Agenzia Italia Stampa 4 maggio 2020
Intervista al giornalista e vaticanista del Populista.it Giuseppe Brienza
di Francesco Vitale
Per il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madre di Dio, vi parliamo di un libro, appena uscito per le Edizioni Ares di Milano, che s’intitola Tutti i giorni con Maria. Calendario delle apparizioni mariane (Milano 2020, pp. 760, € 19,90). L’autore è Rino Cammilleri, giornalista e scrittore di lungo corso, della cui ultima opera parliamo con Giuseppe Brienza, vaticanista e conduttore radiofonico, che l’ha già recensito “a tempo di record” (il libro è distribuito nelle librerie da pochi giorni…).
Cammilleri, fra l’altro, ha curato in una recente pubblicazione dello stesso Brienza la Prefazione dal titolo accattivante C’era una volta il Sudafrica, tutta dedicata ad una figura apparentemente senza ombre come Nelson Mandela (l’opera in questione, scritta a sei mani con Omar Ebrahime e Roberto Cavallo, s’’intitola Mandela, l’apartheid e il nuovo Sudafrica. Ombre e luci su una storia ancora da scrivere, D’Ettoris Editori, Crotone2014).
Abbiamo quindi intervistato il collega Brienza per farci spiegare in breve come e perché un volume come quello appena dato alle stampa da Rino Cammilleri.
Anzitutto perché addirittura un “calendario” di apparizioni mariane?
Perché Rino Cammilleri ha voluto proprio seguire il ritmo storico, di giorno per giorno, delle apparizioni della Madonna. Tanto che ha confidato che avrebbe preferito per lo stesso titolo sic et simpliciter Calendario delle apparizioni mariane. Si è accollato così un lavoro davvero rilevante e prezioso, perché diversi sono i libri e i manuali in circolazione sulle apparizioni e sulle manifestazioni miracolose della Madre di Dio ma quello di Cammilleri ha la particolarità di presentare in modo sintetico e giornalistico, giorno per giorno dal 1° gennaio al 31 dicembre, tutti gli episodi miracolosi con date, luoghi e nomi dei veggenti, a partire dall’anno 40 d.C. fino ad oggi.
Solo per citare due “classici” pubblicati su questo tema negli scorsi anni, pensiamo a quelloditeologi accademici come René Laurentin, Dizionario delle «apparizioni» della vergine Maria oppure Attilio Galli, Madre della Chiesa nei cinque continenti. Primo atlante mariano, opere selettive e soprattutto adatte agli specialisti.
In due millenni, dimostra invece Cammilleri con la sua ricerca, la Vergine di Nazaret si è manifestata davvero spesso, e nei luoghi e tempi più disparati, continuando a manifestarsi ancora oggi in tempi di non molta fede in Lei e nella Chiesa… Ma come nota per l’appunto l’Autore, il “trend” mariano è proprio quello di farsi vicina al popolo di Dio quanto più questo si allontana da Cristo e dalla sua Legge. Chi potrà leggere il libro, noterà a questo proposito che le apparizioni hanno segnato un crescendo culminato nel XX secolo, che da solo ne ha registrate tante quanto il totale dei diciannove secoli precedenti.
Che ha di nuovo questo libro di Rino Cammilleri rispetto a quelli più o meno dello stesso tipo pubblicati negli scorsi anni?
Oltre a quanto appena detto, il fatto che l’Autore, pur dovendo compiere con ciò scelte soggettive, ha voluto abbracciare in termini il più possibile esaustivi e cronologicamente ordinati l’intero panorama delle apparizioni mariane dal primo secolo ad oggi.
Nella raccolta ci sono solo le apparizioni ufficiali, ovvero quelle riconosciute dalla Chiesa, oppure anche altre?
Direi quasi tutte quelle di cui si ha conoscenza. Con una scelta che a qualcuno potrebbe apparire discutibile, infatti,Cammilleri ha cercato di annotare nei limiti del possibile tutte le circostanze dell’incontro col soprannaturale mariano di duemila anni di storia. Utilizzando dei criteri soggettivi come dicevo ma indispensabili per “circoscrivere” il tutto. A questo fine, per esempio, Cammilleri ha scelto di non riportare solo le apparizioni ufficialmente riconosciute dalla Chiesa che, come sanno gli specialisti, non sono che una quindicina. Il libro presenta le moltissime manifestazioni miracolose riconosciute dai soli vari vescovi locali (ed i relativi santuari mariani sono migliaia), con una sola eccezione, Medjugorje.
Nel piccolo paese dell’Erzegovina, infatti, nel quale la Madonna apparirebbe fin dal 1981, il numero dei pellegrinaggi è tale e tanto che era impossibile non menzionarlo in un’opera come Tutti i giorni con Maria. Cammilleri invece, giustamente dal mio punto di vista (altrimenti sarebbe stato sommerso dalle segnalazioni), non ha voluto includere nell’elenco le apparizioni i cui veggenti sono ancora vivi (sempre con la sola eccezione di Medjugorje) o sono scomparsi da poco, oppure quelli le cui indagini vescovili sono ancora in corso o non è ancora stato autorizzato almeno il culto locale. Il tempo ed i frutti (evangelicamente parlando) saranno in questi casi il miglior giudice della veridicità e della bontà dell’evento.
