Joseph Aoun nuovo presidente del Libano

Il Corriere del Sud 20 gennaio 2025

di Andrea Bartelloni

Il ruolo chiave dell’esercito nell’attuale situazione del Libano è, probabilmente, alla base dell’elezione di Joseph Aoun alla presidenza della repubblica del paese dei Cedri. 60 anni il 10 gennaio, capo delle Forze Armate libanesi, è stato eletto alla seconda votazione (99 voti su 128) dopo due anni di vuoto dopo che, nell’ottobre del 2022, aveva chiuso il suo mandato Michel Aoun col quale non c’è nessun grado di parentela. Il cessate il fuoco e la tregua tra Israele e Hezbollah, notevolmente indebolita dal cambio di regime in Siria hanno sicuramente accelerato la decisione. Ora a Aoun spetta la difficile nomina del Primo ministro che è di pertinenza sunnita, secondo la tipica divisione dei poteri libanese.

Dopo aver ricordato di essere il primo presidente del secondo centenario del Libano in un periodo di grandi sconvolgimenti in Medio Oriente, ha elencato i punti principali del suo mandato, interrotto più volte dagli applausi dei parlamentari, (Fonte: L’Orient Today):

Joseph Aoun

Le autorità avranno il monopolio delle armi. Lo Stato deve investire nel suo esercito per essere in grado di proteggere i suoi confini, combattere il contrabbando e il terrorismo e prevenire le aggressioni israeliane sul territorio.

Discuterò di una strategia di difesa per lo Stato libanese per combattere contro l’invasione israeliana. E intendo lo Stato libanese. Prometto di ricostruire ciò che l’aggressione israeliana ha distrutto in tutto il Libano.

Lavorerò per stabilire le migliori relazioni con i paesi arabi. Praticheremo una neutralità positiva ed esporteremo in questi paesi solo ciò che il Libano ha al suo meglio.Dati i cambiamenti regionali, abbiamo un’opportunità storica di discutere con la Siria per risolvere tutti i problemi, in particolare per rispettare la sovranità di entrambi i paesi e la questione degli scomparsi (libanesi), nonché per affrontare la questione dei rifugiati (siriani) in modo razionale.

Deve esserci uguaglianza tra tutti i cittadini, poiché per avere uno stato, deve esserci uguaglianza davanti alla legge. Ciò significa la fine delle mafie, del traffico di droga e dell’interferenza nella giustizia per proteggere i criminali. La giustizia è l’unica protezione per tutti i cittadini.

Voglio sviluppare la legge elettorale per il rispetto della rotazione del potere e per una migliore rappresentanza, dedicando al contempo il diritto di voto alla diaspora. Ho intenzione di lavorare con il governo per una legge elettorale moderna e per la decentralizzazione.

Sarò intransigente riguardo al denaro dei depositanti. In base al mio mandato, le banche saranno soggette alla legge con l’unica segretezza del segreto professionale.

Proteggerò l’ambiente e le libertà e investirò nell’istruzione, in particolare nell’istruzione pubblica.

Mi impegno con il popolo libanese a combattere contro la povertà e la disoccupazione”.

Un programma impegnativo, un seme di speranza per la pace in Medio Oriente

* Inizierò rapidamente le mie consultazioni per formare un governo. Con il Parlamento e il governo, ripristineremo l’amministrazione per ridare prestigio allo Stato e stabilire un’amministrazione moderna ed efficiente. (L’Orient Today)