Ricognizioni Giugno 29, 2022
Mario Di Giovanni
Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, ha recentemente definito gli occidentali “degenerati e bastardi”. Per poco che ci si addentri nella vita della società “atlantica”, questa appare una constatazione di fatto, più che un insulto,
Ne prendiamo atto, per esempio, negli scenari dell’aborto di massa e in particolare in quelli degli aborti tardivi – “Ricognizioni” ha recentemente trattato la materia (1) – dove si apprende che, dal 1973, la legge americana consente l’ aborto procurato senza limiti di tempo, fino al giorno stesso della nascita. Non meno eloquente è il quadrodella pedagogia LGBT, che i regimi democratici smaniano di introdurre sin dalle scuole primarie.
Nuovi modelli pedagogici
Per legge naturale, prima ancora che per scelta culturale, l’infanzia è sempre stata oggetto di attenzione massima da parte del mondo adulto, e di un amore fedele.
Un amore attento a che il sogno, il gioco e la purezza, fossero i soli compagni dei piccoli nella prima stagione della vita.
Così stavano le cose, prima che le élite che hanno globalizzato aborto e gay pride, prendessero possesso della vita dei popoli occidentali. Solo per rimanere alla storia recente, nel 2020, la Pixar Animation Studios, società satellite di proprietà Disney, ha prodotto Out, un cortometraggio di animazione che è, né più e né meno, una storia gay.
Protagonista il giovane Greg che, non trovando il coraggio di far accettare dai genitori il suo fidanzatino Manuel, stabilisce di abbandonare la famiglia per convivere con lui. Alla fine la famiglia arcobaleno sarà ricomposta con l’aiuto di un gatto magico che, a missione compiuta, cioè dopo aver fatto da mezzano tra i due omosessuali e la famiglia di Greg, esce di scena, neanche a dirlo, su un arcobaleno.
Nel marzo 2021 in un sito gay si leggeva: “È cosa nota che la Disney abbia lottato più di altre case di produzione per una rappresentazione inclusiva e aperta delle persone LGBTQ (…).
Negli ultimi anni i passi in avanti che sta facendo la multinazionale, fondata nel 1923 da Walt Disney, sono enormi.
Le storie si sono evolute: non solo si ha l’introduzione di personaggi dichiaratamente LGBTQ, ma anche il modello femminile è cambiato ed il principe azzurro non è, come nei primi racconti targati Disney, sempre l’oggetto di ambizione”(2).
Nello stesso 2021, in giugno, la piattaforma Disney Plus annunciava una serie, in sei puntate, sulla storia dei movimenti LGBT. Insomma, un po’ di cultura generale gliela vogliamo dare a questi bambini?
Il 31 dicembre 2021 la manager Susan Arnold ha sostituito Bob Iger alla presidenza della Walt Disney, prima donna a ricoprire tale carica in 98 anni di storia. Susan Arnold non solo è lesbica dichiarata, convivente con una donna, ma è universalmente noto che lo sia.
Il suo nome, oltre che negli elenchi delle donne più affermate del mondo, stilati dal Wall Street Journal, Fortune, Forbes, figura anche in quello delle “Mamme lesbiche più potenti del mondo” (3).
La sua collega Karey Burke, presidente della “Disney’s general entertainement”, è un vero fuoriclasse della categoria.
In una videoconferenza del 28 marzo 2022, la Burke ha dichiarato: “I am here as the mother of two queer children. Actually, one transgender, and one pansexual” one transgender child, and also as a leader” (Sono qui come madre di due figli Queer. Attualmente, uno transgender e l’altro pansessuale. Poi anche come dirigente) (4).
Si ricorda che il termine “Queer” indica una sessualità fluida, nella quale il soggetto decide di volta in volta cosa essere e cosa fare, lungo l’interminabile menu delle deviazioni sessuali.
A sua volta l’Executive producer Latoya Ravenau, direttrice della Disney Television Animation, che realizza serie Tv, film e altri prodotti per bambini, nel corso di un convegno tenuto in Florida nel marzo 2022, ha dichiarato che la Disney Company aveva accettato favorevolmente l’inserimento di elementi “Queer”nei prodotti destinati all’infanzia (5).
Qual è il senso di tutto questo?
L’idea corrente è che la promozione dei contenuti LGBT sin dalla scuola primaria, in Italia ossessivamente caldeggiata dal PD, miri a educare i bambini al rispetto dei “diversi”. Occorre essere piuttosto deboli di intelletto per credere a una motivazione di questo genere. Non è abbastanza chiaro che altro è lo scopo dell’operazione?
