Cari amici di Rassegna Stampa,
vi mando il testo di una conferenza che ho tenuto giorni fa ad una trentina di suore a Milano che mi avevano chiamato per sentire da me cosa bisogna votare alle prossime elezioni politiche.
Mi sono preparato bene e questo è il testo. Fatene quello che volete, MI RACCOMANDO, ESCA ASSOLUTAMENTE ANONIMO! MI SONO SEMPRE RIFIUTATO DI PARLARE IN PUBBLICO DI QUESTI TEMI POLITICI ITALIANI, MA QUESTA VOLTA PENSO SIA IL CASO DI IMPEGNARMI A FAR CONOSCERE IL PENSIERO DI UN PRETE SU QUESTO TEMA DI FONDAMENTALE IMPORTANZA PER IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE.
Non ha importanza chi l’ha scritto, vorrei far riflettere gli elettori sui problemi morali, culturali, religiosi che sono in ballo in questa consultazione. Ciao a tutti e ricordiamoci nelle preghiere.
a) Non sono uno studioso di politica, ma solo un sacerdote che però da 50 e più anni segue da vicino la situazione italiana anche politica. Mi avete chiesto di dirvi come voterò io e di spiegarvi perché. Non ho mai accettato, come sacerdote, di parlare in pubblico di elezioni politiche. E lo stesso cardinal Ruini ha detto che la Chiesa come tale non prende posizione in favore di uno o l’altro partito politico. Ma si sente in dovere di indicare quali valori cristiani sono in pericolo. Ho visto che negli ultimi tempi diversi sacerdoti conosciuti sono intervenuti pubblicamente anche in TV per dire chi votano (in genere per il centro-sinistra).
b) Sono convinto della laicità dello stato, che ci rende totalmente liberi ciascuno nelle proprie idee e scelte politiche. Però si sente dire che la fede non c’entra con la politica. Non è vero, la fede entra in tutti gli aspetti della vita: altrimenti potremmo dire che non c’entra con la scuola, non c’entra con l’economia, non c’entra col matrimonio e via dicendo. La fede orienta e illumina tutta la vita.
Non debbo imporre ad altri le mie scelte, ma io scelgo anche in base alla fede, certo dove la fede è chiamata in causa non nelle scelte puramente tecniche (costruire o no un’autostrada non è problema di fede), ma nei problemi che toccano la fede o la morale. La fede non riguarda solo Gesù Cristo (l’hanno visto in mille modi diversi, fino al “Gesù primo socialista” di Turati), ma anche la Chiesa che, con l’assistenza dello Spirito Santo, è l’unica autentica interprete della Parola di Dio e rappresenta Gesù Cristo nei vari tempi storici. Quindi io faccio le mie scelte in base a quanto dice il Vangelo, la Chiesa, la dottrina sociale cristiana.
I) LA CRISI ITALIANA E’ ANZITUTTO CULTURALE-RELIGIOSA
Il mio discorso non è politico-economico in senso stretto, ma culturale-religioso, perché sono un sacerdote e mi interesso soprattutto di questi fondamenti della vita civile: la cultura e la vita religiosa.
Dal dopoguerra ad oggi, secondo me, abbiamo avuto tre correnti culturali opposte agli insegnamenti della Chiesa e alla vita cristiana, che hanno finito per formare la cultura popolare italiana: anche per colpa di noi cristiani, che abbiamo ridotto la fede alla sfera privata, trascurando appunto l’importanza delle cultura per la fede: ateismo-laicismo-anticristianesimo-anticlericalismo; marxismo-comunismo-esaltazione della violenza; materialismo-consumismo-idolatria del denaro di economia, di politica, di leggi, di partiti e di programmi.
Non si considera mai il fatto che la decadenza dell’Italia è avvenuta perché queste corrente ideologiche e culturali hanno formato la mentalità comune, i discorsi comuni, i mass media, mettendo in secondo piano e spesso ignorando il discorso sui valori del Vangelo che sono alla base della vita civile: amore, perdono, ricerca della verità, giustizia, libertà, solidarietà, rispetto dell’altro, difesa della vita, onestà, fedeltà nel matrimonio, spirito di sacrificio, ecc.
