Per Rassegna Stampa (testo rilasciato e riveduto dall’autore)
“Incontro di cultura politica” del Popolo della Famiglia
Roma, 25 ottobre 2018
di Alberto Leo
Introduzione
Le sfide che ci attendono sono complesse, le realtà che si vivono sono complesse e se siamo qui è per formarci perché senza formazione, senza conoscenza non possiamo affrontare con rettitudine argomenti politici, economici ed antropologici.
Parole come Tutto, Subito e Bene sono istanze sempre più presenti in questa società ma sono declinate con un relativismo sempre più imperante e crescente.
Sebbene l’uomo stia raggiungendo notevoli traguardi tecnologici, alcuni degni di nota, tali da offrire la formula per soddisfare quelle tre parole, ma nello stesso tempo si odono echi distorti di quelle “presunte” conquiste di progresso, l’uomo sta alzando sempre più l’asticella della sua presunzione perdendo quel sano confronto con i suoi limiti dettati essi dalla legge naturale che ne scandisce i ritmi.
È un percorso che sappiamo denso di difficoltà ma lo affrontiamo da uomini e donne di buona volontà interrogandoci su come portare nel sociale tre parole, contrapposte alle precedenti, il Buono, il Vero, il Giusto, lavorando con la pazienza e determinazione del contadino che pianta e a tempo debito raccoglierà i frutti della semina.
Noi tutti abbiamo l’obbligo dell’impegno e del dovere nel trasmettere e nel far scoprire “il senso della vita” ai nostri colleghi di lavoro, amici, parenti e famigliari. Soprattutto ai nostri figli.
Non ho, non abbiamo ricette “magiche”. Ma possiamo fare molto se chi è preposto, per stato giuridico, per impegno sociale ad assolvere determinati compiti di educazione ed istruzione opera con autorevolezza.
Parlando con onestà intellettuale rendendo interessanti, per amore del suo compito, tutti gli argomenti che si possono trattare e che vanno dall’infinitamente grande (l’universo, le galassie, l’essere umano) all’infinitamente piccolo (l’atomo, la nascita della vita) all’immateriale (sensibilità, coscienza, ragione, istinti, etica).
Attualmente viviamo immersi in una neutralità morale, un relativismo che influisce sulla sfera educativa e sociale dell’uomo e della donna in special modo sui giovani. Il lavoro che quindi siamo chiamati a fare è essere “sale della terra” stimolando invece l’identità morale della persona perché solo chi ha una libera e ben formata coscienza può dichiararsi libero.
Infatti alla fine quando il sipario della vita si chiuderà non importa il ruolo che hai avuto ma come lo hai interpretato.
Quindi aiutare i giovani significa dare dei corretti strumenti per impegnarsi, a capire, a crescere per essere vere donne e veri uomini affrontando il palcoscenico della vita. L’istruzione quindi è un argomento centrale, oserei dire essenziale, perché pone l’accento su un fatto: i mali della scuola sono mali della società.
Informazioni statistiche
Dopo aver parlato, nell’introduzione, con una certa enfasi di quello che sarebbe bene fare è necessario fornire dei dati che corroborano la necessità dell’impegno precedentemente auspicato. In quanto tali, i dati, non danno soluzioni ma aiutano a capire il contesto culturale che questi numeri evidenziano. Come fonte di dati ci basiamo sulle relazioni annuali al Parlamento del “Dipartimento per le politiche antidroga” (sito: http://www.politicheantidroga.gov.it/it/attivita-e-progetti/relazioni-annuali-al-parlamento/), sulle relazioni europee sulla droga a cura dell’ “Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (2017), Relazione europea sulla droga 2017: tendenze e sviluppi, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali dell’Unione europea, Lussemburgo” e sull’ ”9° libro Bianco sulle Droghe- Edizione 2018 su dati 2017” reperibile sul sito fuoriluogo.it e presentato alla Camera dei Deputati a Giugno 2017 da una serie di associazioni, di quest’ultimo libro consideriamo esclusivamente i dati forniti non le considerazioni politiche in merito alla tossicodipendenza.
