Il nuovo direttore del telegiornale di RAI 1, Gianni Riotta, ha un aspetto rassicurante da bravo giovane e modi garbati. Tuttavia, è solo l’ultimo caso di una lunga serie di giornalisti comunisti che sono stati ripuliti e rilanciati presso il grande pubblico dalla grande stampa e dalla televisione: dall’Annunziata a Santoro, da Lerner a Mentana, da Floris a Sposini, dalla Armeni a Cucuzza.
Collabora con Furio Colombo e con Ugo Stille, i quali, constatandone l’attitudine alle pubbliche relazioni, gli fanno conoscere Gianni Agnelli e lo inseriscono nella redazione del Corriere della Sera. Tornato in Italia, un altro guru del sinistrismo, Angelo Guglielmi, lo fa entrare nella RAI, succedendo a Gad Lerner nella direzione del programma di RAI 3 Milano-Italia, peraltro con scarso successo.
Continua comunque la sua carriera giornalistica e televisiva, che, come spesso oggi accade, gli permette anche di scrivere saggi e perfino romanzi, ovviamente pubblicati dall’editrice Feltrinelli. Ora succede al navigato Mimun come direttore del TG1.