Epoch Times 2 marzo 2022
di Chadwick Hagan (*)
È chiaro che si è formata una nuova partnership economica e politica tra Russia e Cina. E mentre la piccola impronta economica della Russia costituisce solo una piccola minaccia per gli Stati Uniti, le ambizioni del presidente russo Vladimir Putin sono alimentate dal sostegno della Cina, sia finanziariamente che politicamente.
Secondo i dati ufficiali della Banca Mondiale, il prodotto interno lordo (Pil) in Russia valeva 1.483 miliardi e 50 milioni di dollari nel 2020, e il valore del Pil della Russia rappresenta l’1,3 per cento dell’economia mondiale. Ovvero è più o meno quanto i Paesi Bassi e il Belgio messi insieme.
E la Russia sta subendo gravi danni finanziari. Il 24 febbraio, il Tesoro degli Stati Uniti ha intrapreso azioni senza precedenti contro due importanti istituzioni finanziarie russe, Sberbank of Russia e VTB Bank, «alterando drasticamente la loro capacità fondamentale di operare. Su base giornaliera – ha spiegato il Tesoro – le istituzioni finanziarie russe conducono circa 46 miliardi di dollari di transazioni in valuta estera a livello globale, l’80 per cento delle quali sono in dollari statunitensi. La stragrande maggioranza di queste transazioni sarà ora interrotta. Tagliando fuori le due più grandi banche russe, che insieme costituiscono più della metà del sistema bancario totale in Russia per valore patrimoniale, dall’elaborazione dei pagamenti attraverso il sistema finanziario statunitense».
Ulteriori sanzioni da parte dei Paesi del G-7 (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Italia, Giappone e Germania) includono il divieto per alcune banche russe di utilizzare la rete finanziaria Swift. Vietare alle banche russe e alle affiliate russe di usare Swift è un grosso inconveniente: le materie prime, dal petrolio al grano, saranno gravemente perturbate. Il servizio Swift è di natura internazionale e permette alle banche e ai governi globali di comunicare tra loro (e trasferire fondi) con facilità. L’effetto a catena delle sanzioni del G-7 durerà per anni.
La Russia ha accumulato una delle più grandi riserve di denaro e oro al mondo, stimata in oltre 600 miliardi di dollari. Le sanzioni Swift limiteranno gravemente la capacità della Russia di utilizzare le sue scorte a livello internazionale.
La Russia era stata quasi bandita nel 2014. Secondo la Bbc, «la Russia è stata minacciata di espulsione dallo Swift già in precedenza, quando ha annesso la Crimea. La Russia aveva reso noto che la mossa sarebbe stata equivalente a una dichiarazione di guerra. Gli alleati occidentali non sono andati avanti, ma la minaccia ha spinto la Russia a sviluppare un proprio sistema di trasferimento transfrontaliero, il cui sviluppo è a un livello molto embrionale. Per prepararsi a tale sanzione, il governo russo ha creato un sistema nazionale di carte di pagamento, noto come Mir, per elaborare i pagamenti con carta. Tuttavia, pochi Paesi stranieri lo usano attualmente».
La Cina anche ha avuto su di sé simili pressioni interbancarie negli anni passati e, nel 2015, la People’s Bank of China (la banca centrale cinese) ha fatto debuttare il Cross-Border Interbank Payment System (Cips) per evitare qualsiasi embargo di pagamento futuro.
Tuttavia, proprio come il Mir della Russia, la piattaforma Cips non è ampiamente accettata. Un rapporto dell’Istituto della Banca di Finlandia per le economie emergenti ha reso noto: «Alla fine di maggio [2021, ndr] 1.189 banche che rappresentano circa 100 Paesi usano Cips. Di queste banche, 569 operavano nella Cina continentale, 355 altrove in Asia. Molte delle filiali di banche straniere sono filiali di banche cinesi».
Ci sono anche prove crescenti che il Partito Comunista Cinese (Pcc) abbia condiviso delle informazioni di intelligence degli Stati Uniti con la Russia. Nello specifico, le informazioni su cui si basavano gli Usa per dire che la Russia stava progettando di invadere l’Ucraina.
Il Pcc si è rivelato l’unica potenza globale che sostiene la Russia e l’unica superpotenza contraria a sanzionare la Russia.
Sarà impossibile per il Cremlino portare avanti uno stato di normalità senza il sostegno economico della Cina. Senza il sostegno del Pcc sarebbe stato del tutto insostenibile per Putin montare un tale attacco all’Ucraina e rischiare l’alienazione finanziaria dai mercati occidentali.
Il Pcc sta sostenendo il Cremlino per creare un brutale asse di potere in Eurasia, in Medio Oriente e in tutta l’Asia. Ma il sostegno serve anche per promuovere le ambizioni territoriali aggressive del Pcc di impadronirsi di Taiwan e di estendere il suo raggio d’azione in tutto il Medio Oriente con la Belt and Road Initiative (Bri, nota anche come Nuova via della Seta), un mostruoso progetto di infrastrutture.
(*) Chadwick Hagan è un imprenditore, finanziere e autore. Gestisce interessi commerciali in Nord America e in Europa, e ha fondato la banca d’investimento boutique Hagan Capital Group nel 2003. È attivo su Twitter ed è un frequente oratore e opinionista di finanza, imprenditoria e investimenti. È un fiduciario e direttore della Hagan Family Foundation e un membro della Royal Society of Arts e della Linnaean Society.
Articolo in inglese: Russia’s Only Financial Partner Is China
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