Di seguito un sommario dei i principali dati emersi dai rapporti citati.
Per ciò che concerne l’Italia le segnalazioni pervenute ai Prefetti ed acquisite tramite gli Uffici Territoriali del Governo (UTG) delle Prefetture per consumo (art. 75 DPR n. 309/1990) di sostanze stupefacenti o psicotrope sono passate (vedi Tabella1 seguente) da un totale di 27.718 segnalazioni del 2015 alle 38.614 del 2017, per un totale di 40.524 segnalazioni (aggiornamento al 10/04/2018)
Tabella 1 – Segnalazioni per età 2007-2016
Il 92,9% delle persone segnalate è di genere maschile (M = 35.861; F = 2.753) e nell’11,7% dei casi si tratta di minorenni (4.521 soggetti). Questa quota è in costante aumento e passa dall’ 8% del 2008 al 10,3% nel 2013 a quasi al 12% nel 2017.
Quindi una crescita notevolissima quella riferita ai minori, numeri che sono quadruplicati rispetto a due anni prima.
Considerando il totale dei segnalati, abbiamo:
- Circa nell’80% dei casi si tratta di consumatori di cannabinoidi,
- seguiti da quelli di cocaina (14,4%)
- ed eroina ed altri oppiacei (5,4%).
- Altre sostanze (1,3%)
Figura 1 – Distribuzione segnalazioni prefettura
Altro dato importante è quello riferito alla carcerazione per reati di droga e correlati.
Figura 2 – Distribuzione popolazione carceraria
Il 32,7% (vedi Tab.2.4.1 sopra) dei detenuti entra in carcere per motivi legati agli stupefacenti (18.817 ingressi nel 2017 su 57.608 detenuti), un quarto, il 25,5% della popolazione carceraria è tossicodipendente (14.706 dei 57.608 detenuti al 31/12/2017).
La percentuale di detenuti tossicodipendenti rispetto al totale dei detenuti è rimasta stabile nel tempo (Fig. 3).
Figura 3 – Trend della percentuale di detenuti tossicodipendenti
In ambito europeo per la popolazione giovanile, secondo i dati presentati,
- l’Italia risulta, terzo paese in Europa dove si consuma più cannabis (vedi Tab.2),
- si attesta al secondo posto se si considera la sola fascia d’età dai 15 ai 34 anni.(Fig. 4)
Di seguito si riportano i dati presi dal sito http://www.emcdda.europa.eu/emcdda-home-page_en
Figura 4 – Distribuzione Europea uso Cannabis nell’ultimo anno (15-34 anni)
Prevalence of drug use > Cannabis > Lifetime prevalence >
All adults (15-64) |
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Country | Year | Sample size | Males | Females | Total | ||
France | 2016 | 12798 | 49,2 | 33,8 | 41,4 | ||
Denmark | 2017 | 10196 | 46 | 32,3 | 38,4 | ||
Italy | 2017 | 6650 | 39,6 | 26,6 | 33,1 | ||
Spain | 2015 | 22541 | 40,1 | 22,8 | 31,5 | ||
United Kingdom | 2016 | 21984 | 35,4 | 23,8 | 29,6 | ||
Ireland | 2015 | NA | 35,8 | 20 | 27,9 | ||
Germany | 2015 | 9204 | 31,8 | 22,6 | 27,2 | ||
Czech Republic | 2016 | 2875 | 34,6 | 19,1 | 26,6 | ||
Netherlands | 2016 | 5687 | 29,8 | 20,6 | 25,2 | ||
Austria | 2015 | 3477 | 25,6 | 21,5 | 23,6 | ||
Luxembourg | 2014 | 3344 | 30 | 18,1 | 23,3 | ||
Finland | 2014 | 3128 | 26,7 | 16,7 | 21,7 | ||
Norway | 2016 | 1795 | 23,5 | 17,5 | 20,6 | ||
Croatia | 2015 | 4959 | 25,8 | 13 | 19,4 | ||
Poland | 2014 | 1135 | 22,5 | 10,5 | 16,2 | ||