Come cristiano e sacerdote io penso che la società italiana è decaduta anzitutto perché la fede e la vita cristiana sono diminuite come pratica religiosa e come ispirazione della vita personale, familiare, sociale, politica: prevalgono i disvalori delle correnti culturali che derivano dalle tre ricordate (cioè dal “paganesimo moderno”).
Tutti lamentano ma pochi si preoccupano del fatto che in Italia aumentano le famiglie sbandate, i giovani insoddisfatti, i divorzi, le coppie di fatto, gli aborti, la crescita zero o sottozero nella natalità. Il presidente Ciampi, nel messaggio per la festa della donna del 2004 ha detto: “La famiglia è il fondamento della società. Se si sfascia la famiglia si sfascia la società.Il vero problema dell’Italia sono le culle vuote!”.
Parole sacrosante, ma che i mass media trascurano e l’opinione pubblica pure, almeno quando si parla della crisi italiana: l’unica attenzione è all’economia e alla politica in senso partitico! Abbiamo abbandonato Dio e siamo una società senz’anima, arida, egoista, che corre dietro ai “miti” laicisti. Pensate a quanti “miti” laici (o laicisti) sono falliti negli ultimi cinquant’anni, tutti condannati dalla Chiesa! Lasciatemi fare un rapido elenco:
a) la “bomba demografica”: la terra scoppia, non ci sono risorse per tutti, fate meno figli! Trent’anni fa i giornali riempivano le pagine di questi messaggi. Paolo VI venne condannato e deriso dalla cultura corrente per l'”Humanae Vitae” del 1968. Diceva: dobbiamo fidarci della Provvidenza di Dio, osservate la legge naturale sul matrimonio, i ricchi del mondo debbono rinunziare a qualcosa per aiutare i poveri.
Personalmente mi ero battuto su questa linea, ma inutilmente: la cultura dominante era contraria. Ebbene, oggi l’ONU dice che su 170 paesi nel mondo, 67 sono già a crescita zero o sottozero e altri ci stanno arrivando! L’Italia sperimenta in concreto cosa vuol dire avere meno figli, cioè più anziani e meno giovani, e Ciampi raccomanda agli italiani di fare più figli!
b) Il mito della ricerca scientifica che risolve i problemi dell’uomo. Ogni giorno ci sono scoperte nuove e mirabolanti. Pensate alle meraviglie della chirurgia, dell’informatica, delle comunicazioni attraverso i satelliti, dell’internet e della televisione. Quand’ero giovane sacerdote, un Premio Nobel per la fisica dichiarava: “Le scoperte scientifiche in tutti i campi del sapere umano sono così rapide e radicali, che in trenta o quarant’anni si può prevedere la soluzione di tutti i problemi dell’uomo”.
Oggi nessuno più dice questo! Si incomincia a capire che la gioia, la pace del cuore, la serenità della vita, la felicità dell’uomo vengono da Dio: La fiducia cieca nella scienza ha fatto perdere di vista i limiti delle scienze, che sono i limiti dell’uomo. L’uomo non è Dio e tutte le attività dell’uomo debbono essere limitate dalla Legge di Dio Creatore. Invece si parla di clonare l’uomo, di far nascere i bambini in provetta, di eliminare nel seno materno i bambini deformi, si legalizza la “morte dolce” dell’eutanasia, si legalizzano i matrimoni gay, si vuol legalizzare l’eutanasia per i bambini down, ecc.
Anni fa c’era uno psicologo che andava di moda (si chiamava Spock), il quale diceva: i bambini non vanno corretti, orientati con amore ma anche con una certa forza; no, diceva, i bambini vanno lasciati liberi di fare le proprie esperienze, di esprimersi secondo le proprie tendenze, così realizzano se stessi, acquistano esperienza e personalità. Era una teoria “sessantottina” (“è proibito proibire”), che negava il peccato originale e diceva che la natura umana è buona, è la società che la corrompe.