Da questa lunga rassegna, a chi appare preferibilmente la Madonna?
Ottima domanda. Cammilleri fa notare fin dall’Introduzione al libro che la predilezione della Madonna è per i pastori e le pastorelle. Oltretutto, analfabete o quasi e, spesso, sordomute e magari dalla nascita. In effetti un sordomuto nato che improvvisamente parla e sente è la migliore prova della verità di un’apparizione…. Ma forse, come fa giustamente notare, c’è qualcos’altro che giustifica questa scelta di Maria. Cammilleri parla di una specie di favor pastorische emerge dalla lista delle apparizioni, lo stesso che percorre le epifanie della Bibbia (il termine, dal greco, significa infatti manifestazione, rivelazionedella divinità). Si parte da Abele, passando per Davide e i pastori di Betlemme, per finire con Cristo che si auto qualifica Buon Pastore.
Visto che siamo appena entrati nel mese Mariano, che dice il libro di Rino Cammilleri a proposito delle apparizioni di maggio?
Certe date “affollate” di apparizioni, naturalmente, certe come l’8 settembre o il 1° maggio sono maggiormente “scelte” da Maria, forse perché la Madonna ha voluto festeggiare, nel primo caso il suo compleanno, nel secondo l’apertura di quello che la Chiesa cattolica considera appunto il “mese mariano”. Proprio il giorno della Festa dei Lavoratori è stato scelto dalla Santa Vergine per apparire diverse volte, ben quattro e, come descrive Rino Cammilleri, in altrettante e diverse poco conosciute località.
Prima di tutto il Kattolico (questo lo pseudonimo talvolta utilizzato dallo scrittore siciliano) ci parla della manifestazione avvenuta XVI secolo ad Arequipa, in Perù, città nella quale sorge oggi il santuario di Chapi. Qui si venera un’antica immagine della Madonna che, mentre veniva trasportata in una chiesa di un villaggio vicino, lasciò tutti di stucco pronunciando distintamente, nell’idioma quechua (la lingua degli indios) l’ordine: “Chaypi! Chaypi!”, che vuol dire “Qui! Qui!”. Al che i fedeli che la trasportavano compresero subito che la Vergine voleva essere venerata in quel luogo. La zona era tuttavia spoglia e arida ma, nel 1897, per un miracolo, scaturì proprio lì una sorgente che fa di Chapi, oggi, una sorta di Lourdes delle Ande.
Luogo della seconda apparizione, caduta sempre il 1° maggio, è Lonigo, in provincia di Vicenza. Qui, nel 1486 due calzolai disonesti, per derubare un loro collega arricchito, lo attirarono davanti a una vecchia chiesa su cui era dipinta una immagine della Madonna. Uno di loro, però, scrive Cammilleri, compiuto il misfatto, si fece scrupolo della presenza del dipinto: aveva commesso un delitto al cospetto della Vergine. L’altro, per rassicurarlo, accoltellò la Madonna alla tempia e al petto (come a dire: visto? non succede niente!). Ma dai punti colpiti sgorgò sangue e l’immagine, animandosi, portò le mani alle ferite. i due, terrorizzati, scapparono. la gente, accorsa dopo che si fu diffusa la voce del prodigio, riuscì a farne catturare uno, che venne processato e giustiziato. L’immagine cominciò a prodursi in guarigioni e attorno le fu costruito un santuario.
La terza apparizione descritta nel libro è quella della Madonna Addolorata di Rovigo. Qui, nel 1895, nella locale chiesa di San Michele, un’immagine dipinta su carta e raffigurante la Vergine Addolorata fu vista muovere gli occhi e tale prodigio, spiega Cammilleri, si ripeté anche nei giorni seguenti e, a più riprese, si protrasse per i successivi cinque anni. Moltissimi furono, dunque, i testimoni. L’inchiesta diocesana appurò la veridicità del miracolo.
L’ultima “mariofania” del calendario s’intitola proprio Nostra Signora di Maggio ma, a differenza delle altre finora elencate, è avvenuta in un anno imprecisato. Certo è invece il luogo, l’attuale Repubblica Ceca. Da lunga tradizione, infatti, nell’ultima notte del mese di aprile, i giovani boemi e moravi usavano piazzare davanti alle porte delle fidanzate un “albero di maggio” con fiori bianchi e nastri colorati. Tale consuetudine, ci si informa nel libro, risaliva al tempo in cui una ragazza, vittima di maldicenze sulla sua illibatezza, non riusciva a trovare qualcuno che la chiedesse in sposa. La giovane si rivolse in lacrime alla Madonna e, la mattina del 1° maggio, si trovò che davanti alla sua porta era cresciuto in una sola notte un grande cespuglio di rose bianche, simbolo di purezza.