Slovakia | 2015 | 8029 | 22,3 | 9,4 | 15,8 | ||
Slovenia | 2012 | 7514 | 19,5 | 11,8 | 15,8 | ||
Sweden | 2016 | 6371 | 18,7 | 11,3 | 15,1 | ||
Belgium | 2013 | 4931 | 18,8 | 11,1 | 15 | ||
Cyprus | 2016 | 3500 | 19 | 5,5 | 12,1 | ||
Greece | 2015 | 1519 | 15,8 | 6,3 | 11 | ||
Portugal | 2016 | 9632 | 15,6 | 6,6 | 11 | ||
Lithuania | 2016 | 4794 | 17,1 | 4,8 | 10,8 | ||
Latvia | 2015 | 4513 | 15,9 | 4,2 | 9,8 | ||
Bulgaria | 2016 | 3996 | 11,5 | 4,8 | 8,3 | ||
Hungary | 2015 | 2274 | 9,5 | 5,7 | 7,4 | ||
Romania | 2016 | 7200 | 7,9 | 3,8 | 5,8 | ||
Malta | 2013 | NA | 6,7 | 2 | 4,3 | ||
Turkey | 2011 | 8045 | 1,1 | 0,2 | 0,7 | ||
Estonia | NA | NA | NA | NA | NA | ||
(1) Countries were asked to report results using, as far as possible, EMCDDA standard age groups (all adults: 15-64, young adults: 15-34). In countries where age ranges are more restrictive, prevalence estimates may tend to be slightly higher. Some countries have recalculated their prevalence figures using the EMCDDA standard age groups. | |||||||
(2) In surveys with small sample sizes results should be interpreted with caution. | |||||||
(3) This table presents the results for the last surveys available in each country. It aims to present an overview of national surveys. Some city surveys reported by countries were not included as they tend to produce higher prevalence estimates which are not comparable with estimates for whole countries (or large regions with both urban and rural areas). | |||||||
(4) ‘Sample size’ refers to the number of actual respondents to the survey (Net sample). In some cases, national surveys cover originally a broader age range (‘original age range’) than that presented here for the standard groups ‘All adults'(15-64) and ‘Young adults’ (15-34). Sample sizes are presented respectively for the ‘all adults’ (15-64), ‘young adults’ groups (15-34) and ‘younger adults’ (15-24). | |||||||
(5) Data referring to years preceding 2008 are not presented. | |||||||
(6) United Kingdom: Data for the United Kingdom is for England and Wales only. |
È da tener conto che tra le richieste presentate al governo dalle associazioni che hanno realizzato il Libro bianco sulle droghe, nell’ottica di Riduzione del Danno (RdD) per vincere l’ideologia repressiva così si esprimono, si segnalano:
- proposta di ulteriore revisione del testo unico sulle sostanze stupefacenti [DPR 309/90 Decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309] con depenalizzazione di possesso e cessione gratuita di piccoli quantitativi destinati all’uso personale (1),
- l’inserimento nei LEA (Livelli Essenziali di Esistenza) della RdD,
- la messa a regime della regolamentazione della cannabis terapeutica,
- l’organizzazione, a nove anni dall’ultima convocazione, della Conferenza nazionale sulle droghe e il rilancio dei servizi per le dipendenze.
L’obiettivo qui non è di fare terrorismo psicologico ma di fornire un’informazione, basata su dati oggettivi, onesta che possa permetterci di aprire gli occhi su questo fenomeno a nostro giudizio devastante.