Questa è la teoria dell’Illuminismo: l’uomo che vive secondo natura è buono (Jean Jacques Rousseau “Le bon sauvage”, il buon selvaggio). Invece la Parola di Dio e la Chiesa dicono che la natura umana è corrotta dal peccato originale e va modificata con la grazia di Dio e l’educazione, con la mortificazione e la lotta contro il peccato personale. Trent’anni dopo Spock ha dichiarato che si era sbagliato, ma la sua teoria “scientifica” ha creato tanti giovani sbandati, non educati: le loro “esperienze” (nel sessantotto l’importante era che ciascuno facesse la sua “esperienza”: di un prete che si sposava si diceva: “Fa la sua esperienza”) li hanno portati fuori strada.
c) Il mito dell’ecologismo sta facendo della natura un museo intoccabile, ha creato un’opinione pubblica che è contro tutto: contro la Tav, contro le grandi opere strutturali, contro gli incineritori, contro le gallerie, contro il nucleare, ecc. Si sogna una “natura incontaminata” che non esiste più, creata ad immagine della nostra mitologia: se vogliamo la natura “autentica”, perché non ci teniamo pidocchi, scarafaggi, pulci e zanzare della malaria?
d) L’esaltazione delle guerriglie di liberazione: Che Guevara, Vietnam, Cambogia, guerre africane, l’ultima è quella del guerrigliero Marcos sulle montagne del Messico che trova difensori anche fra i politici italiani. Nessuna di queste guerre ha portato benessere, pace, progresso. I governi nati dalla violenza sono tutti oppressivi, hanno peggiorato le situazioni che volevano risolvere. La violenza genera violenza: oggi tutti sono pacifisti, ma vent’anni fa esaltavano il terrorismo in Israele e in Sud Africa, la guerriglia in Nicaragua e in Salvador.
e) Uno degli ultimi miti nati e svaniti in pochi anni sono i “no global”, che nel 2001 a Genova erano visti dalle sinistre come il movimento rivoluzionario che avrebbe cambiato la società; oggi come sigla sono scomparsi. Volevano fare una società nuova e hanno cominciato a distruggere quello che c’era. La maggioranza cattolica che era a Genova (fra il 60 e 70% dei no global erano cattolici di varie associazioni “cattoliche”) non è andata contro-corrente: non ha detto che, se vogliamo costruire un mondo nuovo, dobbiamo partire da Cristo!
f) Il mito dell’egualitarismo: l’idealizzazione della società egualitaria per legge: Mao Tze Tung era esaltato dalle sinistre italiane come il “liberatore” del popolo cinese, mentre era un tiranno di cui ancora la Cina sta riparando di danni; e poi i disastri umani ed economici causati dall’egualitarismo per legge in URSS e nei paesi dell’Europa orientale.
L’ideologia egualitaria ha portato alla mentalità statalista, lo stato pensa a tutto; e, nei paesi capitalisti, alla mentalità della protesta, della denunzia: oggi tutti protestano, tutte le categorie fanno scioperi, tutti rivendicano qualcosa. Non giudico i singoli scioperi, ma la mentalità di fondo che è sbagliata
Tutti gli uomini sono eguali, ma anche diversi rispetto ai carismi personali, intelligenza, volontà, salute, impegno nel lavoro, ecc. L’eguaglianza assoluta significa statalizzare il più possibile, azzerare il merito e impoverire tutta la società: tutti eguali, ma nella miseria, come succedeva nei paesi comunisti! Un sacerdote italiano che lavora da sette anni in Albania mi ha detto: il comunismo non ha distrutto solo l’economia, ma l’uomo; l’amore al lavoro è vicino allo zero, l’uomo comune aspetta tutto dallo stato, dalla società.
g) Il mito del denaro, cioè che la ricchezza sia sinonimo di felicità; mito che porta ad inseguire l’avere di più, il guadagnare di più, il salire di grado nella scala sociale e massmediatica. Vittorio Messori ha scritto che oggi in Italia non abbiamo un popolo ateo, ma un popolo idolatra, che ha sostituito il denaro a Dio. Non sto dicendo che tutti gli italiani sono così, ma che questa è la mentalità dominante, la cultura che respiriamo attraverso i mass media e nella vita quotidiana, profondamente sbagliata secondo il Vangelo e gli esempi di Gesù e dei santi.
h) Infine, il mito dell’individualismo esasperato, assolutizzato, che genera edonismo ed egoismo individuale; la credenza che tutti i desideri dei singoli sono sacri, vanno esauditi. Ad esempio, si parla di legalizzare le unioni di fatto, di riconoscere i “diritti” dei gay; se una donna di 45 anni senza figli ne vuole uno, bisogna darglielo con qualsiasi mezzo, lecito o illecito rispetto alla Legge di Dio.
