(L’intero articolo è stato riprodotto per motivi di studio senza il consenso dell’autore)
di Massimo Introvigne
Il mondo moderno e contemporaneo ha esaurito, una dopo l’altra, tutte le forme possibili della trasgressione. Di volta in volta il turpiloquio, il sesso, la droga – soprattutto nella cultura giovanile degli Stati Uniti, che peraltro impone le sue mode a tutto il mondo – hanno cessato di fare scandalo, e sono diventate componenti quasi normali della letteratura, dei fumetti, delle canzoni.
È rimasto il riferimento al male assoluto – al male per il male, al Diavolo – che è ancora capace di scandalizzare qualcuno.Si spiega così come la “controcultura” statunitense, in particolare californiana, a partire dagli anni 1960 – dopo avere “bruciato” i tabù della ribellione ai genitori, del sesso e della droga – abbia iniziato a celebrare Satana in alcuni film underground, in un certo tipo di musica e di letteratura.
Per esempio a partire dagli anni 1970 – si tratta del fenomeno letterario senza dubbio più rilevante – la figura diabolica del vampiro, che nel classico Dracula di Bram Stoker (1897) veniva presen- tato come un personaggio esclusivamente negativo, comincia ad essere visto con simpatia.
Il vampiro Lestat della saga creata da Anne Rice (il cui primo romanzo è stato portato sullo schermo nel film Intervista col vampiro) non si batte per il bene, ma per il male; tuttavia i lettori sono portati a identificarsi con il vampiro – personaggio psicologicamente complesso e tormentato -, non con i suoi avversari, e a simpatizzare per lui.
Lo stesso è avvenuto – ben al di là del vampiro, che in fondo è soltanto l’agente terrestre del Demonio – per Satana stesso nei film underground di Kenneth Anger e in tutta una serie di brani musicali che – ancora guardati con sospetto e relegati ai margini della musica rock negli anni 1970 – sono diventati del tutto comuni a partire dagli anni 1980.
Non si deve credere però che tutti gli autori di certe opere letterarie, musicali, cinematografiche siano davvero satanisti. Alcuni, più probabilmente, non credono né a Dio né al Diavolo e si sono semplicemente inseriti in un filone che si vende bene e che garantisce profitti immediati.
Lo stesso vale per giochi di ruolo come Dungeons & Dragons (con cui non si deve forse essere troppo severi, perché dopo tutto in questo gioco non vincono necessariamente i cattivi), ricchi di personaggi diabolici ma che costituiscono soprattutto per chi li produce un’impresa di enorme successo commerciale (sembra che quotidianamente occupino le loro serate con Dungeons & Dragons circa quattro milioni di persone).
Il cocktail perverso droga-satanismo
Benché per molti si tratti soltanto di fare denaro – non di promuovere il satanismo – non si deve mancare di sottolineare l’effetto profondamente negativo di una subcultura letteraria e musicale “nera” e “satanica”, specialmente quando accanto a Satana viene esaltata apertamente la droga.
Il cocktail perverso di droga e satanismo è alle origini di numerose bande criminali giovanili, che si sono rese responsabili di attività antisociale che vanno dal semplice teppismo (proprio in questo ambito, negli Stati Uniti, è nata la “moda” di gettare sassi sulle automobili in transito dai cavalcavia sopra le autostrade) fino ad episodi rari ma non inesistenti di violenza carnale e di omicidio rituali.
Vi sono poi – in questo ambiente musicale e letterario – alcune persone che hanno voluto consapevolmente promuovere il satanismo. È il caso dello stesso regista Kenneth Anger, che è alle origini di un’organizzazione chiamata Circolo Magico (Magic Circle), fondata nel 1961, che nel 1966 si è trasformata nella Chiesa di Satana. Per queste organizzazioni Anger – che rimaneva sullo sfondo – poteva contare su un amico di San Francisco che si era fatto una fama di eccentrico e che era disponibile a mettere la sua faccia – senza dubbio inquietante e letteralmente luciferina – al servizio della causa: Anton LaVey, nato a Chicago nel 1930, che da anni si dedicava a scandalizzare la pur tollerante società californiana con iniziative trasgressive di vario genere (tra cui una famosa cena a base di carne umana).
La Chiesa di Satana di LaVey
Nel 1966 – che sarebbe stato celebrato come “l’anno uno” nel film Rosemary’s Baby del 1968 (per cui lo stesso LaVey era stato assunto come consulente) – la Chiesa di Satana di San Francisco e il suo Sommo Sacerdote LaVey vennero lanciati nel mondo giornalistico americano e internazionale con una grande campagna pubblicitaria.
