[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].
Era figlio del re scozzese Malcolm Canmore e aveva per madre una santa, Margherita. Rimasto prestissimo orfano, fu educato alla corte del re inglese Enrico I, che aveva sposato sua sorella Matilde. Nel 1107 suo fratello Alessandro cinse la corona di Scozia e David sposò la figlia del conte Waldef di Northampton.
Nel 1124 succedette al fratello come re di Scozia ma, per via del matrimonio, rimase anche vassallo della corona inglese. Nel 1135 salì al trono inglese Stefano, ma le contestazioni sul di lui diritto cagionarono una guerra civile alla quale David prese parte, costretto, dalla sua qualità di conte inglese, a militare nel partito dei baroni, contrario a Stefano. Dopo alcune vittorie, però, venne sconfitto nel 1138 a Northallerton (Battaglia dello Stendardo).
Seguì la pace e David ottenne, come prezzo del suo deporre le armi, la designazione di Enrico II, figlio di sua sorella, a erede al trono inglese, più la Cumbria e la Northumbria. Dopo queste vicende belliche e diplomatiche, David si dedicò alla civilizzazione del suo regno, introducendovi moderni sistemi giudiziari e amministrativi.
Grazie a lui Edimburgo divenne fiorente di commerci e traffici. Negli affari ecclesiastici proseguì sulla linea tracciata da sua madre, la regina Margherita, e si preoccupò di stringere più forti legami con Roma. Creò cinque nuovi vescovadi, tra i quali quello di Aberdeen, e fece costruire a sue spese numerosi monasteri cistercensi e agostiniani. Particolari cure ebbe per il monastero benedettino di Dunfermline, fondato da sua madre. Qui volle essere sepolto quando morì nel 1153
Il Giornale 24 maggio 2005