Augusto Del Noce, filosofo torinese cattolico ieri demonizzato dalle sinistre e oggi rivalutato, prevedeva negli anni sessanta che il marxismo sarebbe crollato e gli sarebbe succeduto un “radicalismo di massa”, cioè fondato sul valore unico e assoluto dei “diritti” dell’individuo: una volta contava solo la difesa società senza riguardo ai diritti dell’individuo (la pena di morte aveva questa giustificazione), oggi prevale il riconoscimento dei diritti dell’individuo senza tener conto del valore esemplare delle leggi, che creano cultura, creano costume, per cui a poco a poco si accetta tutto.
Tutti questo miti, che ho sommariamente elencati, sono nati da buone intenzioni e moventi: la giustizia, i diritti dell’individuo, la liberazione dei poveri, il miglioramento del livello di vita, la custodia della natura, la dignità della scienza. Ma hanno un vizio comune fondamentale: sono vissuti fuori e contro il Vangelo, l’unica vera rivoluzione nella storia dell’uomo che cambia l’uomo in meglio e non in peggio.
Guardando all’Italia d’oggi, mi viene spesso in mente il fatto che la società della Roma antica (pre-cristiana), solidissima nel matrimonio e nelle leggi (Roma patria del diritto!), si è sfasciata a poco a poco non perché sconfitta militarmente o economicamente o tecnicamente, ma perché la famiglia non ha tenuto per le troppe immoralità e deviazioni dalla Legge naturale, elevate a costume comunemente accettato ed esaltato da poeti e “intellettuali”. La società non ha avuto più giovani e sappiamo come è finita: con l’invasione dei “barbari”.
Il Cristianesimo si diffonde in questo disastro generale di una società marcia dal di dentro. Se la cultura dominante va contro Dio, prima o poi quella società la paga. Domanda provocatoria: e se lo scenario futuro fosse questo: l’Europa che noi conosciamo, marcia dall’interno, si sfascia a poco a poco e viene sostituita dall’islam e dalla “Legge islamica”? Se non torniamo alla Legge di Dio e al Vangelo, rischiamo di fare tutti questa fine
II) PERCHE’ NON VOTO CENTRO-SINISTRA
Perché ho fatto questo lungo discorso? Perché penso che l’ispirazione cristiana debba guidarmi anche nelle prossime votazioni politiche. Non come dicevano una volta i “cristiani per il socialismo” nel 1972 in Cile, che facevano “una scelta per il socialismo” (a quel tempo mi è sembrato subito assurdo che dei cristiani si ispirassero al “socialismo”, condannato più volte dalla Chiesa!).
Dicevano: “Il Vangelo ispira la mia vita, ma non dice nulla della politica, dell’economia, della scienza, della società moderna. Per capire e orientarmi nel mondo moderno così complicato debbo ricorrere all’unica spiegazione “scientifica”, nata per la liberazione dei poveri e dei popoli oppressi: il marxismo”. E volevano abolire la “dottrina sociale cristiana”, espressione che infatti Paolo VI (il “Papa martire” del secolo XX) negli ultimi anni aveva abolito dal suo linguaggio: l’ha rimessa in vigore Giovanni Paolo II nel suo primo viaggio internazionale a Puebla in Messico nel gennaio 1979.
Dove sono finiti i “cristiani per il socialismo? E’ un altro mito tramontato rapidamente: oggi nemmeno i comunisti si definiscono più marxisti, ma sono diventati tutti liberali! (nel “sessantotto”, accusare uno di essere “liberale” era una grave offesa, quasi come dire “fascista”!). Se debbo giudicare il panorama politico dell’Italia di oggi, io penso che, in un sistema bipolare come il nostro, il centro-destra è la scelta obbligata del meno peggio.
Vi spiego perché non posso votare per il centro-sinistra.
1) Per due motivi politici. La coalizione di centro-sinistra (otto partiti o coalizioni di partiti come la Margherita) è molto più divisa e rissosa di quella di centro-destra che ha solo quattro partiti e alcune frange minuscole. La destra ha governato per cinque anni con un solo governo, la sinistra in cinque anni ha avuto tre presidenti del Consiglio e quattro governi.