L’adesione dell’attrice Jayne Mansfield e il cantante-attore Sammy Davis diede ancora maggiore ampiezza a questa pubblicità. Non si deve sottovalutare l’influenza di LaVey su tutto il satanismo contemporaneo – che usa ampiamente i suoi rituali e i suoi “testi sacri” (le cui versioni pubblicate e disponibili nelle librerie sono edulcorate rispetto alle versioni interne destinate ai soli adepti). Tuttavia la Chiesa di Satana di LaVey non deve essere neppure sopravvalutata.
Nonostante le cifre molto più alte diffuse da qualche giornale, nel corso della sua storia non ha mai superato qualche migliaio di aderenti (certamente non è mai arrivata a cinquemila). Dopo lo scisma del 1975 promosso dal più diretto collaboratore di LaVey, Michael Aquino, gli adepti (da non confondersi con i semplici nomi su un indirizzario internazionale di curiosi) si sono ridotti a qualche centinaio e oggi – dopo un rilancio promosso dalla figlia di LaVey, Karla, a partire dal 1990 – si attestano sul migliaio.
LaVey, peraltro, ha sempre affermato di non credere “veramente” all’esistenza di Satana, ma di considerarlo semplicemente un simbolo di stati superiori di coscienza a cui l’uomo può accedere: stati superiori che lo libererebbero dalla superstizione (rappresentata tipicamente dal cristianesimo) e dalla morale, consentendogli di affermare senza vergogna che il forte ha diritto di sfruttare il debole, e che avrebbero anche una dimensione specificamente “religiosa” in quanto non escluderebbero possibilità di sopravvivenza dopo la morte, per esempio tramite la reincarnazione, che nella Chiesa di Satana rimane comunque un’ipotesi.
L’epoca d’oro della Chiesa di Satana si situa negli anni 1966-1975. La crisi successiva allo scisma di Aquino, (che, dal canto suo, non ha mai radunato nel suo Tempio di Set più di un paio di migliaia di persone nel mondo) ha fatto prevedere una decadenza irreversibile e perfino la scomparsa dell’organizzazione di LaVey.
Questa scomparsa – grazie ad una più generale ripresa di interesse per il satanismo negli anni 1990 – non si è verificata. Nella stessa California, comunque, il fenomeno non ha mai riacquistato l’estensione (circoscritta quanto ai numeri assoluti, ma non insignificante) a cui era pervenuto verso il 1970.
SATANISMO ADULTO E SATANISMO ACIDO
Prima di proporre un esame e una statistica del satanismo internazionale e italiano, è opportuno distinguere due forme molto diverse. Da una parte vi sono i veri e propri movimenti satanisti: il satanismo degli adulti che si articola in gruppi che hanno una continuità dottrinale e rituale, capi identificabili, sedi e talora anche pubblicazioni (il fatto che i capi siano adulti, o giovani adulti, non esclude che talora alle attività o ai riti possano partecipare anche giovani e giovanissimi).
Molto diverso è il satanismo giovanile (negli Stati Uniti chiamato satanismo “acido”, per l’associazione onnipresente con la droga) composto da gruppuscoli di minorenni (molto raramente con la presenza di qualche adulto), privi di una continuità organizzativa e rituale e di contatti con i gruppi del satanismo organizzato, che mettono in scena rituali satanici “selvaggi” o caserecci sotto l’influsso di film, trasmissioni televisive, giornali (più spesso fumetti) e di una certa subcultura musicale.
Le statistiche sul satanismo degli adulti possono essere ricostruite in modo piuttosto preciso (è impossibile – nonostante miti giornalistici diffusi in materia – che un gruppo organizzato capace di perdurare nel tempo sfugga completamente al rilevamento da parte, se non degli specialisti, della polizia).
Le statistiche sul satanismo giovanile o “acido” sono invece, per definizione, ipotetiche e fluide perche molti gruppi possono essere rilevati soltanto in occasione dell’incidente o del reato la cui scoperta finisce per distruggerli.
Difficili statistiche
Nel mondo gli adepti dei gruppi organizzati del satanismo degli adulti sono circa cinquemila. Si tratta, quindi, di piccole minoranze. Le organizzazioni più importanti si trovano negli Stati Uniti (Chiesa di Satana, Tempio di Set, Tempio di Nepthys, Chiesa mondiale della liberazione satanica), Spagna, Francia, Scandinavia, Grecia, Russia, Australia e Nuova Zelanda.