In primo luogo l’idea di diversità sessuale, di un mondo che non è né maschile né femminile, non può avere eco nelle menti dei bambini, che non hanno ancora maturato la percezione neppure della propria identità sessuale: non vi è posto, nella loro vita, per le contraddizioni che agitano il mondo adulto.
Cosa mai potrà rappresentare un gay o un trans, per un bambino? Qualcosa di incomprensibile. Così, alla fine delle gloriose apparizioni di gay e transessuali nelle scuole primarie, non resterebbero “idee” nei bambini, ma solo familiarità con tali figure e curiosità di saperne di più.
In pratica, avvicinare i minori in genere e i bambini in particolare, al mondo gender, non rappresenterà una maturazione, un’educazione alla tolleranza, ma una manipolazione mentale, una iniziazione al mondo della trasgressione che funzioni, par di capire, da antidoto progressista all’educazione cristiana che la gran parte dei bambini riceve nei primi anni di vita. Del resto, che il motore dell’operazione omosessualista mondiale sia un motore ideologico, è notizia di cronaca.
Il periodico Tempi (6) in un editoriale del 2006 forniva un elenco (parziale) dei finanziatori dei movimenti gay, impressionante per quantità e qualità.
Qualche esempio: Kodak, American Airlines, Daimler Chrysler, Deutsche Bank, banca J.P. Morgan Chase & Co, Microsoft. Vale la pena chiedersi perché un tal sistema di potere sia stato colto con questa sincronia da furori omosessualisti. Un osservatore aveva posto questa domanda: “L’elite dei super-ricchi e della finanza hanno tutti amici o conoscenti che sono lesbiche o gay? O ci sono spiegazioni più profonde?”(7).
Ovviamente ve ne sono, e sono rappresentate dalla cabina di regia di questa operazione planetaria.
Si legge nell’editoriale di Tempi: “La lobby omosessuale internazionale, che ha le sue roccaforti a New York, Washington D.C., San Francisco e Bruxelles (…) riceve finanziamenti (…) dall’Open Society Institutedel finanziere George Soros, (…) e dalla Rockefeller Foundation ”(8). Soros e Rockefeller sono punte di lancia del sistema liberal, o progressista, se preferite. Poteri forti: il “Rockefeller Center” a Manhattan, è un supermercato di simboli massonici (9).
La chiave di lettura dell’operazione gender è quindi ideologica, non umanitaria, come cinguettano i mentitori di turno.
Osservava a riguardo il cardinale Renato Martino, dal 1986 al 2002 osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite: “Potenti lobby culturali, economiche e politiche mosse prevalentemente dal pregiudizio verso tutto quello che è cristiano (…) promuovono tenacemente la confusione dei ruoli e dell’identità di genere” (10).
Occorre intendersi, però. Le cronache degli ultimi decenni hanno presentato la massoneria come un comitato d’affari tra i molti che popolano i sottoboschi delle democrazie, talvolta impegnata in cospirazioni di piccolo o medio cabotaggio. Questo, tutt’al più, vale per i gradi inferiori della massoneria: i vertici sono in altre faccende affaccendati.
Uno dei più autorevoli massoni del secolo scorso, Alberto Cesare Ambesi, nel suo Storia della Massoneria (1971) distingueva tra massoni in qualche modo visibili, e “coloro che guidano il più segreto lavoro massonico”(11).
Il più segreto lavoro massonico persegue un unico obiettivo. Scriveva nel 1884 papa Leone XIII nell’enciclica Humanum genus, il più importante documento del magistero antimassonico della chiesa cattolica: “Il supremo obiettivo dei Frammassoni è questo: distruggere da capo a fondo tutto l’ordine religioso e sociale, qual fu creato dal Cristianesimo, e rifarlo dalle fondamenta secondo i loro progetti”.
In questo quadro, per la massoneria, la promozione dell’erotismo di massa e della trasgressione, ha sempre rivestito un ruolo fondamentale, e una funzionalità eversiva.
Lo storico francese Robert Darnton ha pubblicato a riguardo un illuminante studio che ha per oggetto l’editoria “strategica” degli illuministi (12). Darnton ha consultato una mole enorme di fonti archivistiche, in particolare i documenti di una importante tipografia svizzera, relativi all’ attività editoriale nel periodo prerivoluzionario.
Emerge che, tra il 1769 e il 1785, il mercato librario francese fu inondato di scritti ostili alla monarchia. Scorrendo i cataloghi, Darnton ha individuato 720 titoli dei generi letterari che andavano per la maggiore: libelli di diffamazione politica ai danni delle istituzioni, scritti anti-religiosi e scritti pornografici.
