di Giulio Meotti
“A partire dalla tarda antichità, il ramo del cristianesimo che si è evoluto nella chiesa cattolica romana ha iniziato a promulgare gradualmente una serie di divieti e prescrizioni relative al matrimonio e alla famiglia. La chiesa ha vietato il matrimonio tra cugini, il matrimonio combinato e il matrimonio poligamo.
A differenza di altre sette cristiane, la chiesa ha lentamente ampliato il cerchio delle relazioni incestuose fino ai cugini di sesto grado, sciogliendo le complesse istituzioni dell’Europa tribale, lasciando le famiglie nucleari indipendenti come un ideale culturale e un modello comune.
Le analisi mostrano che gli europei provenienti da regioni che hanno trascorso più secoli sotto l’influenza della chiesa sono oggi meno inclini a conformarsi, sono più individualisti e mostrano una maggiore fiducia nei confronti degli estranei”. A scriverlo sulla Bbc non è un apologeta cattolico, ma uno storico e antropologo di Harvard, Joseph Henrich.
Ha pubblicato un libro di cui si parla molto, The Weirdest People in the World: How the West Became Psychologically Peculiar and Particularly Prosperous. Weird, strano, ma anche l’acronimo di “occidentale, colto, industrializzato, ricco e democratico”. L’occidente, dunque.
Perché europei e nordamericani sono arrivati a dominare il mondo moderno, sorpassando la Cina, il mondo islamico e l’India? Max Weber attribuì tutto all’etica protestante. Henrich ha un’idea diversa: perché da secoli non sposiamo i nostri cugini. La chiesa, bandendo l’incesto, ha portato alla nascita di società di individui autonomi, piuttosto che di relazioni parentali o di casta. I matrimoni fra parenti rappresentano ancora un quarto del totale in medio oriente e in Africa.
Henrich, che ha svolto ricerche sul campo nelle isole Fiji e fra le tribù cilene, racconta che nel 597 Papa Gregorio Magno inviò missionari nel regno anglosassone del Kent per convincere il re Aethelberht ad abbracciare i severi editti matrimoniali di Roma. Intorno al Mille gli anglosassoni erano stati persuasi. Cinquecento anni dopo, le famiglie nucleari monogame avevano sostituito la lealtà tribale in gran parte dell’Europa.
Individui liberi in città libere e liberi di commerciare con estranei. A questo aveva portato la proibizione dell’incesto. Dei 17 concili che si tennero nel VI secolo, 13 discussero proprio di prescrizioni per combattere l’incesto. In virtù di queste prescrizioni, nacque la famiglia monogama nucleare e dalla discendenza bilaterale.
“Dalle rovine delle strutture sociali tradizionali, le persone hanno iniziato a formare nuove associazioni di volontariato basate su interessi o convinzioni condivise piuttosto che su parentele o affiliazioni tribali”, scrive Henrich. E così è nato il mondo moderno. I divieti e le prescrizioni hanno costretto le persone ad aprirsi per trovare un partner.
Le altre culture sono rimaste più attaccate al gruppo e più sospettose degli altri e del mercato. “Nel frattempo in Iran, lo zoroastrismo non stava solo promuovendo il matrimonio fra cugini, ma anche il matrimonio tra fratelli”. In Iran ancora oggi il trenta per cento dei matrimoni è fra cugini di primo o secondo grado. L’islam non è passato da questa rivoluzione.
Gran parte della penisola iberica era stata sotto il dominio islamico prima del 1492, così che la Spagna è rimasta più indietro rispetto all’Inghilterra, così come il Messico, colonizzato dalla Spagna, è rimasto arretrato rispetto al New England, colonizzato dalla Gran Bretagna.
Altro che “secoli bui”. Dal Medioevo cristiano è nata la libertà occidentale.