Occorre qui guardarsi, in particolare, dal prendere per buone le statistiche fornite da alcune delle organizzazioni sataniste più “pubbliche”, come la Chiesa di Satana californiana, che fanno riferimento a indirizzari (dove, come accennato, vengono registrati anche i semplici curiosi che si sono limitati ad inviare una lettera di richiesta di informazioni al movimento) e non a veri e propri “membri”.
Molto più difficile è fornire statistiche sull’importanza mondiale del satanismo giovanile o “acido”. La grande diffusione dei maghi è un segno di decadenza della nostra società. Le indagini compiute negli Stati Uniti e in Inghilterra cercano di fornire stime su scala mondiale, che tuttavia sono molto lacunose per quanto riguarda l’Europa dell’Est (dove fenomeni di questo genere sono stati rilevati di recente, per esempio, in Romania e in Polonia) e l’Africa, dove è difficile distinguere fra un vero e proprio satanismo di importazione occidentale e fenomeni locali di stregoneria (che sono, evidentemente, diversi).
Un qualche ausilio può venire da indagini di tipo sociologico e da questionari sottoposti ad alunni delle scuole medie superiori in una serie di paesi (in Germania, Stati Uniti, Italia). Limitandosi all’Europa occidentale (con esclusione dunque dell’Europa orientale, dove non esistono neppure stime attendibili), all’America del Nord e all’Australia e Nuova Zelanda, i criminologi ritengono che una qualche forma di partecipazione a gruppi di satanismo giovanile o “selvaggio” possa oggi interessare da diecimila a trentamila giovani e giovanissimi.
Satanismo “razionalista” e “occultista”
l due fenomeni non sono uguali dal punto di vista della struttura sociologica, delle idee e anche della pericolosità sociale. Il satanismo degli adulti – quello dei movimenti satanici – presenta una sua identità dottrinale precisa, che permette di distinguere fra due correnti chiamate in genere l’una “razionalista” e l’altra “occultista”.
Il satanismo “razionalista” – il cui esempio più tipico è la Chiesa di Satana californiana, e che è oggi nettamente prevalente nel mondo – venera Satana come simbolo o archetipo della trasgressione e della possibilità per l’uomo di trascendere i propri limiti rimuovendo qualunque scrupolo di tipo convenzionale o morale. Lascia in sospeso – o talora risponde in modo negativo – al quesito se Satana esista veramente come persona.
Il satanismo “occultista” – la cui principale organizzazione è il Tempio di Set, nato da uno scisma della Chiesa di Satana che si è consumato nel 1975 proprio intorno alla questione dell’esistenza reale e personale del Diavolo – crede invece che Satana esista veramente come persona, che può essere evocata e con cui si può entrare in un rapporto diretto.
I satanisti “razionalisti” – come accennato, largamente maggioritari – criticano i satanisti “occultisti” applicando loro l’etichetta derisoria di “satanisti cattolici” (in quanto condividerebbero con i cattolici l’idea che il Demonio esista veramente e fisicamente come persona). Entrambi i gruppi hanno come rituale centrale la “Messa nera”, un rituale ispirato alla Messa cattolica dove le formule vengono “invertite” (Satana viene lodato e Dio bestemmiato), la sessualità viene celebrata in diversi modi (attraverso la nudità dei partecipanti e spesso veri e propri atti sessuali), e simboli del culto cattolico (un crocifisso e – dove è disponibile – anche l’ostia consacrata) vengono distrutti o profanati.
Per i satanisti “razionalisti” la Messa nera è tuttavia uno psicodramma che deve aiutare chi vi partecipa a liberarsi dalle “superstizioni” cristiane e dalla abitudine a rispettare la morale. Per i satanisti “occultisti” si tratta invece veramente di un modo per compiacere il Demonio e sollecitare la sua personale presenza.
La componente sessuale
L’elemento sessuale gioca certamente un ruolo importante nei rituali dei gruppi satanisti organizzati, ma sarebbe riduttivo ritenere che il satanismo sia un semplice pretesto per il piacere sessuale o per perversioni di tipo orgiastico. Nella società contemporanea, infatti, attività sessuali di tipo anche perverso sono largamente disponibili al di fuori di un contesto satanico.
Nei gruppi degli adulti il sacrificio di animali è quasi ignoto, e la polizia non ha mai rinvenuto elementi che lascino sospettare sacrifici umani. È capitato tuttavia che adepte, specie giovani, affermando di non sapere esattamente di quale tipo fossero le cerimonie a cui venivano invitate a partecipare, abbiamo sporto denuncia per violenza carnale.
