del comportamento umano e prevedeva cure adeguate. Oggi essa ha capovolto il giudizio.
Certo la scienza può sbagliare e ha sbagliato anche fraudolentemente. Peccato che si riconoscano ufficialmente gli sbagli che dispiacciono ai padrone del vapore. Dio invece non può sbagliare, e nella Rivelazione troviamo ampie condanne del peccato di sodomia e dei lesbici comportamenti, come viene chiaramente attestato da San Paolo e dal Vecchio Testamento
di Piero Nicola
La legge naturale è iscritta nel cuore umano, ma la natura dell’uomo essendo corrotta dal peccato originale, chi non è battezzato e in Grazia di Dio non può (salvo l’eccezione del Battesimo di desiderio e della conservazione della relativa Grazia) osservare la divina disposizione.
Tuttavia gli empi trasgrediscono la legge naturale in misura differente, sebbene un solo grave abuso basti per incorrere nella condanna. Gli Stati separati dalla Chiesa legiferano calpestando la suprema norma della vita, ma vale la pena considerare l’entità di questa infrazione e quanto essa sia cresciuta negli ultimi tempi contribuendo alla perdita delle anime.
Il chiarimento è utile soprattutto per i giovani, i quali spesso non hanno un’idea della decadenza civile protrattasi da circa sessant’anni a questa parte, e suppongono che certe leggi siano sempre state in vigore nelle nazioni rette con l’indifferentismo religioso, con un laicismo d’ogni colore. Invece la perversione del diritto ha subito dovunque, specie nel mondo occidentale, un incremento prima inimmaginabile.
Persino nella Unione Sovietica la morale non era scesa tanto in basso. In Russia la legge contraria all’omosessualità fu abolita completamente nel 1993. Negli USA l’aborto fu ammesso a partire dal 1973 (oggi una severa limitazione della pratica abortiva viene introdotta in Alabama).
Il divorzio, in Italia, divenne legittimo solo nel 1970, 24 anni dopo che fu proclamata la Repubblica. E il sentimento popolare nei confronti dell’aborto negli Stati Uniti? Niente come il cinema, diretto al pubblico gradimento, rivela l’entità del consenso.
Il film Pietà per i giusti (1953) tratta il tema della procurata interruzione della gravidanza. Kirk Douglas (ebreo) nella parte di un agente di polizia è indignato per l’indulgenza secondo lui riservata ai delinquenti. Egli trascende bistrattando un medico che ha praticato l’aborto; ma non è in discussione la condanna dell’aborto, che anzi è del tutto implicita. Appare scontato il rammarico di vedere come quel macellaio possa sfuggire alla giusta e legale punizione.
Nel 1957 la pellicola I peccatori di Peyton Place (premiato l’anno successivo col l’Oscar quale miglior film) mette sullo schermo le vicende tratte dal libro dell’allora scandalosa scrittrice Grace Metalious. Nonostante ciò, quando la figliastra stuprata dal patrigno e rimasta incinta supplica il medico di procurarle l’aborto, questi, che non figura essere particolarmente religioso, né passatista, le rivolge queste testuali parole: “Tu mi stai chiedendo di infrangere la legge di Dio e degli uomini!”
Ecco uno dei più importanti motivi per cui le vecchie opere cinematografiche sono quasi scomparse dai programmi televisivi; mentre i film che, in seguito, rievocano la trascorsa epoca maggiormente sana ne nascondono certe peculiarità e cercano di denigrarla per pretese iniquità, oppure mettono maliziosamente in risalto quelle vere, che non possono mai scomparire, in nessun secolo e in nessuna parte del mondo.
Negli USA e altrove la scienza medica ufficiale giudicava l’omosessualità una deviazione del comportamento umano e prevedeva cure adeguate. Oggi essa ha capovolto il giudizio. Certo la scienza può sbagliare e ha sbagliato anche fraudolentemente. Peccato che si riconoscano ufficialmente gli sbagli che dispiacciono ai padrone del vapore.
Dio invece non può sbagliare, e nella Rivelazione troviamo ampie condanne del peccato di sodomia e dei lesbici comportamenti, come viene chiaramente attestato da San Paolo e dal Vecchio Testamento. La neochiesa, invece, accarezza e difende gli omosessuali, senza ammonirli, senza carità: per non giudicarli, lascia che possano commettere un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio, lascia che altri, ingannati da tali comportamenti, possano cadere.
Ben lo sappiamo: in questi casi non c’è bisogno di produrre le prove, per le quali c’è l’imbarazzo della scelta. Chiunque può vedere che questo clero non vuol dispiacere al mondo, falsificatore della verità.