La droga è certamente un male, ma ne potremmo elencare altri: pornografia, alcool, dipendenza dai social, scommesse etc…
Ricapitolando: i dati analizzati dicono che nel biennio 2015-2017 l’uso di droghe in Italia tra i minorenni (11-17 anni) è cresciuto del 39%. Ed è un dato enorme. Il consumo è quadruplicato per i minorenni e per gli adulti “solo” raddoppiato.
Su tutti i casi segnalati alle prefetture: per l’80% si tratta di casi legati al consumo di cannabis. Segue la cocaina al 14%, l’eroina al 5% e altre sostanze con percentuale molto bassa.
L’Italia da queste statistiche risulta il terzo paese europeo per consumo di cannabis, il 33% della popolazione Italiana l’ha usata almeno una volta nella vita, per la Francia abbiamo un 50% (rapporto di 1 su 2) e per la Danimarca 38% (poco più di 1 su 3).
Nella fascia 15-34 anni Italia è al secondo posto, il 20% della popolazione ha fatto uso nei 12 mesi precedenti alla indagine del 2017, contro il 21% Francia e Paesi Nordici.
Inoltre l’Italia è al quarto posto per uso di cocaina rispetto a tutti i 28 paesi europei; il 6,8% della popolazione compresa tra i 15-34 anni ne ha fatto uso almeno una volta.
Con questi dati onestamente dire che la droga fa male non ha più effetto alcuno ed inoltre non sorte alcune effetto per invertire questa tendenza.
Occorre rendersi conto, richiamando ciò che abbiamo detto nell’introduzione riguardo le responsabilità educative, della crisi strutturale profonda che viviamo e di riflesso dei modelli offerti da questa società che provocano sui nostri giovani l’effetto di un disorientamento valoriale, di una idolatria del disvalore.
In merito cito un libro di Daniele Saponaro “Gioventù drogata. Il pericolo di liberalizzare le droghe” [Historica Edizioni, 2017, in commercio dal 22 novembre 2017] in cui l’autore, ha deciso di affrontare il tema della legalizzazione, da decenni discusso nel nostro paese, senza la volontà di indottrinare, inquadrando la questione da una prospettiva diversa. Cosa c’è dietro il movimento dell’antiproibizionismo?
Cosa c’entra gente come Soros, quanto sono veri gli stereotipi sull’uso terapeutico e sul paragone con l’alcool? Perché alla nostra società sta tanto a cuore questo argomento, in un mondo dove tutto ormai viene vissuto come un diritto, dove l’unico obiettivo a cui l’uomo moderno aspira sembra essere diventato il piacere personale, scavalcando completamente un ordine e delle leggi a cui ispirarsi e alle quali rispondere? Il volume prova a scardinare queste spinose questioni, cercando di mettere in luce quanto sia essenziale e opportuna questa battaglia sulla legalizzazione.
Cito sempre dal Libro Gioventù drogata: “I giovani devono (…) tornare a desiderare il lavoro da fare da grandi. Il progresso ci ha messo tra le mani un mondo virtuale, artificiale costruito da altri e senza la possibilità di poter decidere come cambiarlo abbiamo bisogno di una rivoluzione dell’ovvio (…) dobbiamo ribadire tutte queste verità spesso banali ma ignorate dall’uomo moderno tra queste anche la droga sotto qualsiasi forma si presenti va combattuta”.
Preso atto di un tale scenario non è intellettualmente onesto pensare che si possa mettere ordine, cercare una “cura” lasciando il compito solo ai giovani ma di contro serve da parte loro una consapevolezza su questo come su altri vizi.
È prioritario parlare ai giovani stimolandoli ad esercitare le virtù della prudenza, della fortezza, di essere accorti e di non pensare che siano tutte sciocchezze le informazioni date o che il problema della droga non esista dato che sui “mainstream” comunicativi non se ne parla o se ne parla poco! Il consumo di droga è un rischio vero!!!