Scrive Darnton: (13)“appena al di là delle frontiere francesi (…) fuoriuscivano le opere appartenenti ad una letteratura libertina che minava i valori fondamentali dell’Ancien régime”.
Passato il secolo illuminista, nel secolo liberale la ricetta non cambiò.
Nel 1824 la gendarmeria pontificia sequestrò circolari segrete, in forma di carteggio, di una loggia massonica coperta formata esclusivamente da aristocratici romani.
Vi si legge: “Rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. È necessario che lo respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne siano sature. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici”. Una consegna tanto infame da sembrare inverosimile.
Forse un falso storico, creato ad arte? Invece è Storia (14). Una storia che non si è fermata.
Mezzo secolo dopo, nella già citata enciclica Humanum genus, Leone XIII scriveva: “Nella setta massonica si sono trovati alcuni che dissero eproposero pubblicamenteche si doveva sistematicamente e con ogni mezzo saturare le masse con un’illimitata libertà in materia di vizi: una volta conseguito questo obiettivo, essi l’avrebbero tenuta facilmente in loro potere”.
Del resto, che l’operazione gay pride abbia un’anima politica, funzionale a fini inconfessati, non lo dice solo l’evidenza: lo ha candidamente ammesso una persona informata sui fatti.
Mario Mieli, caposcuola del movimentismo gay italiano negli anni 70, annotava nella sua tesi di laurea pubblicata in Italia e tradotta in tre lingue: “Le prospettive del matrimonio tra omosessuali interessano molto più il sistema che gli stessi gay riformisti (…). In Svezia e anche in Norvegia la stampa e la televisione discutono il diritto degli omosessuali al matrimonio mentre le stesse organizzazioni gay moderate si limitano alla rivendicazione di una completa accettazione da parte della società (…). Il ‘progressismo’, medita un interesse totale all’omosessualità” (15).
L’interesse del sistema progressista, metastasi politica della massoneria, sta nel fatto che la sub-cultura omosessualista e gender, promette meraviglie in vista della distruzione dell’etica collettiva cristiana, presupposto necessario per l’edificazione di un nuovo ordine del mondo.
Note
1) La materia è stata trattata nell’ articolo del 26 maggio Aborto fin dalla nascita. Ecco i valori che l’occidente difende in Ucraina.
2) https://www.gay.it/personaggi-gay-disney-plus 8/03/2021. Articolo di Giorgio Arcuri
3) https://www.marieclaire.it/attualita/gossip/a38408057/susan-arnold-disney/
5) news-yahoo.com/disney-executive-producer-admits-gay
6) Tempi, articolo di Mattia Sorbi. 6/07/2006 http://www.tempi.it/lisola-del-tesoro-esiste-ed-molto-gay
7) http://www.imolaoggi.it/2013/06/30/goldman-sachs-jp-morgan-e-i-miliardari-finanziano-le-nozze-gay/
8) Cfr Tempi, vedi nota n.6
9) Una panoramica completa dei simboli richiederebbe una trattazione a parte.Un esempio valga per tutti. L’entrata del grattacielo principale del “Rockefeller Center”, il GE Buinding, è sormontato da un bassorilievo che raffigura il demiurgo massonico che crea il mondo con le dita aperte a compasso. Ma vi è di peggio.
10) Corriere della Sera, 19/10/2000
11) Cfr.Alberto Cesare Ambesi, Storia della massoneria, De Vecchi Editore, Milano 1971, p.23.
12) Cfr. Robert Darnton Libri proibiti. Pornografia, satira e utopia all’origine della rivoluzione francese Mondadori, Milano 1997.
13) Ibi, p.6
14) Cfr. Enrico Delassuss Il problema dell’ora presente –Antagonismo fra due civilt. Parte prima – Guerra alla civiltà cristiana, Roma, 1907, pp. 248-249. Ristampa anastatica. L’autore dell’opera, pubblicata in Francia nel 1904 e tradotta in italiano nel 1907, è un sacerdote francese, direttore del periodico“Semaine religieuse de Cambrai”, con imprimatur dell’arcivescovo del luogo. Il libro fu inviato per conoscenza e in omaggio a Papa S. Pio X. 15) Mario Mieli Elementi di critica omosessuale, Torino, Einaudi 1977, p. 87. Ediz. Inglese: Omosexuality and liberation: elements of a gay critique, Gay Men’s Press, 1980. Ediz. Spagnola: Elementos de crítica homosexual, Anagrama, 1979.
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