Abstract: a Cuba continua la repressione del dissenso. A farne le spese in questi giorni le “Damas de Blanco”, un movimento di opposizione al governo comunista cubano, nato nella Primavera Negra del 2003, che riunisce le mogli e i famigliari di persone accusate di azioni contro lo Stato.
Alleanza Cattolica 21 Aprile 2022
Cuba: continua la repressione del dissenso
da parte del regime comunista
Continua senza sosta la repressione del dissenso da parte del regime castrista comunista cubano. A farne le spese in questi giorni due “Dame de blanco” (Signore in bianco, dal colore della veste che indossano), Tania Echevarria Menendez e Sayli Navarro.
Stefano Nitoglia
La prima è stata condannata il 14 aprile a 6 anni di prigione per aver partecipato alle proteste popolari contro il regime castrista che hanno avuto luogo nell’isola i giorni 11 e 12 luglio 2021, precisamente a Perico y Jovellanos, nella provincia del Matanzas.
“Il regime di Cuba ha condannato Tania Echevarria a 6 anni di prigione per aver manifestato l’11 e il 12 luglio 2021” ha twittato l’Ambasciata degli Stati Uniti a L’Avana.
L’associazione “PresosPorQué” (Arrestati perché), che sta conducendo una campagna per la liberazione dei prigionieri politici cubani, ha chiesto “la liberazione immediata” della Echevarria, accusata, insieme al marito e attivista Leylandis Puentes Varga, membro del “Partido por la Democracia Pedro Luis Boitel” (Partito per la Democrazia Pedro Luis Boitel), dei delitti di disordine pubblico e oltraggio alla Corte.
Il 14 aprile, quando il Tribunale Popolare municipale di Colon en Matanzas ha rigettato l’appello presentato nel marzo scorso, la Echevarria è stata condotta in prigione.
Il 18 aprile, è stata la volta della “Dama de blanco” Sayli Navarro Alvarez e di suo padre Félix Navarro, incarcerati al termine del giudizio di appello sempre per i fatti del luglio scorso.
Sayli è stata portata in prigione “con le mani e i piedi incatenati” e senza poter salutare sua madre.
Entrambi sono stati condannati rispettivamente a otto e nove anni di prigione.
Félix Navarro è uno dei 75 dissidenti anticastristi cubani arrestati nel 2003, durante la cosiddetta “Primavera Negra” (Primavera Nera), un movimento di protesta che vide coinvolti numerosi personaggi, tra i quali diversi medici e giornalisti, che furono sottoposti a processi sommari in base alla famigerata “Ley No.88 de Protección de la independencia nacional y la economía de Cuba” (Legge n. 88 di Protezione della indipendenza nazionale e dell’economia di Cuba), meglio conosciuta dalla dissidenza come “Ley Mordaza” (Legge Bavaglio), che ha ricevuto molte critiche per la sua arbitrarietà e la discrezionalità che lascia ai giudici. Felix è presidente del “Partido por la Democracia Pedro Luis Boitel” e premio “Solidariedad 2015” (Solidarietà 2015) della Fondazione “Konrad Adenauer”.
Insieme a Sayli Navarro e a suo padre sono stati condannati anche Mildrey Mederos Soca, Odrey Rodríguez Lanz, Adrian Echegoyen Espineira, Daymelin Abreu Rodriguez, Cristian Carlos Contreras Matos, Yoandry Ripoll Smith e Yanelis Rosabal Milanés.
“Damas de Blanco” è un movimento di opposizione al governo comunista cubano, nato nella Primavera Negra del 2003, che riunisce le mogli e i famigliari di persone accusate di azioni contro lo Stato e che organizza ogni domenica, dopo la celebrazione della Messa nella chiesa di Santa Rita a L’Avana, una marcia pacifica durante la quale le Damas, completamente vestite di bianco, come le Madri di Plaza de Mayo argentine, mostrano le foto dei famigliari detenuti.
Il 18 di ogni mese le Damas si riuniscono in quello che chiamano “tè letterario”, una riunione in cui leggono lettere dei loro congiunti, poesie e altre opere letterarie e in cui si fanno forza a vicenda.