A tal riguardo riporto questa notizia di una ragazza morta per overdose ad Udine https://www.ilmessaggero.it/italia/ragazza_morta_stazione_udine_overdose-4016539.html
La cosa che colpisce è la presenza di zero commenti da parte dei lettori, sebbene fosse passato un po’ di tempo dalla notizia; negli anni ’80 non avevamo le potenzialità “social” di adesso eppure la gente era più sensibile al problema…. Ci siamo assuefatti al male?
Negozi per cannabis legale o marijuana light
Abbiamo visto che nel biennio 2015-2017 il consumo di droga è raddoppiato tra gli adulti e quadruplicato tra i minorenni con prevalenza sull’uso della marijuana e girando per centri commerciali, per centri cittadini ultimamente si notano dei negozi che propongono Cannabis Legale o Marijuana light (canapa light sativa).
La legge del 2016 (Legge 2 dicembre 2016, n. 242 (3) – Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (GU n.304 del 30-12-2016) nel suo primo articolo al punto uno cita: “La presente legge reca norme per il sostegno e la promozione della coltivazione e della filiera della canapa (Cannabis sativa L.), quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità, nonché come coltura da impiegare quale possibile sostituto di colture eccedentarie e come coltura da rotazione”.
Detta legge raccoglie un regolamento esecutivo dell’unione europea che ha legalizzato la coltivazione e la vendita delle piante con una percentuale del principio attivo contenuto nella canapa, il cannabidiolo CBD, dello 0,2% e povera dell’altro principio attivo artefice della dipendenza (il Tetraidrocannabinolo – THC).
Riportiamo l’Art.4 in materia di Controlli e Sanzioni coma 5 e seguenti della citata legge, il controllo è effettuato dal Corpo Forestale dello Stato a campione sulla base del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116: “5. Qualora all’esito del controllo il contenuto complessivo di THC della coltivazione risulti superiore allo 0,2 per cento ed entro il limite dello 0,6 per cento, nessuna responsabilità è posta a carico dell’agricoltore che ha rispettato le prescrizioni di cui alla presente legge.
6. Gli esami per il controllo del contenuto di THC delle coltivazioni devono sempre riferirsi a medie tra campioni di piante, prelevati, conservati, preparati e analizzati secondo il metodo prescritto dalla vigente normativa dell’Unione europea e nazionale di recepimento.
7. Il sequestro o la distruzione delle coltivazioni di canapa impiantate nel rispetto delle disposizioni stabilite dalla presente legge possono essere disposti dall’autorità giudiziaria solo qualora, a seguito di un accertamento effettuato secondo il metodo di cui al comma 3, risulti che il contenuto di THC nella coltivazione è superiore allo 0,6 per cento. Nel caso di cui al presente comma è esclusa la responsabilità dell’agricoltore”.
Per cui la varietà della canapa utilizzata per le colture è stata specificamente selezionata perché ricca di CBD, utilizzato per la produzione di marijuana medica, ma povera di THC responsabile degli effetti psicotropi (sostanza che agisce sulle funzioni psichiche) creando dipendenza.
Si commercia teoricamente un prodotto che non ha il principio attivo della dipendenza e sfrutta solo la parte “buona” che è a scopo medico.
Alla fine se abbiamo un parlamento che legifera in questo senso, un’opinione pubblica che spinge sulla liberalizzazione, ed è consentita la vendita di questa cannabis light ai più sembra tutto normale!! Beh Se lo dice lo Stato!
Nella nostra società ci sono sponsor di massa che fomentano questo movimento, basta ricordare il popolare rapper milanese J-Ax (classe ’72) noto per la partecipazione al programma televisivo The voice of Italy, il quale ha aperto a Milano un punto vendita dichiarando trionfalmente: “è arrivato il giorno che aspettavo da 20 anni “. Beh!! Già a 26 anni aveva le idee ben confuse!