In Italia, la polizia ha raccolto anche in questi gruppi elementi relativi ad episodi di necrofilia. Ma in realtà i gruppi più grandi e più capaci di perdurare nel tempo – a differenza di alcuni che sono stati promossi negli ultimi anni da giovani adulti (come i Bambini di Satana in Italia) – sanno di essere sorvegliati dalle autorità di polizia e hanno imparato a convivere con questa sorveglianza, tenendosi lontani dai reati gravi, svolgendo i loro rituali di carattere sessuaie in luoghi non aperti al pubblico ed evitando accuratamente di coinvolgere minorenni.
Rimane la circostanza – inquietante, anche se di controversa qualificazione giuridica – dell’uso di ostie consacrate per la celebrazione delle Messe nere, uso che si verifica quasi in tutti i gruppi degli adulti. Talora queste ostie vengono sottratte nelle chiese cattoliche. Più spesso ci si rivolge a vagantes, personaggi che vantano (a torto o a ragione) un’ordinazione sacerdotale e qualche volta anche una consacrazione episcopale lungo una linea “indipendente” e “autonoma” (che spesso risale ad avventurieri dell’Ottocento, che riuscirono a farsi consacrare come vescovi da piccole Chiese orientali).
Se molti di questi vescovi e sacerdoti “paralleli” non hanno nulla a che fare con il satanismo, in alcuni casi è comprovato che – spesso dietro compenso in denaro – alcuni di loro sono stati disponibili a procurare ostie da loro consacrate a gruppi satanisti.
Film, fumetti, rock, horror
I gruppi giovanili del satanismo “acido” sono molto più difficili da censire, e anche più pericolosi (non tanto per una maggiore intrinseca malizia ma per una minore possibilità di sorveglianza da parte delle autorità di polizia). Si tratta di gruppi di adolescenti che mettono in scena riti satanici ispirati da film, fumetti e soprattutto da una certa musica.
Questi gruppuscoli giovanili non sono in contatto con tradizioni e rituali – e sono insieme disprezzati e tenuti a distanza dai gruppi degli adulti – per cui il loro rituale tipico non è, normalmente, la Messa nera. Si tratterà di sacrifici animali, di atti sessuali accompagnati dalla rottura di un crocefisso o di altro simbolo cristiano, di profanazioni di chiese o, più spesso, di cimiteri.
Nei gruppi giovanili è più facile che venga completamente perso il senso del limite fra metafora e realtà, e che quindi – spesso sotto l’influsso della droga – si trascenda in atti di violenza carnale, e in casi molto rari (ma non inesistenti) anche di sacrifici umani. In realtà, quasi tutti i crimini gravi attribuiti al satanismo possono essere ricollegati ai gruppi giovanili. I paesi più coinvolti sono gli Stati Uniti, l’lnghilterra, la Germania, la Scandinavia, la Russia.
Il fenomeno del satanismo giovanile appartiene più alla sociologia della devianza che alla vera e propria sociologia dei movimenti religiosi. Gruppi di giovani sbandati possono esprimere la loro devianza, in modo alternativo o complementare, attraverso la droga, il semplice vandalismo o riti satanici rudimentali e “selvaggi”.
Una delle migliori opere sul satanismo giovanile – di cui è autrice Joyce Mercer – interpreta giustamente il satanismo giovanile come una “maschera” del disagio o della devianza. Il modo di esprimere il disagio deviante può essere diverso – dai riti satanici al teppismo negli stadi – ma le radici del fenomeno sono, sostanzialmente, le stesse.
CHIESE SATANICHE IN ITALIA
Anche in Italia occorre distinguere fra il satanismo organizzato degli adulti e i gruppi “selvaggi” giovanili. Per quanto riguarda il satanismo degli adulti, possono essere recensite quattro formazioni maggiori, e una quindicina di formazioni minori. Le formazioni maggiori sono:
1 la Chiesa di Satana torinese, che si è formata fra il 1968 e il 1970 in seguito a contatti con la Chiesa di Satana californiana di Anton LaVey. I fondatori erano già in rapporto con massonerie “di frangia” (diverse dalle obbedienze massoniche principali e più interessate all’occultismo) e con altri gruppi occultisti (ma non satanici) dediti alla magia sessuale. Istruzioni e indicazioni vennero ricevute dalla Chiesa di Satana californiana, con cui però non esiste un legame organico.
Il rituale centrale è la Messa nera, in una variante che ha al suo centro la consumazione dell’amrita (l’espressione è di origine tantrica, ma è giunta a questo gruppo attraverso Crowley), una mistura di seme maschile e di secrezioni femminili che viene ingerita durante la cerimonia. Questa Chiesa di Satana torinese è riuscita a permanere per un numero cospicuo di anni (che si avvicina ormai ai trenta) grazie alla sua estrema riservatezza: i contatti con i giornalisti sono stati infatti sistematicamente rifiutati.
