Tradizione Famiglia Proprietà newsletter 2 Dicembre 2021
di John Horvat
La sinistra sfrutta la rivoluzione verde per promuovere la sua agenda ecologica di distruzione del sistema economico attuale. Il suo bersaglio principale è stato a lungo la Big Oil, che gioca un ruolo dominante nell’economia globale. Sostenuti dai grandi media, gli attivisti verdi stanno ora cercando energicamente di abbattere l’attuale sistema.
L’implacabile guerra dei Verdi contro il petrolio e il gas non di rado è una battaglia di statistiche e rapporti. Per decenni, la sinistra ha presentato la scomoda verità di terribili previsioni con grafici a forma di bastone a hockey(1) ; previsioni che poi vengono costantemente rimandate quando il giorno del giudizio non arriva. Le compagnie petrolifere si difendono rendendo noti i loro sforzi di conservazione e gli impressionanti record nella salvaguardia dell’ambiente.
Questa battaglia sbilenca tra il Tiny Green (“Piccolo Verde”) e la Big Oil era finora destinata a fallire. Tuttavia, Greta Thornburg o altre strane creature-poster non sono protagonisti di alcuna vittoria. L’arma segreta è che la Big Oil sta diventando verde! Gli attivisti-azionisti cercano di costringere i giganti dell’energia a cambiare schieramento e a reinventarsi in soppressori del carbonio al fine di raggiungere zero emissioni. Non c’è altra soluzione che costringere le grosse compagnie a farlo dall’interno.
Il petrolio perde ha perso il suo vantaggio
Da un punto di vista tecnico, le cose non potrebbero andare meglio per il petrolio in generale. Le ipotesi secondo cui il mondo avrebbe presto esaurito il greggio sono irrimediabilmente superate e screditate. Nessuno ne parla più. Il mondo ha più petrolio che mai. Il fracking ha aumentato l’offerta e invertito il declino dell’America nella produzione di petrolio e gas. Anzi, ora essa guida la classifica nella produzione ed esportazione di alcuni tipi di petrolio e gas naturale.
Tuttavia, il clima psicologico è cambiato drasticamente, poiché le persone sono bombardate da crescenti previsioni apocalittiche da giorno del giudizio finale. Il ritorno dell’amministrazione Biden agli accordi di Parigi ha dato nuovo slancio ai demoralizzati Verdi. Anche la crisi del Covid ha colpito i contratti futures e il consumo del petrolio, sconvolgendo i programmi di produzione. Una massiccia offensiva mediatica sta rendendo il verde sempre più popolare tra gli ambientalisti “woke”.
Il più grande pericolo per l’industria petrolifera è la piccola pillola verde del suicidio. La mentalità della resa è entrata nei consigli di amministrazione del settore energetico, spingendoli ad adottare misure un tempo impensabili.
Il motore n. 1 si accende contro la Exxon
Qualcosa di prima impensabile è successo proprio di recente, quando un piccolo hedge fund, dal nome poco ecologico di Engine No. 1 (Motore n° 1), ha messo il sistema aziendale contro sé stesso, presentando una lista verde di quattro candidati per l’elezione al consiglio di 12 membri della Exxon. Tre di loro sono stati eletti e promettono di spingere la loro agenda al centro della scena.
Non sorprende che il minuscolo fondo con una partecipazione infinitesimale nelle azioni della Exxon abbia fatto causa comune con i massicci fondi pensione degli stati democratici (New York e California) che hanno votato per i suoi candidati. Questi fondi giganti non vedono alcuna ipocrita incoerenza nel detenere un gran numero di azioni in energia sporca mentre capitalizzano sui loro dubbi profitti petroliferi.
Big Money si è radunata per l’eco-assalto. Vanguard, State Street e Black Rock, con una proprietà combinata di oltre un quinto di tutte le azioni Exxon, hanno sostenuto parte della lista verde.
Le idee della sinistra radicale sull’ecologia
La prospettiva dei Verdi si è sempre inserita nelle zone più radicali dello spettro della sinistra e si armonizza perfettamente con le ossessioni egualitarie marxiste.
Marx rifiutava la disuguaglianza di reddito e metteva una classe contro l’altra, alla ricerca di una sempre sfuggente fratellanza nell’uguaglianza.
L’ideologia verde fa un passo avanti nell’utopia dell’uguaglianza, contestando il dominio dell’umanità sulla Creazione e rivelando un evidente problema con il mandato divino per cui Dio mise tutta la natura al servizio dell’umanità (vedi Gn. 1, 28).
Per i Verdi, tutte le cose – animali, piante e minerali (e infine l’uomo) – hanno uguali diritti che prevalgono sullo sviluppo e sul progresso umano. Alcuni radicali dell’ecologia profonda arrivano al punto di dichiarare l’umanità un virus nocivo che deve essere eliminato.
Così, i Verdi promuovono un’agenda anti-umana che prende di mira le popolazioni mondiali e la civiltà. Si dilettano con i temi del crollo demografico, della decrescita economica e delle cinture industriali arrugginite, esaltano il loro ideale di armonia da “buon selvaggio” nei rapporti con la natura che ridurrebbe l’umanità allo stato primitivo e ai numeri più bassi. Aziende come la Exxon e il suo establishment di supporto sono ostacoli che vanno eliminati in modo che i Verdi possano realizzare i loro sogni irrimediabilmente idilliaci di vita tribale primitiva.
Il suicidio dell’Occidente
L’autodistruzione della Big Oil fa parte dell’eco-suicidio dell’Occidente e di tutta la sua infrastruttura filosofica, sociale e morale. Un editoriale del Wall Street Journal (10 giugno 2021) riconosce questo disastro dicendo che “Gli Stati Uniti stanno andando verso una delle più grandi ferite autoinflitte della loro storia”.
Difendere la Exxon non sarebbe il modo per fermare questo crollo. La Big Oil, come tanti giganteschi conglomerati, è un freddo, impersonale prodotto razionalizzato della modernità.
Le strutture economiche troppo massicce non ispirano nessuno a nobili azioni in difesa di principi forti. La rigenerazione dell’Occidente avverrà solo con un ritorno alle sue radici cristiane. Ciò che è necessario è il contro-paradigma di una società basata su un ordine organico e personale, corrispondente alla natura umana.
Tale ordine rappresenterebbe la vera armonia con la natura, seguendo il mandato biblico di governare la Creazione e di costruire una splendida civiltà che dia gloria a Dio.
Note 1) L’effetto bastone da hockey è caratterizzato da un forte aumento o diminuzione dei punti dati dopo un lungo periodo piatto. Viene illustrato utilizzando un grafico a linee che ricorda una mazza da hockey.
Fonte: Return to Order, Giugno 2021. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia
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