I media lodano le iniziative come questa ed anzi auspicano la nascita di nuove start-up del genere in quanto “sanno cogliere le nuove frontiere del business”.
Non solo, si garantisce un prodotto di qualità, si garantisce un luogo dove “si troverà la marijuana legale più buona di tutte”.
A questo punto dovremmo considerare tutto ciò come un altro passo in avanti, un progresso verso la libertà dell’essere umano, verso la sua realizzazione esistenziale, tutto è lecito, tutto è normale!
Ma facciamo una semplice osservazione riguardo il dosaggio indicato nei protocolli medici del THC (che ripetiamo ha un suo uso terapeutico con effetti antidolorifici, antinausea, stimolanti dell’appetito e ipotensivi nella pressione oculare) e del CBD (usato anch’esso come antiinfiammatorio, analgesico, antipsicotico, ansiolitico e antiepilettico) sono forniti sotto controllo sanitario e sono utilizzati per aiutare organismi malati. Queste sostanze non vengono certo prescritte ad organismi sani.
Quindi tutto questo circo mediatico sembra avere il solo scopo di sponsorizzarne il solo uso ricreativo!! Ad oggi ricordiamo che in Italia non è legale l’uso ricreativo della sostanza, è permessa la coltivazione e produzione, con contenuto di THC inferiore allo 0,6%, ed infatti negli ultimi anni sono spuntati molti negozi specializzati, i “growshop”, che propongono legalmente prodotti variegati dal sapone all’olio!
Tredici anni fa i punti vendita specializzati erano un centinaio in tutta Italia, ad oggi sono oltre 400 ed in barba ad ogni indicazione terapeutica abbiamo un giro d’affari che si attesta ad oggi sul superamento dei 60 milioni di euro, trend in aumento, è lecito chiederci: perché aumentano? Siamo tutti malati? La vendita sarà aderente alla legge? Si faranno controlli adeguati?
Di seguito alcuni risultati ottenuti sul web con motori di ricerca:
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/cannabis-quella-light-non-esiste
Conseguenze sulla società dell’uso di droghe
Esiste una copiosa bibliografia scientifica in merito all’uso della marijuana, come anche di altre droghe. Ma nonostante questa mole di informazione continuano ad esserci i luoghi comuni!!! E spesso si sente dire che in fin dei conti la cannabis è una droga leggera ed aiuta a stare meglio.
Sembra paradossale ma in una società in cui abbiamo un sovraddosaggio di informazione il contenuto informativo corretto tende a zero!
Come detto c’è un uso terapeutico sotto controllo medico della cannabis con percentuali di THC tra 0,2% ed inferiori allo 0,6% come prevede la legge italiana ma il controllo sul cosiddetto “spinello”!
Nel traffico illegale degli stupefacenti ci sono sostanze estranee che aumentano l’effetto psicotropo della droga e comportano danni pesanti all’organismo.
Che effetti ha la “droga leggera”?
Dalle ricerche svolte possiamo dare un indice dei possibili danni:
- Abbassamento delle difese immunitarie,
- alterazione funzionalità delle cellule nervose,
- legame con la schizofrenia,
- interferenza cognitiva (autocoscienza e memoria),
- creazioni stati di ansia (paranoie),
- incidenti stradali, vedi grafico sotto.
- rischi sugli organi interni (cuore, polmoni, fegato)
Quindi una serie di danni “pesanti” non “leggeri”.
In compenso però la nostra società è di una intransigenza totalitaria contro il fumo di sigarette.
Figura 5 – Distribuzione per età di incidenti stradali per uso stupefacenti (5)
Dobbiamo ricordare che il Consiglio Superiore della Sanità (CSS) nella seduta del 10 aprile 2018 rispondendo ad una interrogazione del Segretariato Generale dello stato che aveva per oggetto: “Richiesta di parere sulla commercializzazione di prodotti contenenti THC” ricevuta in data 19 febbraio 2018. Ha dato parere negativo in tal senso. Il documento di risposta del CSS è stato reso pubblico dal Ministero della Salute il 22 giugno 2018.