Il numero massimo di aderenti, nel corso della storia di questa formazione, ha sfiorato il centinaio; oggi i membri attivi sono una cinquantina. La mitologia su Torino “città di Satana” – che origina dalle polemiche risorgimentali – porta spesso a sopravvalutare la consistenza di questi gruppi, in realtà molto piccoli.
2. Una seconda Chiesa di Satana di Torino (stesso nome della prima, ma si tratta di una organizzazione diversa) appartiene al filone “occultista” (mentre la prima, di derivazione californiana, fa parte piuttosto del filone “razionalista”) e conta una settantina di aderenti. Diffidente nei confronti di LaVey, ha cercato contatti con organizzazioni sataniste francesi e ha interpretato letteralmente le raccolte di leggende folkloristiche sul Diavolo dello scrittore francese Claude Seignolle, con cui ha avuto rapporti negli anni 1970. Anche questo gruppo – che celebra talora i suoi riti all’aperto, nelle campagne fuori Torino – ha al centro delle sue attività la Messa nera, con elementi di magia sessuale, e mantiene un’estrema riservatezza nei rapporti con la stampa.
3. Al 1980 risale la Confraternità di Efrem Del Gatto (il cui vero nome è Sergio Gatti) o CEDG, che ha sede a Roma. Del Gatto dichiara alla stampa di avere ricevuto sette apparizioni di Lucifero e di avere centocinquanta adepti (è più verosimile che gli adepti non siano più di una trentina). È una figura di “satanista culturale”, spesso intervistato dalla stampa, che unisce all’attività di satanista quella di mago a pagamento.
4. Il gruppo più numeroso, che si fa pubblicità in modo aggressivo, è quello dei Bambini di Satana di Bologna fondato nel 1992 da Marco Dimitri (nato il 13 febbraio 1973), un personaggio molto più giovane degli altri dirigenti di gruppi satanisti italiani, Dimitri ha deciso di sfruttare i media, comparendo spesso in televisione dove viene trattato con ironia dai conduttori di talk show; ma nello stesso tempo si fa pubblicità.
Ha una lista di seicento “corrispondenti”, ma si tratta di un indirizzario che comprende anche semplici curiosi. l Bambini di Satana hanno un testo sacro, il Vangelo Infernale, che è per una buona metà una descrizione di rapporti sessuali di tutti i generi e di tutti i tipi, in un linguaggio che ricorda i giornali pornografici, mentre per un’altra parte comprende un elenco di nomi di demoni e un manuale di evocazione.
Nel Vangelo Infernale, i Bambini di Satana riassumono in sei punti la loro filosofia: l’esaltazione del vizio (“uno stato più profondo di Messa nera: la Messa nera con se stessi, l’orgia con se stessi”); l’arte, “demoniaca” per eccellenza; la guerra, che è “vita”, e l’odio per la pace; la scienza, esaltata perché “nemica delle religioni”; lo “spirito” inteso come orgogliosa confidenza in se stessi; e la ricchezza, giacché Satana è “la materia resa perfetta sotto il punto di vista del piacere”.
Le idee dei Bambini di Satana oscillano fra satanismo “razionalista” e “occultista”. Una litania scritta da uno dei più diretti collaboratori di Dimitri, Stefano Lanzi, per le Messe nere del gruppo recita: “Noi siamo Satana, non ammettiamo alcun dio all’infuori di Noi”. Ma d’altra parte il Vangelo Infernale insegna che “Satana e i suoi demoni sono il nucleo della materia eterna in intera trasformazione, in continuo movimento. Satana, l’Uomo e non dio… Dio non può dove Satana regna!”.
Il gruppo di Dimitri – ai cui rituali hanno partecipato talora anche adepte minorenni – ha attirato l’attenzione della polizia nel 1992 e nuovamente nel 1996, quando Dimitri è stato arrestato e accusato di violenza carnale (è ora in attesa di processo). Non si deve trascurare il ruolo importante che i mezzi di comunicazione di massa hanno avuto nel far crescere il gruppo di Dimitri e nel trasformare il satanista bolognese in un personaggio mitico per i giovani.