La coalizione di centro-sinistra è fatta dal 65-70% di comunisti ed ex-comunisti, che vengono da una cultura statalista e totalitaria (contraria ad esempio alle autonomie locali) che ha fallito in tutto il mondo. Nel 1989 c’erano 30 paesi a regime comunista, ne sono sopravvissuti 4-5 che sono dittature spietate: nord Corea, Cina, Vietnam, Cuba, Myanmar.
Com’è possibile che una ideologia e cultura di questo genere, condannata dalla storia e più volte dalla Chiesa, possa fare bene in Italia, quando gli ex-comunisti italiani hanno cambiato nome, ma non hanno mai fatto i conti con la loro storia? Hanno sbagliato tutte le scelte per cinquant’anni, com’è possibile che improvvisamente facciano scelte giuste perché non si chiamano più comunisti ma liberali? Pur essendoci molte buone persone in quei partiti (ma c’erano anche fra i fascisti), la cultura di fondo non scompare in un decennio!
2) Per un motivo culturale. Veniamo da cinquant’anni di dominio della cultura di sinistra (dominio dovuto all’estremo impegno culturale del PCI, si devono rileggere i libri di Gramsci per capire!), che risulta evidente nelle scuole, università, giornali, cinema, ecc. Occorre cambiare questa atmosfera culturale soffocante. La cultura dominante del centro-sinistra è di matrice da un lato marxista-leninista, dall’altro radicale e anti-cristiana. Nella coalizione di centro-sinistra ci sono anche le minoranze cristiane, destinate però a rimanere minoritarie e poco influenti nelle scelte generali.
3) In campo economico, nel centro-sinistra prevale la mentalità e la cultura dello statalismo. La dottrina sociale della Chiesa dice che lo stato deve aiutare le libertà e le scelte individuali e della famiglia. Benedetto XVI nella prima enciclica “Dio è carità” ha scritto: “Ciò che ci occorre non è uno Stato che regoli e domini tutto, ma invece uno Stato che generosamete riconosca e sostenga, nella linea del principio della sussidiarietà, le iniziative che sorgono all’interno della diverse forze sociali e uniscono spontaneità e vicinanza agli uomini bisognosi di aiuto” (n. 28).
Questa non è certo la mentalità dominante nella sinistra, contraria alla scuola libera, alla sanità libera, al libero mercato (adesso è favorevole ma l’ideologia non rinnegata è contraria). Il modello di società che hanno in mente è quello dell’intervento dello Stato e del dominio culturale in tutta la società. Lo statalismo porta inevitabilmente a conservare lo status quo e a bloccare le riforme.
Ad esempio, blocco delle grandi opere a causa dei Verdi che praticamente sono contro tutto: contro la TAV, contro il Mose a Venezia, contro il passaggio sotterraneo per evitare l’ingorgo di Mestre, contro la “Via Pedemontana” per congiungere Novara con Brescia evitando Milano, contro il ponte sullo Stretto di Messina, contro l’uso del nucleare, contro i rigassificatori, ecc.
4) Per motivi di politica internazionale: il PCI ha lasciato una pesante eredità anche in politica internazionale, tema a cui il popolo italiano è poco sensibile (ma fondamentale per l’Italia). Per mezzo secolo il PCI le ha sbagliate tutte: era contro l’Europa, contro la NATO, contro i missili a Comiso, contro Israele e gli Stati Uniti; a favore dell’Unione Sovietica e delle altre dittature comuniste; appoggiava tutte le “guerriglie di liberazione” (da Che Guevara al Vietnam e a quelle africane); per i popoli poveri proponeva con Mao Tze Tung la rivolta dei poveri contro i ricchi, che storicamente non ha portato a nulla di buono e che la Chiesa ha sempre condannato.
Nella politica di immigrazione clandestina, il centro-sinistra, con vari accenti e sfumature, sostiene un’apertura quasi indiscriminata e vuol abolire i centri di accoglienza; il centro-destra riceve in base alle quote stabilite che sono oggi di 150.000 l’anno (dopo aver legalizzato 660.000 clandestini nel 2005, dopo la Legge Bossi-Fini, arrivati in buona parte col governo precedente!).
