Il Borghese n. 4 Aprile 2025
Il grido dell’uomo che chiede salvezza
di Giuseppe Brienza
In queste pagine il cardinale Robert Sarah, uno dei prelati più conosciuti e apprezzati nel mondo, risponde a molte domande rivoltegli dall’editore David Cantagalli sull’esistenza e la presenza di Dio nella nostra vita, sul Suo apparente silenzio, sulla morte, sulla sofferenza, sul dolore, sulla gioia e su molto altro. Le risposte, prima che nella teologia, Sarah le trova nella sua storia personale e nel suo cuore, oltre che naturalmente«nel Magistero della Chiesa e in quello dei papi che hanno segnato la mia vita e, non da ultimo, nel fecondo dialogo con amici, sacerdoti e laici, che vivono un’autentica passione per Cristo e per la Chiesa, testimoniando nel mondo Colui che hanno incontrato» (Nota dell’Autore, p. 7).
In effetti, oggi forse più di ieri, abbiamo tutti un forte bisogno di risposte chiare e fondate, di testimonianze tangibili e di incontri che rivelano l’esistenza e la presenza visibile di Dio nella vita ordinaria. Come accadde per Zaccheo, il capo dei pubblicani di Gerico di cui ci parla il Vangelo di Luca (XIX, 1-10), nel quale vibrava il desiderio di verità e di pienezza per “vedere Cristo”, per colmare quella “mancanza” che costantemente ricorda a tutti, più o meno chiaramente, che Dio esiste. Ma ne avvertiamo sicuramente il bisogno, come scrive David Cantagalli nella presentazione del libro, «di fronte alle difficoltà e alle fragilità, […], perché proprio il cristianesimo ha la pretesa di affermare che l’esistenza oggettiva di Dio non dipende da un convincimento personale e soggettivo, ideale ed emotivo, ma da un’esperienza reale, sensibile e intelligibile. La fede nasce da un evento che coglie di sorpresa e riempie di stupore. Il cristianesimo, infatti, è la religione del Verbo che si fa carne ed abita in mezzo a noi (cfr. Gv 1,14), la sua credibilità dipende dalla possibilità di sentire la presenza di Dio, di Colui che in principio era il Verbo e poi è divenuto carne» (Introduzione, p. 9).
Il card. Robert Sarah, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ed Arcivescovo emerito di Conakry (Guinea), è nato nel piccolo villaggio di Ourous, nel distretto guineiano di Koundara (Africa occidentale), il 15 giugno 1945. Figlio unico di una famiglia profondamente cattolica, dopo le scuole primarie e medie (1957) è costretto a lasciare il suo Paese per continuare gli studi nel seminario minore di Bingerville, in Costa d’Avorio. Rientrato in Guinea dopo l’indipendenza, ottenuta nel 1958, Sarah completa gli studi nel seminario minore a Dixinn nel 1960. Quando l’istituto viene requisito dal governo dittatoriale di Ahmed Sékou Touré (1922-1984), il giovane seminarista deve fuggire nella parrocchia Sainte Croix, a Kindia. Solo più tardi può completare quindi i suoi studi studiando teologia a Sébikotane, in Sénégal, tra il 1968 e il 1969.
Ordinato sacerdote il 20 luglio 1969 nella cattedrale di Sainte Marie a Conakry, la capitale della Guinea, è inviato poi a Roma dove ottiene la licenza in teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Tornato in patria, è parroco in varie città fino alla sua nomina, a soli trentaquattro anni, ad arcivescovo di Conakry (1979). In tale circostanza Giovanni Paolo II lo soprannominò «il vescovo bambino» in quanto all’epoca della sua ordinazione episcopale è stato a lungo il vescovo più giovane del mondo. Il suo servizio alla Chiesa è maturato comunque in una terra difficile, segnata dalla sofferenza e dal martirio di tanti sacerdoti e religiosi che hanno piantato l’albero della fede tra deserti materiali e deserti spirituali.
Nel 2001 Papa Wojtyla lo nomina Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, incarico che tiene per nove anni, fino cioè al 7 ottobre 2010 quando Benedetto XVI lo crea cardinale nel Concistoro dello stesso anno. Nel 2014 Papa Francesco lo “promuove” Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, importante mandato da lui onorevolmente svolto fino al 2021, quando per il compimento dei 75 anni di età, come tutti i vescovi, è costretto a presentare la rinuncia all’ufficio a norma del vigente Codice di Diritto Canonico.
Robert Sarah Dio esiste? Il grido dell’uomo che chiede salvezza; Edizioni Cantagalli Siena, 2024, pagg. 312 – € 25