Abstract: come si ridefinisce il concetto di assuefazione, che oggi comprende una vasta gamma di comportamenti che, pur non essendo correlati all’uso di sostanze, presentano caratteristiche simili alle dipendenze classiche. Le “nuove dipendenze” (o “new addictions”) riguardano comportamenti che, sebbene socialmente accettati, possono compromettere seriamente la qualità della vita degli individui, interferendo con il loro equilibrio psico-sociale.
Centro studi Rosario Livatino 31 Ottobre 2024
Dipendenze 2.0: come il moderno ridefinisce il concetto di assuefazione
di Daniele Onori
Introduzione
Negli ultimi decenni si è verificata un’evoluzione significativa del concetto di dipendenza. Inizialmente associato all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, oggi il termine comprende una vasta gamma di comportamenti che, pur non essendo correlati all’uso di sostanze, presentano caratteristiche simili alle dipendenze classiche. Le “nuove dipendenze” (o “new addictions”) riguardano comportamenti che, sebbene socialmente accettati, possono compromettere seriamente la qualità della vita degli individui, interferendo con il loro equilibrio psico-sociale.
Cosa sono le nuove dipendenze?
Le nuove dipendenze condividono alcune caratteristiche con le dipendenze da sostanze, tra cui:
- Coinvolgimento continuo nonostante conseguenze negative.
- Perdita di controllo.
- Comportamento compulsivo.
- Craving e malessere in assenza del comportamento.
- Sensazione di benessere durante l’atto.
Questo tipo di dipendenza coinvolge il sistema nervoso e l’equilibrio neurochimico, portando a una compromissione della vita personale, sociale e lavorativa.
Quali sono le nuove dipendenze?
Le nuove dipendenze si presentano sotto diverse forme, tra cui:
- Dipendenza dalle nuove tecnologie: Internet, smartphone, social network, pornografia online, giochi.
- Gioco d’azzardo compulsivo.
- Shopping compulsivo.
- Dipendenza affettiva.
- Workaholism.
- Dipendenza da attività fisica (vigoressia).
- Ortoressia (ossessione per l’alimentazione sana).
Queste attività sono parte della vita quotidiana e, per tale ragione, risulta difficile tracciare una linea tra un comportamento sano e una dipendenza patologica.
Le nuove dipendenze nel DSM-5
Il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) riconosce ufficialmente solo il disturbo da gioco d’azzardo come forma di dipendenza comportamentale. Questo disturbo è stato spostato dal capitolo sui disturbi del controllo degli impulsi a quello delle dipendenze patologiche, sottolineando le somiglianze con le dipendenze da sostanze, specialmente a livello dei circuiti neurali legati alla ricompensa e al rinforzo. Tuttavia, molte altre nuove dipendenze non sono ancora formalmente riconosciute per la mancanza di una letteratura diagnostica consolidata.
Cause delle nuove dipendenze
Le nuove dipendenze sono strettamente correlate al contesto socio-culturale. Viviamo in una società altamente competitiva, caratterizzata da insicurezza economica, multitasking e stress. In questo contesto, la ricerca di gratificazione immediata attraverso tecnologie e altre forme di dipendenza si manifesta come una via di fuga dalle frustrazioni quotidiane.
I fattori di rischio possono essere suddivisi in tre categorie:
- Genetici: una predisposizione ereditaria o alterazioni neurochimiche.
- Psicologici: difficoltà di regolazione emotiva, intolleranza alla frustrazione e presenza di altri disturbi mentali (ansia, depressione).
- Socio-ambientali: eventi traumatici, mancanza di supporto familiare, esposizione a comportamenti disfunzionali.
Trattamento
Il trattamento delle nuove dipendenze è complesso e multidisciplinare. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è una delle modalità più efficaci, poiché mira alla modifica dei pensieri disfunzionali che portano alla dipendenza e alla creazione di comportamenti alternativi. Gli approcci cognitivi aiutano a prendere consapevolezza delle distorsioni cognitive, mentre le tecniche comportamentali favoriscono l’apprendimento di nuove modalità di risposta agli stimoli.
Sul fronte farmacologico, non esistono farmaci specifici, ma stabilizzatori dell’umore e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono aiutare nella gestione dei sintomi. Un ruolo cruciale è svolto dai gruppi di auto-mutuo-aiuto, che favoriscono il sostegno reciproco e la prevenzione delle ricadute.
