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Non sono poche le inchieste giornalistiche e le rievocazioni, che hanno come aureolato la figura di don Lorenzo Milani. Potrebbe perciò riuscire pericoloso, oggi, parlarne in termini non entusiastici.
Tuttavia, l’Autore di questi “Incontri e scontri” ci ha dato una testimonianza sacerdotale che finisce – certo involontariamente – per rivelare la natura di “falso profeta” di don Milani.
Egli, infatti, finì per divenire un precursore della contestazione studentesca (avvenuta dopo, ma preparata anche da tipi come lui) e – forse involontariamente – uno dei maggiori responsabili, in campo cattolico, della degenerazione nell’ambito degli studi e dell’obbedienza. Degenerazione che sfociò, poi, in quella critica distruttiva e in quel manicomiale radicalismo che preparano il terreno al cosiddetto “spirito del Concilio”, nei confronti del quale tante volte Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ci hanno messo in guardia.