Per cinquant’anni il PCI ha sbagliato tutte le sue scelte di politica internazionale: possibile che in pochi anni è cambiato talmente da indovinarle tutte? Tanto più che non ha fatto nessun “esame di coscienza” approfondito sulle sue scelte sbagliate: il partito ha cambiato nome e buona notte! L’MSI ha fatto una svolta radicale e chiara, inequivocabile, i suoi massimi dirigenti sono andati ad Auschwitz e in Israele e hanno chiesto perdono dei crimini commessi dalla loro parte.
Non ho mai sentito che i capi del PCI abbiano chiesto perdono per l’appoggio dato, ad esempio, ai “Khmer rossi” della Cambogia, genocidio più recente e non meno abominevole di quello nazista contro gli ebrei e gli zingari! E ci sono ancora partiti e correnti della sinistra che si definiscono “comunisti” e appoggiano Fidel Castro e il guerrigliero Marcos.. Ancor oggi nelle manifestazioni di alcune espressioni del centrosinistra, si bruciano le bandiere di Israele e degli Stati Uniti.
5) Per motivi ecclesiali. Troppe sensibilità del centro-sinistra sono contrarie a quanto pensa e dice la Chiesa: procreazione assistita, legislazione a favore di pacs e coppie di fatto, scelte contrarie alla scuola libera e cattolica, statalismo in economia, rapporto errato con la “liberazione” dei poveri e nei confronti dei paesi retti da regimi comunisti.
Basta leggere i quotidiani chiaramente di sinistra (La Repubblica, L’Unità, Il Manifesto, Liberazione) per vedere quanto sono anti-cristiani, anti-ecclesiali e anti-clericali! Esprimono il senso profondo della maggioranza del “popolo di sinistra” (che, come ho detto, per il 65-70% è formato da ex-appartenenti al PCI e Psiup), secondo l’eredità lasciata dal comunismo, che è stato definito “una religione laica” perché sostitutivo della fede cattolica tradizionale.
Adesso poi il centro-sinistra ha accettato i Radicali (il centro-destra li aveva rifiutati più volte!), che aumentano ed esasperano l’estremismo laicista e relativista condannato più e più volte da Benedetto XVI. Queste forze vedono la Chiesa e i vescovi (cioè la CEI) come centro di potere, non hanno nessuna sensibilità religiosa e per le radici cristiane della nostra civiltà e del nostro popolo: al Parlamento europeo hanno votato contro le “radici cristiane dell’Europa”!
Il 1° marzo 2006 Romano Prodi ha scritto una lettera all’associazione dei gay e delle lesbiche dove si legge: “Prendo atto con estrema considerazione e serietà della vostra insoddisfazione circa il compromesso raggiunto in sede di redazione del programma su una materia cara a Voi, ma Vi assicuro, non solo a Voi, come quella del riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto.
Quello che Vi chiedo di riconoscere è comunque la determinazione, mia e di ogni componente della coalizione, la presa d’impegno, a voler percorrere insieme a Voi, e non senza di Voi, il cammino in grado di portare a un riconoscimento pieno ed effettivo di questi diritti”. Il Papa e il card. Ruini hanno detto più volte che i gay e le coppie di fatto vanno rispettati, ma come coppie non sono “soggetto di diritti”.
Capisco che in periodo elettorale le due coalizioni contrapposte arraffano voti dov’è possibile, ma il centro-destra non ha mai accettato di farsi portavoce di questi supposti “diritti”, perché, credo, la mentalità dominante nel centro-destra è contraria, quela del centro-sinistra evidentemente è favorevole.
Risposta ad una obiezione
Sento spesso dire, da chi vota a sinistra, che vuole sostenere quelli che “aiutano i poveri”. Non entro in discussione sui singoli provvedimenti, non mi sento di giudicare le singole leggi. Di ciascuna legge ci sono sempre due pareri esattamente e radicalmente opposti e io non ho la competenza per giudicare.
So che paesi come gli Stati Uniti e l’Inghilterra, che ancora oggi sono i motori dell’economia occidentale, sono stati messi in ordine da Reagan e dalla Thatcher. Personalmente sono convinto che, almeno in Italia, nella situazione attuale i poveri li aiuta più il centro-destra che il centro-sinistra. L’innovazione, il riformismo oggi stanno col centro destra e non col centro sinistra, bloccato nella difesa dei poteri forti, dei sindacati il maggiore dei quali è diventato conservatore (la CGIL).
