Il succinto resoconto di uno dei partecipanti con la traccia del suo intervento
di Fernando De Angelis
Chi crede in una creazione fatta da Dio meno di 10.000 anni fa (“creazionismo dei tempi brevi”), non può pretendere di avere un largo consenso sociale su questa posizione; se vuole arginare l’invadenza dogmatica di un evoluzionismo ateo (“darwinismo naturalista”), deve allora proporre una concezione più generica e così capace di raccogliere consensi più ampi, promuovendo il “disegno intelligente” (ID, dall’inglese Intelligent Design), cioè la convinzione che la natura mostri chiari segni di essere frutto non del caso, ma della progettualità di un Creatore, del quale però si rinuncia a definirne le caratteristiche.
Non credo di essere contraddittorio se affermo le mie convinzioni creazioniste nel rapportarmi con i fratelli in fede, ma poi come insegnante mi limiti a sottolineare i lati contraddittori dell’evoluzionismo, facendo solo cenno al “disegno intelligente” e alla sostenibilità del racconto biblico.
Questa premessa è stata necessaria, perché in realtà il Congresso era antievoluzionista e proponeva sostanzialmente il “progetto intelligente”, senza riferirsi granché alla Bibbia. Ciò poteva scandalizzare i creazionisti “dei tempi brevi” che, nonostante ciò, ci hanno trovato molte cose utili per i loro scopi.
Il primo appuntamento era per la mattina del 16 presso l’Università di Bergamo, dove ci sarebbe dovuto essere un confronto scientifico sul tema “Evoluzione o creazione?”. L’incontro è stato però annullato perché gli evoluzionisti hanno ricevuto pressioni dai loro colleghi, che non vogliono che si discuta con i creazionisti, ritenendoli non qualificati scientificamente.
Il 17, però, un altro evoluzionista (Roberto Verolini) si è invece presentato, consentendo un minimo di civile confronto. Era presente il presidente di AISO, Romano Ricci, ma il Congresso è stato soprattutto condotto da Fabrizio Fratus. Le relazioni principali, da parte antievoluzionista, sono state affidate a Francesco Agnoli, Stefano Bertolini, Ferdinando Catalano, Marco Chiesa, Mart De Groot e Salvatore Pisu.
Per motivi di salute era assente Mihael Georgiev, che ha potuto dare un contributo rilevante solo per mezzo del suo magnifico libro. Gli stimolanti interventi di Agnoli e Catalano hanno indubbiamente suscitato interesse verso i loro libri, ma c’erano anche altri libri che i congressisti vedevano per la prima volta e sotto ne elenchiamo cinque (acquistabili presso AISO, www.origini.info):
Francesco Agnoli, Perché non possiamo essere atei, Piemme, E 16,50;
Ferdinando Catalano, La vita e il respiro e ogni cosa. Termodinamica e abiogenesi, ARACNE, E 10,00;
Fernando De Angelis, Cultura e Bibbia, Gribaudi, E 16,00;
Mihael Georgiev, Charles Darwin oltre le colonne d’Ercole, Gribaudi, E 20,00;
Jonathan Sarfati, Confutare l’evoluzione, AISO, E 10,00
La connotazione religiosa dei relatori e dei partecipanti era tutt’altro che univoca, perché era ben evidente – per esempio – la presenza di avventisti, testimoni di Geova, evangelici e cattolici: una miscela non adatta per fare un culto, ma molto utile per ricevere e dare aiuto al fine del raggiungimento di un obiettivo specifico: arginare un evoluzionismo ateo che pretende di imporsi come verità scientifica incontestabile.
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Fernando De Angelis
Le mie convinzioni su Evoluzionismo, Intelligent Design e Creazionismo
Su richiesta degli organizzatori del Primo Congresso Creazionista promosso dall’AISO (Milano, 16-17/10/2009), riassumo le mie convinzioni adattando quanto scritto nel mio recente libro Cultura e Bibbia (Gribaudi, 2009), nella Parte II (Dizionario minimo evoluzionismo/creazionismo).
EVOLUZIONISMO. Ritiene che le specie attuali siano derivate da altre specie molto diverse e più semplici. È l’erede del TRASFORMISMO e va inteso nel senso di MACROEVOLUZIONE, mentre è scorretto intenderlo nel senso di MICROEVOLUZIONE, perché la microevoluzione non è specifica di questa concezione e non è oggetto di discussione, essendo accettata da tutti. A monte si collega in genere con la ABIOGENESI e con il BIG BANG, mentre a valle si collega col DARWINISMO (che propone una modalità con la quale si sarebbe svolta l’evoluzione).