Dimitri dichiara che ogni volta che la televisione lo attacca, anche violentemente, diversi giovani si mettono in contatto con lui e chiedono di aderire al suo gruppo. Una tabella degli aderenti ai gruppi organizzati di satanismo degli adulti (dove l’espressione “degli adulti” non esclude la presenza occasionale di minori) è la seguente: Bambini di Satana 200 Chiesa di Satana (razionalista) 50 Chiesa di Satana (occultista) 70 Confraternita di Efrem del Gatto 30 Altri quindici gruppi minori 250 Totale 600.
l gruppi di satanismo “degli adulti” non radunano, quindi, una percentuale significativa della popolazione italiana anche se, per le persone coinvolte, l’esperienza può naturalmente essere seria e grave. Il satanismo giovanile ha in Italia le caratteristiche che ho illustrato con riferimento alla situazione internazionale in genere. Le statistiche sono difficili e le forze di polizia identificano quasi settimanalmente nuovi gruppuscoli che hanno problemi con la giustizia a causa soprattutto di episodi di vandalismo e di profanazione di cimiteri. Estrapolando da dati di polizia che riguardano diverse regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Lazio) si può avanzare l’ipotesi che il fenomeno – che anche in Italia non ha collegamenti con il satanismo degli adulti – coinvolga purtroppo da duemila a tremila giovani e giovanissimi,
ANTI-SATANISMO E CONTRO-SATANISMO
Così come in tema di nuovi movimenti religiosi, i sociologi distinguono fra un movimento anti-sette laico e un movimento contro le sette di ispirazione cristiana, così la rilevanza giornalistica del satanismo a partire dalla fine degli anni 1960 ha provocato un movimento di opposizione che si è mosso su due versanti diversi . Possiamo distinguere fra un movimento contro-satanista di matrice cristiana e un movimento anti-satanista di carattere laico, promosso principalmente da psichiatri e psicologi che non credono all’esistenza del Demonio ma credono che vi siano nel mondo numerosi network segreti di satanisti responsabili di gravissimi crimini.
Queste affermazioni si basano sulla controversa letteratura psichiatrica relativa alle cosiddette “memorie ricostruite”. A partire dagli anni 1970 – con una vera esplosione negli anni 1980 – si è affermata presso alcuni terapisti, prima negli Stati Uniti e poi in numerosi altri Paesi, l’idea che l’inconscio custodisce memorie perfettamente intatte di eventi traumatici subiti nell’adolescenza (soprattutto l’incesto e la violenza carnale), successivamente del tutto rimosse e dimenticate, e che esistessero terapie in grado di “ricostruire” le memorie perdute, così liberando il paziente dalle loro conseguenze.
Si trattava, in sostanza, di una riedizione della “teoria della seduzione” prima proposta e poi abbandonata in favore della psicanalisi dal giovane Freud. Nella maggioranza dei casi le “memorie ricostruite” – un fenomeno che ha interessato decine di migliaia di pazienti negli Stati Uniti – sono relative ad episodi di incesto, la cui responsabilità viene attribuita ai genitori, a parenti o a figure autorevoli (insegnanti o sacerdoti).
In un numero minoritario ma non piccolo di casi la violenza “ricostruita” – spesso tramite ipnosi – ha un carattere rituale in un contesto satanico, e alcuni terapisti sulla base dei racconti dei loro pazienti hanno ipotizzato l’esistenza di grandi network segreti di satanisti che compirebbero orribili crimini e che si trasmetterebbero da secoli i loro riti attraverso linee generazionali.
Sotto accusa le memorie “ricostruite”
Negli anni 1990 il movimento delle memorie “ricostruite” ha perso colpi, seriamente attaccato dalla comunità accademica degli psichiatri e dei neurologi, molti dei quali considerano l’idea che l’inconscio possa custodire per anni, senza che la persona vi abbia accesso, memorie perfette e fotografiche di eventi che a livello conscio sono stati dimenticati un semplice pregiudizio positivistico.
Il fatto che sulla base di memorie “ricostruite” non solo migliaia di genitori ma anche un certo numero di figure autorevoli – sacerdoti e anche vescovi cattolici, negli Stati Uniti e altrove (si ricorderà l’episodio relativo al cardinale Bernardin), educatori, uomini politici – siano stati disinvoltamente accusati da terapisti per episodi che sarebbero avvenuti trenta o quarant’anni prima, non ha contribuito alla credibilità del movimento.
Indagini promosse da enti statali negli Stati Uniti e in Inghilterra, riferite più particolarmente alle memorie “ricostruite” di abusi sessuali satanici, non hanno potuto reperire neppure un solo caso in cui ci fossero prove a sostegno dell’effettiva esistenza di episodi “ricostruiti” sul lettino del terapista. Negli anni 1994-1995 anche i tribunali americani, prima più aperti al movimento delle memorie “ricostruite”, hanno cominciato sistematicamente a escludere le “prove” ottenute con questi metodi, con o senza ipnosi.