Vorrei che qualcuno mi dimostrasse dove i comunisti o ex-comunisti, che dominano la coalizione di centro-sinistra in Italia, hanno aiutato veramente i poveri! In nessun paese al mondo, basta vedere la situazione in cui ha lasciato l’URSS e i paesi dell’Europa orientale (compreso l’abisso fra Germania dell’Ovest con il mondo libero e Germania dell’Est col mondo comunista!).
III) PERCHE’ VOTO PER IL CENTRO -DESTRA
Nel sistema bipolare, essendo sbagliato non andare a votare, voto centro-destra, anche se non è del tutto di mio gradimento. Diciamo che credo sia il meno peggio nella situazione attuale. Per questi motivi e non mi dilungo: La Chiesa italiana, secondo tutti i segni che abbiamo avuto dalla CEI e dal quotidiano cattolico “Avvenire”, pensa allo stesso modo. Ho sempre seguito le indicazioni del giornale cattolico e votato Democrazia cristiana.
Nel 1994 ho votato il Partito Popolare (nel centro-sinistra) che era da molti indicato (in parte anche dal giornale cattolico) come continuazione della D.C. Già allora pensavo che, con il bipolarismo, la scelta di Martinazzoli di allineare il PPI con le sinistre era sbagliata perché già c’erano tutti i partiti eccetto l’MSI (persino i piccoli Liberali di Zanone erano nel centro-sinistra!!! Ecco cosa vuol dire il “dominio culturale” del PCI)! Se i cattolici votavano per il centro-sinistra, che senso aveva il bipolarismo? Sarebbe stato un regime senza alternanze. Però ho votato per quel partito che dicevano era la continuazione della D. C.
Nel gennaio 2004 Berlusconi ha fondato”Forza Italia” e due mesi dopo ha vinto le elezioni politiche, contro tutte le previsioni, contro tutti i grandi giornali e la TV della RAI: il “popolo cattolico” che votava Democrazia Cristiana ha votato dalla sua parte, come fanno in tutti i paesi europei (Germania, Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Portogallo, Austria, Polonia, Grecia, Slovacchia, Lituania, Danimarca, ecc.)!
Chi ha intenzione di votare per il centro-sinistra vorrei riflettesse perché in tutti i paesi europei, eccetto l’Italia, i cristiani e i cattolici sono sempre alternativi alla sinistra. Possibile che sbagliano tutti e solo noi italiani indoviniamo? O non è forse la pesantissima “eredità culturale-religiosa” lasciata dal PCI che ci condiziona?
Adesso “Avvenire” è orientato sul centro-destra. Nell’Assemblea della CEI (20 marzo 2006) il card. Ruini ha detto che la CEI non dà indicazioni di voto partitiche, ma mette alcune priorità che debbono orientare il voto dei cattolici: copie di fatto, pacs, eutanasia, difesa della famiglia fondata sul matrimonio fra uomo e donna (e aiuti alle madri), libertà e parità per la scuola cattolica.
I giornali hanno detto che ha indicato di votare per il centro-destra, ma non è colpa di Ruini se il centro-sinistra è contro le indicazioni dei vescovi! Non voglio essere un “cattolico adulto”, come ha detto Prodi quando è andato a votare per la procreazione assistita. Voglio essere un “cattolico obbediente”, anche in un campo.
Penso che la Chiesa come tale ha molti più lumi di quanti ne ho io anche sulla situazione italiana e, d’altra parte, dove sono andati a finire il 35-36% degli elettori italiani che votavano Democrazia Cristiana negli anni ottanta? Evidentemente a destra, non a sinistra, altrimenti il centro-sinistra non avrebbe solo il 50% circa di voti, ma almeno il 70-80 per cento!
Questo vuol dire che la gran parte del “popolo cattolico” che votava D.C. ha fatto quella libera scelta. Dico la verità: il centro-destra non piace nemmeno a me, anche da quella parte ci sono gli estremisti. Ma sono molto meno numerosi di quelli che sono alla sinistra dei DS: al massimo il 5-6%, mentre a sinistra sono il 12-13%, senza contare il “correntone” dei DS spesso allineato sulle posizioni dei no-global e anti-cristiane.
