Abstract: Wanda Półtawska e Giovanni Paolo II. Una delle principali figure del mondo pro-life del XX secolo, e stretta collaboratrice di Giovanni Paolo II, è morta a Cracovia a 102 anni il 25 ottobre 2023. Nel dopoguerra si occupò di consulenza matrimoniale e familiare, con una particolare attenzione all’impatto dell’aborto sulla psiche femminile e all’impatto degli atteggiamenti contraccettivi sulla convivenza matrimoniale e familiare. Dal 1955 al 1997 insegnò medicina pastorale presso la Pontificia Accademia di Teologia di Cracovia (oggi Pontificia Università Giovanni Paolo II) e nel 1967 organizzò presso questa università l’Istituto di Teologia Familiare che ha diretto per 33 anni, formando giovani coppie, fidanzati e sacerdoti.
Corrispondenza Romana 25 Ottobre 2023
Wanda Półtawska (1921-2023)
di Roberto de Mattei
Wanda Półtawska. una delle principali figure del mondo pro-life del XX secolo, e stretta collaboratrice di Giovanni Paolo II, è morta a Cracovia a 102 anni il 25 ottobre 2023.
Wanda Półtawska era nata a Lublino il 2 novembre 1921. Dopo l’invasione tedesca della Polonia, a causa del suo impegno nella resistenza, venne arrestata dalla Gestapo e imprigionata nel castello di Lublino. Dopo essere stata interrogata e torturata, il 21 novembre 1941 fu deportata nel campo di concentramento di Ravensbrück, dove venne sottoposta a esperimenti chirurgici svolti da Karl Gebhardt, il medico personale di Himmler poi condannato a morte come criminale di guerra. Sopravvisse miracolosamente e, dopo la liberazione, partecipò al lavoro della Commissione d’inchiesta sui crimini nazisti in Polonia. L’incubo di quei giorni rivive nel suo libro E ho paura dei miei sogni. I miei giorni nel lager di Ravensbrück pubblicato in diverse lingue (Edizioni San Paolo, Roma 2010).
Nel dopoguerra fu stretta collaboratrice di Karol Wojtyla, occupandosi di consulenza matrimoniale e familiare, con una particolare attenzione all’impatto dell’aborto sulla psiche femminile e all’impatto degli atteggiamenti contraccettivi sulla convivenza matrimoniale e familiare. Dal 1955 al 1997 insegnò medicina pastorale presso la Pontificia Accademia di Teologia di Cracovia (oggi Pontificia Università Giovanni Paolo II) e nel 1967 organizzò presso questa università l’Istituto di Teologia Familiare che ha diretto per 33 anni, formando giovani coppie, fidanzati e sacerdoti.
Il 16 ottobre 1978 Karol Wojtila fu eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo II. Dopo qualche mese, conobbi Wanda Półtawska che mi raccontò di essere guarita miracolosamente da un cancro all’intestino per le preghiere di padre Pio, al quale mons. Karol Wojytila, vescovo ausiliare di Cracovia, sapendo che la sua amica stava in condizioni disperate, aveva scritto nel 1962 affinché «Dio, per intercessione della Beatissima Vergine, mostrasse la sua misericordia a lei e alla sua famiglia».
Con lei e con suo marito il filosofo Andrzej Półtawski (1923-2020), un professore da cui ha avuto quattro figlie, ho intrattenuto per molti anni un rapporto di stretta amicizia, che mi diede l’occasione di incontrare Giovanni Paolo II e il giovane segretario personale del Papa, mons. Stanislao Dziwisz.
Grazie a Wanda Półtawska conobbi mons. Edouard Gagnon, che fu nominato nel 1983 presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e creato cardinale il 25 maggio 1985. Quando, nel 1987, assieme al marchese Luigi Coda Nunziante, costituimmo l’Associazione Famiglia Domani, trovammo in lui un amico e un sostenitore. Wanda Półtawska condivideva con il cardinale Gagnon la convinzione dell’esistenza di una mafia massonica in Vaticano, oggetto del libro di don Charles T. Murr, Murder In The 33rd Degree, di prossima pubblicazione in Italia presso Fede e Cultura. Fu anche grazie all’intervento in prima persona di Wanda Półtawska presso Papa Giovanni Paolo II, che furono fondati i Frati Francescani dell’Immacolata, oggi dispersi nel mondo dalla Santa Sede.
Wanda Półtawska fu una donna di profonda fede, di grande cultura e di intenso impegno a favore della causa della vita. Negli ultimi anni la sua persona subì un forte attacco da parte dei media liberali e del movimento abortista, soprattutto dopo la decisione della Corte Costituzionale che ha vietato in Polonia l’aborto eugenetico.
Purtroppo ora, con il cambio di governo, è molto probabile che ci sarà un ritorno alla pratica dell’aborto. Il partito PSL (demo-cristiano-ruralista) che si oppone alla propaganda Gender e alla completa liberalizzazione dell’aborto fino alla 12esima settimana, sembra infatti favorevole a permettere l’aborto in caso di stupro e di malattia fetale prevedibile. La battaglia dunque continua, in Polonia e nel mondo e la figura di Wanda Półtawska, che fino l’ultimo ha lottato per la difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, costituisce un esempio da non dimenticare.
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