Apprendo dai giornali del 29 aprile 2005 che nello Sri Lanka sta per essere presentata per la seconda volta una proposta di legge tesa a rendere illegale la conversione da una religione a un’altra.
Non si sa se ci riusciranno, ma il fatto induce il sospetto che il buddismo in gran voga tra i progressisti occidentali sia molto diverso da quello «classico». Quale dei due è quello «vero»?
La versione politicamente corretta hollywoodiana (e anche italiana), tutta tolleranza, compassione e pace, o quella orientale che da molti indizi pare l’esatto contrario?
La variante tibetana, quella del Dalai Lama per intenderci, sembra contenere addirittura entrambe le anime, visto che in Occidente celebra ecumenicamente insieme al papa e in India firma a favore delle leggi «antiproselitismo». Forse mi sfugge qualcosa…