Le memorie “ricostruite” hanno oggi perso gran parte della loro credibilità; il fatto che talora queste memorie vengano presentate in un contesto cristiano ed emergano in gruppi dove si fa uso anche della preghiera non le rende, di per sé, più credibili. Occorre distinguere fra memorie che sono state rimosse (nel senso che la vittima cerca di non pensarci), ma mai veramente dimenticate, e memorie di cui il paziente (convinto spesso di avere avuto un’infanzia felice) ignorava tutto e che vengono “ricostruite” (ma, si può sospettare, in realtà “costruite” ex novo) soltanto nella terapia.
Il contro-satanismo fondamentalista
Se il movimento anti-satanista laico è promosso soprattutto da psichiatri, il movimento contro-satanista è stato guidato da pastori protestanti, spesso fondamentalisti, i quali naturalmente credono all’esistenza del Diavolo e vedono nella presunta esplosione del satanismo una conferma della sua crescente attività nel mondo in questi che, in un’ottica fondamentalista e millenarista, vengono spesso identificati con i tempi ultimi prima della fine.
Personalmente ho intervistato un certo numero di persone che si presentano come ex-adepti di gruppi satanisti. Una minoranza può fornire informazioni utili; la maggioranza è composta da mistificatori o da mitomani. Come per tutti i “pentiti” e gli “ex” le loro informazioni devono essere sempre verificate e corroborate da prove indipendenti.
Diversamente si dà credito ad autentiche leggende, come quella – recentemente rilanciata dal più diffuso settimanale cattolico italiano – secondo cui esisterebbe all’Università di Bologna una loggia satanista segreta composta da quaranta fra i principali professori dell’ateneo bolognese. Un’accusa così grave per il prestigioso ateneo italiano, per i suoi professori e per i genitori che inviano i loro figli a frequentarlo è, sfortunatamente, sostenuta soltanto dalla testimonianza di presunti ex-satanisti che sembrano, piuttosto, dei mitomani.
I “poliziotti dell’occulto”
Gli anti-satanisti e i contro-satanisti hanno in comune una sopravvalutazione del numero dei satanisti presenti nel mondo, e anche del numero dei crimini gravi che vengono da loro commessi. Certamente le fonti di polizia costituiscono uno degli elementi più attendibili per valutare la reale consistenza del fenomeno satanista, ma non tutte le fonti di polizia possono essere messe sullo stesso piano.
Occorre distinguere fra singole iniziative di poliziotti entusiasti – i cosiddetti cult cops, o “poliziotti dell’occulto”, negli Stati Uniti -, spesso influenzati dalla subcultura anti-satanista e criticati dai loro colleghi e superiori, dai rapporti ufficiali di agenzie governative. Pressoché in tutto il mondo i gruppi satanisti organizzati composti da adulti sono discretamente sorvegliati dalle autorità di polizia, che dispongono di informazioni attendibili sul loro conto.
Molto più difficile è sorvegliare i gruppuscoli del satanismo giovanile, che vengono scoperti in occasione dei crimini che commettono e su cui le fonti di polizia hanno un interesse primario. Mentre fonti giornalistiche hanno diffuso l’incredibile cifra di cinquantamila omicidi satanici all’anno nei soli Stati Uniti, le cifre dell’FBI – che è in contatto con le autorità di polizia degli altri paesi dove il satanismo è più diffuso – parlano in media di un omicidio satanico all’anno fra il 1975 e il 1995 nel mondo, una ventina nel periodo preso in esame. Ouasi tutti questi omicidi devono essere attribuiti ai gruppuscoli giovanili.
IL SATANISMO DEL DUEMILA
Quale è lo stato di salute del satanismo alle soglie del Duemila? Si tratta di un fenomeno in espansione? Si può rispondere prudentemente di sì.Negli anni 1980 l’invecchiamento di figure come LaVey e Aquino e l’offensiva anti-satanista e contro-satanista avevano indubbiamente causato un vistoso arretramento del satanismo sia organizzato, sia giovanile.
Negli anni 1990 si può parlare di una certa ripresa grazie al discredito in cui l’anti-satanismo delle “memorie ricostruite” e il contro-satanismo che si fonda sulle testimonianze sospette di ex-adepti – che, come abbiamo visto, sono spesso soltanto dei provocatori – sono caduti, perdendo sistematicamente colpi.
Sono emersi nuovi e più giovani leader che assicurano al satanismo un certo futuro, mentre il satanismo giovanile è stato senza dubbio incrementato dalla rinnovata voga di una certa musica “satanica”. Le cifre assolute rimangono tuttavia basse, e le sopravvalutazioni di tipo allarmistico devono essere assolutamente evitate.