Il link da cui scaricare il pdf relativo
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2761_allegato.pdf
Ricordiamo inoltre che esistono le cure palliative per il dolore ma essendo queste ultime meno remunerative per il “businness” non sono altrettanto sponsorizzate. Si riporta il link del Ministero della Salute in merito: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_4.jsp?area=curePalliativeTerapiaDolore
Quindi nonostante un organo dello stato come il CSS ha espresso parere negativo, peraltro passato molto in sordina sui media nazionali, c’è questa spinta alla liberalizzazione delle droghe.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) nella sezione riguardo il rispetto della salute al punto 2291 mette in evidenza la pericolosità dell’uso della droga. Dicendo in modo esplicito “…salvo i casi di prescrizioni strettamente terapeutiche..” quindi no all’uso ricreativo ed edonistico!!! Riportiamo di seguito la sezione del CCC.
Come dato di fatto emerge che nessuno, dato il quadruplicare dell’uso della cannabis nei minori, può dire di essere esente dal rischio, “mio figlio/a non c’entra”! E con altrettanta onestà intellettuale non si può dire neanche se si frequentano delle scuole di impronta cattolica!! Il problema è capillare.
Perché i ragazzi si drogano? Per conformismo, per la logica del branco, perché sono condannati in questa società ad essere sempre i “number one”! Sempre in competizione con gli adulti e con i loro coetanei. Oppure per “incomprensioni” della famiglia?
Per poter rispondere con efficacia a queste domande la cellula sociale di base ovvero la famiglia naturale, insieme alla scuola, alla buona applicazione della sussidiarietà nel welfare dovranno cooperare per la crescita morale dei giovani.
Queste strutture dovranno veicolare un’informazione corretta ed onesta, spiegando che non si può essere vittime di falsi miti di progresso, di disinformazione o di silenzio complice perché così si trasformerebbero a loro volta in “strutture di peccato” cosi ben analizzate nell’Esortazione apostolica post-sinodale “Recociliatio et paenitentia” prima e nella lettera enciclica “Sollicitudo rei socialis” poi da San Giovanni Paolo II.
1 – Il cervello dei giovani è sotto attacco. A chi conviene?
Conviene sicuramente alla criminalità organizzata, a centrali di potere più o meno occulte ed in generale a chi specula sulla vita degli altri.
Dal punto di vista biologico il cervello non produce una sola sostanza, a differenza di altri organi del corpo (tipo lo stomaco, la cistifellea etc.), ma è la sede dove si producono una quantità di cose immateriali, da considerare decisive per la persona quali le emozioni, l’autocoscienza, il senso dell’umorismo, l’autonomia di giudizio (giusto, ingiusto), il senso morale, l’arguzia, la capacità di scelta, il senso dell’estetica (bello, brutto) e così via.
Certo in questa nostra società fondata, non tutta per fortuna, sul possedere più che sull’essere può sembrare strano preoccuparci delle cose immateriali. Si è perché si possiede con legge direttamente proporzionale!!
Ma l’uomo, a dispetto del pensiero unico relativista dominante, è un essere pluridimensionale dalle potenzialità enormi a patto che la ragione sia ben formata ed indirizzata. Di contro questo tentativo di riduzionismo antropologico che vuole il suo compimento attraverso la droga, liberalizzazioni varie nei costumi, inneggiando alla libertà dell’essere umano porta in direzione totalmente opposta, ovvero alla mortificazione dell’essere umano al suo annullamento cognitivo. Non sa più chi è.
La nostra corteccia celebrale di appena 2mm di spessore ha all’incirca 30 milioni di cellule nervose e miliardi di contatti tra queste cellule. La corteccia cerebrale umana gioca un ruolo centrale in meccanismi o funzioni mentali cognitive complesse come pensiero, consapevolezza, memoria, attenzione, linguaggio.
