Chi era Margaret Higgins Sanger

Margaret Higgins Sanger

Margaret Higgins Sanger

La Verità mercoledì 1 Febbraio 2017

 La teorica del controllo delle nascite che voleva sterilizzare neri e malati

di Marco Guerra

Per comprendere la missione della Planned parenthood bisogna conoscere la controversa figura della sua fondatrice, la statunitense Margaret Higgins Sanger (1979-1966), attivista femminista, infermiera, scrittrice, madrina della pianificazione familiare e delle politiche del controllo delle nascite.

 

La Sanger maturò la convinzione che le popolazioni più deboli dovessero limitare le nascite prestando servizio da infermiera al Greenwich Village di New York, dove conobbe la sorte delle famiglie più povere e numerose. Nel 1921 fonda l’American birth control league; nel 1929 costituisce il Comitato nazionale per il diritto federale per il controllo delle nascite, strumento di lobbying in favore di contraccezione e aborto, e nel 1952 dà vita alla Federazione internazionale della pianificazione familiare.

L’eroina delle femministe agisce in una cornice culturale che vede l’élìte Wasp americana, white anglo-saxonprotestant, padrona della politica e dell’economia, minacciata dalla superiorità numerica delle classi povere. Molte lobby finanziano le sue organizzazioni e premono per ottenere leggi contro i prolifici immigrati cattolici ed ebrei. Si passa quindi dall’eugenetica positiva a quella negativa, con l’avallo teorico di Léonard Darwin, figlio di Charles, padre della teoria dell’evoluzionismo.

Negli anni tra le due guerre persino il presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt, dà il via a una grande campagna contro il «suicidio razziale» alla luce del calo delle nascite fra le classi più agiate dei bianchi. «Il grande problema della civiltà», disse Roosevelt, «è riuscire ad ottenere, nella popolazione, l’aumento degli elementi di valore rispetto a quelli di poco valore che risultano addirittura nocivi».

Sulla stessa linea il motto della Sanger: «Più bambini dai sani, meno bambini dai deboli. Questo è il principio del controllo delle nascite». Come rivela una delle sue lettere al dottor Clarence Gambler, datata 19 dicembre 1939, la Sanger promosse la sterilizzazione di persone ritenute inadatte: neri, minoranze etniche, malati e handicappati. Non è un caso che le sue cliniche furono costruite strategicamente nei ghetti neri e nei quartieri abitati da minoranze etniche.

In scritti come L’etica e il controllo delle nascite e Il controllo delle nascite e la nuova razza la Sanger afferma che il controllo della natalità mira a produrre una «razza più propria», eliminando chi ritiene essere «inadeguato». Nel 1926 non ebbe problemi ad accettare un invito a una riunione del Ku Klux Klan a Silver Lake, nel New Jersey, dove illustrò le sue tesi sul controllo delle nascite.

In un’intervista del ’57 dichiarò «che il peccato più grande di tutti è mettere al mondo dei figli che non avranno la possibilità di diventare esseri umani degni di questo nome».