Il centro-destra, come coalizione politica, non è pregiudizialmente contrario a tutto quel che dice la Chiesa (com’è il centro-sinistra). E mi viene da ridere quando qualcuno dice: “Sì, il centro-destra vota per la famiglia e altri temi come intende la Chiesa, però alcuni leaders di quella coalizione sono sposati due volte”.
Mi pare ridicolo dire questo! E’ come se uno dicesse (e ci sono anche questi!): non vado più in chiesa perché il mio parroco non si comporta bene! E quando la Chiesa firmò il Concordato nel 1929, non avrebbe dovuto firmarlo con Mussolini?
Ecco la lettera che mi ha scritto un parroco amico, al quale ho mandato la conferenza di cui sopra.
Carissimo,
ti ringrazio vivamente per la conferenza che mi hai mandato. L’ho letta d’un fiato e ho goduto e condiviso pienamente quanto hai detto. Sei sempre bravissimo nell’argomentare, nel sintetizzare, nel difendere i valori perenni della dottrina sociale cristiana. Ho fotocopiato il tuo articolo e l’ho dato ad amici e alle Suore della Parrocchia.
Tutti mi hanno ringraziato ed hanno elogiato il tuo scritto Come mi hai chiesto, non ho fatto il tuo nome, lasciando che fossero gli argomenti da te portati a sostenere la validità del tuo asserto. Proprio ieri, mi sono trovato con numerosi sacerdoti e religiose per una riunione che riguardava la gestione delle Scuole dell’Infanzia parrocchiali.
Ho provato gioia quando ho constatato che quasi tutti erano del parere di non votare a sinistra. Erano disgustati dall’anticlericalismo della “rosa nel pugno”, dei comunisti, dei verdi, dei laicisti.
Purtroppo, ho sentito che anche qualche prete e vescovo tende un pò a sinistra e non concede molto spazio a coloro che sostengono il centro destra. Non ho verificato l’affermazione, l’ho accolta da un mio carissimo confratello focolarino che mi riferiva di un incontro avuto col suo vescovo da parte di una focolarina che, insieme da un gruppo, aveva partecipato ad una riunione.
Il disagio provato di fronte alla presa in giro dei membri della commissione diocesana, perché aveva detto di votare per il centro destra, ha lasciato nel suo animo un’impressione amarissima. Come mi hai detto per telefono, sono purtroppo parecchi i sacerdoti, i vescovi…che non si rendono conto del pericolo che stiamo attraversando.
Spero che il buon popolo di Dio si lasci guidare dal buon senso e dalla fede e, come ha fatto con l’ultimo referendum, schiacci la testa all’insidia maligna.
Vorrei, se me lo consenti, suggerirti un ampliamento delle tue argomentazioni per rendere più efficace la tesi esposta. Tu metti bene in luce gli errori spaventosi del passato che l’ideologia marxista ha prodotto. Ma non sarebbe utile anche richiamare i fallimenti che l’ideologia marxista e laicista ha prodotto recentemente.
Pensiamo all’introduzione dell’aborto, al divorzio, all’abolizione di ogni censura, alla difesa della trasgressione, alla copertura della lotta armata, alla continua opposizione all’insegnamento della Chiesa, ecc. Tu ne puoi trovare più di me, perchè sei bravissimo nel cogliere le contraddizioni e le devastanti conseguenze di certe idee.
l comunismo è certo crollato, ma lo spirito marxista, fatto di utopie, di opposizione iedologica, di ricerca degli “utili idioti” con la menzogna e l’inganno, continua tutt’ora.
l marxismo è una graminacea difficile da estirpare. Ha inquinato la scuola, la cultura, lo spettacolo, l’arte, la magistratura. Il mito della difesa dei poveri e della proprietà come furto, nonchè della religione come oppio dei popoli continua ad avvelenare tante persone.
Ti ringrazio dell’attenzione e ti auguro tanta salute e tanta forza dallo Spirito Santo, perchè la tua parola profetica scavi le coscienze e freni tanta incoscienza. Un abbraccio in Gesù e un augurio di Buona Pasqua.
Don Antonio.