La Madonna, questo è certo, ci richiama al Rosario; e Le fa eco la Chiesa docente, anche nella persona del Pontefice felicemente regnante, pur se le sue parole cadono troppo spesso nel vuoto. Né pensiamo che possano giovare proposte di ‘rinnovamento’, consistenti in mutilazioni e semplificazioni, sotto veste di ritorni alle origini (come sempre!).
Come ai tempi di Montfort, in nome di un falso ecumenismo, di un falso perfezionamento e di una falsa spiritualizzazione della nostra religiosità si attaccano gli eccessi della devozione mariana. Non si può non vedere in questo genere di discorsi, e nella diffusione che purtroppo hanno anche tra i cattolici e nel clero stesso, l’efficace azione del demonio. Il quale ben sa che, come san Luigi Maria Grignion de Montfort ci insegna, il Rosario è un’arma formidabile per la salvezza delle anime e per il riscatto del mondo.
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Mi sia consentita, in chiusura, una nota di carattere personale. Avevo terminato la traduzione e mi accingevo a scrivere queste modeste pagine introduttive quando un attacco del male col quale combatto da anni mi procurò un arresto cardiaco, dall’apparenza decisiva. Mia moglie mi mise in mano una coroncina del Rosario e mi ripresi.Forse, la Vergine ascoltò le mie preghiere. Così, nel momento della morte, voglia Ella concedermi di stringere la corona tra le mani e di invocare l’ultima volta il Suo nome, con la speranza di rivederLa, Regina dell’universo, in cielo, nella gloria dei santi e degli angeli.
Infine, un caro ringraziamento agli amici Giovanni Cantoni e Rodolfo Gordini e a padre Valfredo Zamperini, Missionario di Maria, che hanno fraternamente insistito per la realizzazione di questo lavoro.
Pisa, Ottobre 1973
Marco Tangheroni