Non si deve confondere il satanismo degli adulti – le persone “che ci credono”, qualche migliaio in tutto il mondo – con il satanismo giovanile, un fenomeno che dovrebbe essere analizzato con le categorie generali della devianza e del disagio, e non con le categorie specifiche della sociologia dei movimenti religiosi.
Le storie di vita dei frequentatori dei gruppi del satanismo giovanile non ci parlano di un passato in movimenti di tipo occultista, o nel mondo della magia, ma della frequentazione di altri ambienti devianti, del mondo della droga, del teppismo e della piccola criminalità. Anche le terapie rimandano dunque al problema più vasto del disagio giovanile in genere.
Metafora di una modernità brutale
A cavallo fra il satanismo giovanile e il satanismo degli adulti vi è un satanismo cialtrone la cui formula potrebbe essere: “Molto fumo, poco zolfo e tanto sesso”. I media hanno una specifica responsabilità nel dare pubblicità a questo tipo di gruppi, che attirano persone in cerca di esperienze estreme (in un’epoca in cui si cerca l’estremo nello sport, nella musica, nella vita) e qualche volta giovani ingenui che non sanno a quali brutte awenture possono andare incontro.
Quanto al satanismo degli adulti si tratta di un fenomeno piccolo, ma non privo di interesse. Il satanismo organizzato è interessante non perché sia un fenomeno che coinvolga molte persone (come abbiamo visto, ne coinvolge poche) ma perchè è la metafora di una modernità brutale a cui sono stati tolti tutti i paraventi retorici.
Quando il satanista ci dice che il forte ha diritto di prevaricare sul debole, di ridurlo a un oggetto per la sua brama di potenza, di ricchezza e di piacere sessuale, sta semplicemente affermando quello che molti pensano e che non poche ideologie del Novecento hanno mascherato dietro i più variopinti pretesti. Il satanismo, da questo punto di vista, toglie la maschera a una certa modernità e la fa vedere per quella che è. Per quanto piccolo o piccolissimo, il satanismo organizzato dei movimenti e degli adulti può quindi costituire un ennesimo indizio rivelatore di una crisi di civiltà…
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La musica
La musica satanica è di due tipi: quella esplicita e quella subliminale. La musica è esplicita quando inneggia esplicitamente a Satana (che questo avvenga per motivi puramente commerciali o perché certi musicisti sono effettivamente collegati a gruppi satanisti). Diversa è la questione dei cosiddetti “messaggi subliminali” (espressione peraltro imprecisa) che sarebbero contenuti in brani di musica rock anche di musicisti che non si presentano come “satanici”.
La presenza di messaggi che possono essere ascoltati soltanto facendo girare il disco al contrario è stata denunciata negli anni 1983-1985 da pastori battisti (Gary Creenwald, Jacob Aranza) e quindi dal religioso trinitario cattolico Jean-Paul Aegimbal (1931-1988).
La controversia è stata così vivace da determinare un interesse del mondo accademico, che ha realizzato numerosi esperimenti di laboratorio da cui ha concluso che:
(a) effettivamente in alcuni dei brani incriminati esistono messaggi dove si inneggia a Satana che possono essere ascoltati soltanto facendo girare il disco al contrario (operazione difficile da realizzare manualmente, ma facile da realizzare in laboratorio);
(b) contrariamente a quanto sostenuto dagli autori protestanti e cattolici che hanno per primi denunciato il fenomeno, è impossibile che chi ascolta la musica, così come viene normalmente riprodotta, sia in grado di percepire “subliminalmente” messaggi che possono essere ascoltati soltanto facendo girare il disco al contrario, e pertanto questi messaggi – quando ci sono per davvero – sono inseriti nei brani musicali per le ragioni più diverse, dallo scherzo alla scaramanzia, ma – per ragioni neurologiche che la letteratura accademica ha illustrato – non sono in grado di influenzare coloro che ne ignorano l’esistenza e che ascoltano la musica così come si presenta (senza far girare il disco al contrario).
Cfr., fra i molti studi di psicologi, neurologi e sociologi sul tema, John R. Vokey-J. Don Read, “Subliminal Messages: Between the Devil and the Media”, American Psycology, vol. 40, n.11 (1985), pp.1231-1239; Stephen B. Thorne-Philip Himelstein, “The Role of Suggestion in the Perception of Satanic Messages in Rock-and-Roll Recordings”, Journal or Psychology, vol. 116 (1984), pp. 245-248; e l’intero vol. 5 (1988) di Psychology and Marketing con gli articoli di T. Moore, A.A. Praktanis-A.G. Greenwald, P.M. Merik