Lo spessore della corteccia non rimane inalterato durante la vita della persona ed in relazione all’età e allo sviluppo, si hanno modificazioni, responsabili, tra l’altro, di periodi di particolare “verve” emotiva e di conseguenti variazioni dell’umore. Nei cervelli non vivi conservati assume un colore grigio, da cui il nome di sostanza grigia. Questa parte si sviluppa, a differenza della parte ormonale, molto più tardi verso i 21-22 anni. È da ricordare inoltre che la corteccia nella sua evoluzione in particolare sulla parte frontale influisce sulla personalità. Quindi si intacca un meccanismo che si sta evolvendo, definendo!!
L’uso della droga altera la corteccia, si sostituisce alle sostanze naturali (quali la dopamina) che dà senso di benessere e di piacere, per cui le cellule sollecitate dalla droga rilasciano artificialmente queste dopamine e il cervello questo lo registra, lo ricorda! E scatta la dipendenza!
Il risultato è che si innesca un meccanismo automatico con il quale si da spazio alla parte primitiva, di puro istinto, silenziando la coscienza!
Ma tutto ciò non ferma i giovani! Non ferma questa follia a cui vanno incontro. Se di fronte ai problemi della vita, che non risparmiano nessuno, i giovani non sanno reagire se non con la fuga nell’alcool, nella droga ed in altre attività considerate “liberatorie” (alcool, bullismo, gioco d’azzardo, pornografia) s’innesca un falso senso di libertà che è tutto il suo opposto.
Come ricordato ci sono interessi notevoli in ballo!
I giovani sono la risorsa per eccellenza di una nazione, ma un governo, un popolo, che non cura in modo adeguato il loro sano sviluppo attraverso un’educazione ed un’istruzione validi, il che vuole dire insegnare ad essere liberi nella libertà, non libertinaggio, ma fomenta comportamenti ed abitudini “trasgressive” liberticide, scava la propria fossa! O per meglio dire agevola i disegni di chi vuole un popolo prono e privo di coscienza civile e morale!
È la costruzione di una società distopica indesiderabile sotto ogni punto di vista! Come illustrò nel 1932 Aldous Huxley nel suo romanzo “Il Mondo Nuovo”.
Il nostro secolo ha indubbiamente progredito nelle scienze facendo tante cose notevoli per l’essere umano ma compiendo anche tante “efferatezze” morali contrabbandandole per progresso! E’ una scienza che cerca la Verità ma vuole prepotentemente affermarne il dominio assoluto sugli uomini. Nel romanzo citato risulta illuminante l’incipit, con quella “porta d’ingresso” che recita “Community, Identity, Stability”, ovvero il motto presente all’entrata del Central London Hatchery and Conditioning Centre (letteralmente: “Centro di incubazione e di condizionamento di Londra Centrale”), sede di un futuro possibile verso cui si incammina l’uomo!
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1) Vedi:
2) (Ndr: cosa dichiarata molto tempo fa anche da Chesterton: “…verrà il momento in cui dovremo sguainare le spade per affermare che due più due fa quattro e l’erba è verde. Il momento è venuto. Difendere l’ovvio è difficile. Proprio perché è ovvio è intuitivo.”)
3) Si riporta il testo alla fine del documento
4) legge italiana 242 approvata nel dicembre 2016
5) Precursori: Con il termine “precursori di droghe” si intendono alcune sostanze chimiche, attualmente 32, normalmente utilizzate in numerosi processi industriali e farmaceutici e commercializzate in modo del tutto lecito anche in quantitativi rilevanti, ma che possono avere una funzione cruciale nella produzione, fabbricazione e preparazione illecita di droghe d’abuso, sia di origine naturale che di sintesi o di semi sintesi. Dal sito: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=3733&area=sostanzeStupefacenti&menu=precursori.