Newsletter di Giulio Meotti
22 Giugno 2021
Sopravvissuta a Boko Haram parla alla Commissione sulla libertà religiosa degli Stati Uniti. L’Occidente stolto, impegnato a guardarsi il ginocchio, non vede i grandi cimiteri cristiani sotto la luna
di Giulio Meotti
“Questo è quello che ho visto. Davanti ai miei occhi, davanti a me, le donne incinte sono state aperte e i loro bambini portati via”.
Questa agghiacciante testimonianza è stata appena portata davanti alla Commissione sulla libertà religiosa degli Stati Uniti da una sopravvissuta ai terroristi islamici di Boko Haram, in Nigeria. Hafsat Maina Muhammed ha condiviso la sua storia drammatica, mentre Frank Wolf, ex membro del Congresso e autore dell’International Religious Freedom Act del 1998, ha detto che gli Stati Uniti non possono rifiutarsi di intervenire nel genocidio che sta avvenendo in Nigeria. “Quando il mondo e gli Stati Uniti hanno ignorato… il genocidio in Ruanda, sono morte centinaia di migliaia di persone. La storia si ripete. Ora sappiamo cosa sta succedendo in Nigeria, quindi non possiamo fingere di non sapere”.
Dal 2015, più di 2.000 chiese sono state distrutte in Nigeria e il paese ha assistito a un esodo di massa di 4-5 milioni di cristiani. Eric Patterson, vicepresidente del Religious Freedom Institute, ha parlato con il Register offrendo dettagli su come la situazione sia precipitata. “C’è l’incendio di chiese, la decapitazione di cristiani, la caccia dei cristiani e la violazione dei loro corpi. E va avanti da anni ormai”.
Questa settimana su Newsweek, una testata non certo accusabile di sensazionalismo, anche un giornalista e sacerdote nigeriano, Hassan John, racconta quello che sta succedendo ai cristiani di quel paese.
“Veronica John, 35 anni, ha sentito una raffica di colpi di pistola quando i pastori Fulani hanno circondato il suo villaggio nello stato di Kaduna, Nigeria centrale. Veronica si legò la figlia di due anni sulla schiena e corse via. ‘Non sapevo in quale direzione andare e sono finita dritto verso un gruppo di aggressori’, mi ha detto. Uno di loro ha cercato di strapparle la bambina. ‘Per favore, non uccidere mia figlia’, implorò Veronica. La bambina ha supplicato: ‘Per favore, non uccidermi’. ‘La lasceremo se mangia il dito di sua madre’, ha schernito uno di loro. ‘Mi ha preso il braccio, mi ha tagliato l’indice con il machete e l’ha spinto nella bocca di mia figlia’, mi ha detto Veronica in lacrime. La bambina di due anni è stata uccisa e la madre è svenuta. Quando Veronica si è svegliata in una pozza di sangue ha visto il corpo di sua figlia a terra. Il dito mozzato le è rimasto in bocca”.
La regione centrale della Nigeria è intrappolata in un genocidio al rallentatore da oltre un decennio, scrive Hassan John. “Più di 35.000 cristiani sono stati massacrati. Interi villaggi sono stati sterminati. 13.000 chiese e 1.500 scuole cristiane sono state distrutte. Secondo la Croce Rossa Internazionale, nel settembre dello scorso anno 23.000 erano scomparsi”.
I Fulani sono musulmani allevatori di bestiame che lavorano con Boko Haram, intento a liberare la Nigeria dai cristiani. Come ha riferito Nina Shea dell’Hudson Institute, ‘durante molti degli attacchi, i sopravvissuti hanno riferito che i pastori hanno gridato ‘Allah u Akbar’, ‘distruggi gli infedeli’ e ‘sconfiggi gli infedeli’’.
“Contrariamente alla narrativa del governo nigeriano secondo cui le uccisioni sono ‘casuali’, la pianificazione strategica e l’esecuzione necessarie per gli attacchi hanno spinto gli ex ufficiali militari di alto rango e membri del Senato nigeriano, Jonah Jang e David Mark, a chiamarlo ‘genocidio’.
Quando 500 abitanti di un villaggio cristiano sono stati uccisi ad Agatu, Mark ha detto che gli attacchi ‘portavano i segni di un genocidio pianificato e orchestrato’. L’ex ministro della Difesa T.Y. Danjuma ha definito le uccisioni ‘pulizia etnica’ ed esorta i cristiani a difendersi: ‘Se dipenderete dalle forze armate per proteggervi, morirete tutti’. Gli islamisti stanno attenti a non attirare l’indignazione internazionale. I villaggi vengono attaccati e le persone uccise in una zona, poi c’è una pausa. Poi un altro gruppo di villaggi viene attaccato con altre dozzine di morti. Una settimana dopo, altri villaggi cristiani vengono distrutti con centinaia di massacri. Quando tutti i cristiani vengono uccisi in un villaggio, i Fulani sostituiscono il suo nome originale con un altro in arabo”.
Ma l’Occidente stolto, impegnato a guardarsi il ginocchio, non vede questi grandi cimiteri cristiani sotto la luna.