Prospettive normative e giuridiche
Dal punto di vista giuridico, la regolamentazione delle nuove dipendenze è ancora in fase di sviluppo. Il Gambling Act del Regno Unito, ad esempio, ha introdotto misure per contrastare il gioco d’azzardo patologico, imponendo restrizioni su pubblicità e accesso ai giochi online. In Italia, il Decreto Balduzzi ha disciplinato il gioco d’azzardo, introducendo norme a tutela dei consumatori, con particolare attenzione alla prevenzione della dipendenza da gioco. Tuttavia, altre forme di dipendenza, come l’uso compulsivo di internet e social media, non sono ancora adeguatamente regolamentate.
In questo contesto, le piattaforme di gioco hanno l’obbligo di implementare adeguate misure di controllo, come il monitoraggio dei comportamenti a rischio, la limitazione delle somme di denaro che possono essere spese in un determinato arco di tempo e la chiusura forzata dei conti di gioco in caso di comportamenti problematici
Nuove frontiere: il caso delle dipendenze digitali
L’evoluzione giurisprudenziale osservata nel campo del gioco d’azzardo apre la strada a nuove forme di tutela anche nei confronti delle cosiddette nuove dipendenze digitali, come quelle dai social media, dai videogiochi online o dalle piattaforme di streaming. Questi fenomeni, sebbene meno visibili e spesso considerati meno gravi rispetto alle dipendenze tradizionali, possono comportare conseguenze significative sulla salute mentale e sul benessere sociale degli individui, soprattutto quando colpiscono soggetti vulnerabili, come i minori.
In questo senso, la responsabilità delle piattaforme digitali potrebbe essere scrutinata seguendo un ragionamento giuridico analogo a quello applicato agli operatori del gioco d’azzardo. Le piattaforme che incentivano comportamenti potenzialmente dannosi, tramite meccanismi psicologici come le notifiche incessanti, il design accattivante e l’uso di algoritmi che spingono l’utente a prolungare la permanenza online, potrebbero essere chiamate a rispondere della loro negligenza.
Verso una giurisprudenza di tutela attiva
Il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana, offre una base giuridica solida per sviluppare una giurisprudenza di tutela attiva nei confronti delle nuove dipendenze. La giurisprudenza potrebbe, dunque, ampliarsi per includere i casi in cui le piattaforme digitali non abbiano messo in atto misure sufficienti per prevenire l’abuso dei propri servizi. In tal senso, si potrebbe configurare una responsabilità per danno da prodotto difettoso, intendendo il servizio digitale come un “prodotto” che non garantisce il necessario livello di sicurezza per l’utente medio.
Un’ulteriore sfida sarà definire con precisione i limiti della responsabilità delle piattaforme e stabilire fino a che punto esse debbano intervenire per prevenire comportamenti dannosi. Tuttavia, la giurisprudenza italiana ha dimostrato una propensione sempre più marcata verso una lettura estensiva delle tutele costituzionali, soprattutto in relazione ai soggetti vulnerabili.
Conclusioni
Le nuove dipendenze rappresentano una sfida emergente per la società, la psicologia e il diritto. La regolamentazione giuridica deve tenere il passo con l’evoluzione tecnologica, così come il trattamento psicoterapeutico deve adattarsi alle caratteristiche uniche di queste dipendenze. La comprensione e il riconoscimento precoce di tali disturbi sono fondamentali per garantire un intervento efficace e prevenire le conseguenze devastanti che possono derivare da comportamenti compulsivi.
Bibliografia e sitografia
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.). Washington, DC.
Fattori, M., & Sisti, D. (2017). New Addictions: Nuove dipendenze e trattamento. Milano: Franco Angeli.
De Rita, G., & Marciano, C. (2012). Dipendenze comportamentali: Nuove frontiere della psicopatologia. Roma: Carocci.
Decreto Balduzzi, D.L. n. 158 del 13 settembre 2012, convertito nella L. n. 189 del 8 novembre 2012.
Iori, V., & Ammaniti, M. (2015). Le nuove dipendenze nell’era digitale. Torino: UTET.
Gambling Act 2005, UK.