Si contrappone al FISSISMO e al CREAZIONISMO. Alcuni distinguono lecitamente fra evoluzione (intesa come fatto più o meno accertato) ed EVOLUZIONISMO (inteso come interpretazione materialista dell’evoluzione), ma in mancanza di una precisazione esplicita, i due termini vanno considerati equivalenti. Come ha recentemente dimostrato Mihael Georgiev (Charles Darwin oltre le colonne d’Ercole, Gribaudi, 2009), l’evoluzionismo è presente nella cultura occidentale fin dall’antichità e viene prima accettato su base filosofica, cercandone poi una giustificazione scientifica.
MACROEVOLUZIONE. Si avrebbe se in una specie comparissero organi e funzioni nuove, prodotte da una nuova e più complessa informazione genetica; come per esempio se in un animale con respirazione solo acquatica (branchie dei pesci) a un certo punto comparissero organi adatti a una respirazione aerea (rane), poi perfezionantisi fino ai polmoni degli uccelli e dei mammiferi.
La macroevoluzione è l’essenza dell’evoluzionismo, ma non è stata mai constatata: né in laboratorio né in natura. Quando in uno strato roccioso si trovano fossili molto diversi da quelli dello strato, supposto molto più antico, se ne deduce che deve essersi verificata la macroevoluzione.
Dal tempo di Darwin in poi, però, le acquisizioni scientifiche (stabilità del DNA, complessità biochimica delle funzioni e loro stretta correlazione, assenza di fossili intermedi) la rendono sempre meno spiegabile e la fanno rientrare più nel campo dei miracoli (realtà inspiegabili con le leggi naturali) che in quello della scienza sperimentale. Si contrappone alla MICROEVOLUZIONE ed al FISSISMO.
CREAZIONISMO. Il creazionismo del quale si discute sui media è quello iniziato e promosso da alcuni movimenti statunitensi, i quali interpretano il racconto biblico in modo letterale (con una creazione in sei giorni di 24 ore formanti una settimana ininterrotta, verificatasi circa 10 mila anni fa) e proponendolo con argomentazioni anche scientifiche. Sono i creazionisti ad aver iniziato l’offensiva contro il darwinismo, accusandolo di essere un’ideologia non dimostrata.
È perciò equivoco definirsi creazionisti e dare al termine un significato diverso. Chi crede in una creazione realizzatasi in milioni o miliardi di anni, deve definirsi ed essere definito aderente all’EVOLUZIONISMO TEISTA, oppure al CREAZIONISMO PROGRESSIVO. Questo creazionismo viene a volte specificato indicandolo come creazionismo “della giovane Terra” o “dei tempi brevi” e si contrappone all’EVOLUZIONISMO in generale e al DARWINISMO in particolare. Personalmente credo in un “creazionismo dei tempi brevi” sulla base di alcuni fatti e di convinzioni alle quali sono arrivato per vie diverse, ma non credo di poter dimostrare tutto scientificamente.
INTELLIGENT DESIGN. Spesso viene tradotto Disegno Intelligente, che è un modo più ovvio e che mantiene le lettere iniziali, ma sarebbe più preciso tradurlo Progetto Intelligente. Afferma semplicemente che la complessità degli esseri viventi fa pensare alla messa in atto di un progetto e non può essere spiegata come frutto del caso, come afferma invece il darwinismo, che postula un’opera di MUTAZIONI casuali e SELEZIONE NATURALE.
L’ID non precisa né le caratteristiche del Progettatore, né come si è realizzato il progetto e neppure quanto tempo è stato impiegato. Si oppone al DARWINISMO e al NATURALISMO, ma fra i suoi aderenti ci sono persone di varie religioni e anche chi crede in un EVOLUZIONISMO TEISTA. La visione dell’ID è stata promossa dal Discovery Institute, fondato nel 1990, e l’idea è stata particolarmente elaborata da William Dembski, le cui idee sono ora accessibili anche in italiano (William Dembski, Intelligent Design, Alfa e Omega, Caltanissetta, 2007).
In fondo propone un denominatore comune a tutti quelli che considerano assurdo l’emergere del mondo dei viventi dal solo caso, opponendosi al darwinismo ma facendo appello alla sola ragione. Mentre si è a lungo sostenuto che tutti gli scienziati erano contrari all’ID, in un recente libro dell’evoluzionista Christian de Duve si ammette che gli scienziati più o meno creazionisti ormai ci sono e, seppur minoritari, hanno di fatto imposto la riapertura del confronto all’interno dello stesso mondo scientifico (Christian de Duve, Alle origini della vita, Longanesi, Milano, 2008).
Essendo creazionista, evidentemente accetto anche la visione dell’ID, ma non mi fermo ad essa nel mio credere, mentre come insegnante ci sarebbe da andare poco oltre.