La Verità – Lunedi 21 dicembre 2020
Come si rende la gente ignorante e dunque manipolabile? Basta distruggere la scuola e bombardare i cervelli con stupefacenti, lezioni di «amore» in stile Youporn e serie tv. Fate un dispetto al potere che vi vuole scemi: spegnete il cellulare e studiate latino
di Silvana De Mari
Droga, sesso e social: ecco gli strumenti utilizzati per rendere le persone sempre più fragili e sempre più manipolabili. Youporn, serie Tv e scuola distrutta: se non si danno «nozioni» non si allena il pensiero critico, se non si imparano le divisioni a due cifre non si riuscirà mai a volare. Si potrà avere una calcolatrice, ma non la passione. E allora, ragazzi, fate un dispetto al potere che vi vuole controllare: stasera mettetevi a studiare il latino.
Terrificanti statistiche ci informano che stiamo diventando sempre più scemi. Nel mondo occidentale c’è un lento e progressivo abbassarsi del Qi. Il Qi è un test sicuramente arbitrario, come arbitrari sono tutti i test in ambito psicologico, ma ha un suo valore di indicatore sui grandi numeri. Il fenomeno è dovuto a tre fattori: il primo è l’uso ricreativo di simpatiche sostanze, principalmente cannabis, metanfetamina, cocaina ed eroina, la prima venduta anche in appositi negozi, la seconda fornita nelle discoteche, le ultime due da spacciatori di un metro e novanta per un metro di spalle, importati e mantenuti a spese dei contribuenti in quanto in fuga da guerre e carestie.
Il cervello si modifica a seconda di come lo usiamo. Semplificando al massimo possiamo dire che la nostra intelligenza è data dalla somma dei neuroni e delle sinapsi, le correlazioni tra i neuroni. Il numero di neuroni è determinato geneticamente, e può essere disastrosamente influenzato dalla fame, dalla mancanza di proteine, che sia arrivata durante la gravidanza o l’allattamento, da meningiti, encefaliti o traumi: non rompetevi la testa, era un vecchio slogan.
Una società demente permette l’uso dei motorini ai ragazzini e permette le sostanze stupefacenti, altra causa di crollo del numero dei neuroni. Non ho mai incontrato un consumatore cronico di cannabis che mi abbia impressionato per la sua intelligenza. Tutte le volte che impariamo qualcosa di nuovo fabbrichiamo una sinapsi. Maggiore è il numero di cose che abbiamo imparato a scuola, maggiore è il numero di sinapsi, maggiore è la nostra capacità di risolvere i problemi.
Il secondo fattore di instupidimento è l’uso di Internet e dei social, che ha portato alla cosiddetta frammentazione. A seconda di come usiamo il nostro cervello, lui si modifica. Chi usa i social per troppo tempo, soprattutto se è molto giovane, sviluppa una incapacità di concentrazione, essendo abituato a tenere l’attenzione su un oggetto per pochi secondi. La perdita di concentrazione è tale che molti adolescenti non sono più in grado di leggere una pagina filata, oppure di guardare un intero film, essendo abituati alle serie televisive, interrotte da pubblicità.
Il danno maggiore lo ha fatto il crollo della scuola. From crayons to condoms: the ugly truth about America’s public schools (Dalle matite ai preservativi: la squallida verità sulle scuole pubbliche americane) è il titolo del pamphlet di Steve Baldwin e Karen Hplgate sul progressivo decadimento del livello scolastico statunitense, sull’accurato crollo degli elementi intellettuali insegnati, ma anche del conseguente declino delle funzioni cognitive, vezzoso eufemismo per indicare il rimbecillirsi.
Le scuole europee hanno seguito esattamente lo stesso iter. A questo inclinarsi verso il basso della capacità intellettiva e delle competenze, fa riscontro un’impennata verso l’alto delle conoscenze di erotismo osceno racchiuse in allucinanti lezioni di educazione sessuale che sarebbe più corretto definire follia sessuale.
Il sesso è qualcosa di meraviglioso, il più alto dono di Dio dopo la vita e la morte. Le parole «Crescete e moltiplicatevi» ci parlano di una sessualità sacra che permette a un uomo e una donna di amarsi nel piacere e nella fedeltà, entrambi elementi imprescindibili dell’amore, perché il mondo si popoli di bimbi, dei loro occhioni e delle loro manine. Il sesso non è cosa da bambini, crescete, prima di moltiplicarvi, poi vi moltiplicate, perché non è un giocattolo e può fare morti e feriti, i morti sono tanti e i feriti gravi.
Quello che insegnano a scuola è un erotismo sguaiato, senza affettività, deresponsabilizzato e insulso, con distribuzione di condom e assicurazione che nel caso di, ecco, di incidente, l’aborto è una cosa normale e pagata dal servizio pubblico. L’aborto è un gesto tragico e violentemente antifisiologico, che fa un morto e un ferito, l’erotismo usa e getta insegnato a scuola crea non meno insicurezza di Youporn, altrettanto fruibile grazie all’invenzione degli smart-phone e all’incredibile idea di darli in mano ai dodicenni.
Ancora più grave è la perdita della matita. A scuola sono stati persi i fondamentali. Il ’68 è stato un movimento non spontaneo, con lo scopo di distruggere la società occidentale, così da renderla più facilmente conquistabile da parte del comunismo. Per arrivarci è fondamentale scardinare il principio di autorità. Senza il principio di autorità, nessun apprendimento è possibile.
La guerra al cosiddetto nozionismo è la distruzione delle fondamenta su cui si costruisce il sapere. Le tabelline devono essere imparate in seconda e terza elementare. Se non sono imparate in quel periodo saranno sempre deficitarie. Chi non è capace di fare una divisione a due cifre, anche se fornito di calcolatrice sul cellulare, non potrà mai volare, non potrà mai amare la matematica. Gli è stato tolto l’amore, la passione.
Chi non abbia alcuni punti chiari, data del crollo dell’impero romano d’Occidente, dell’impero romano d’Oriente, scoperta dell’America, battaglia di Vienna, rivoluzione francese eccetera, non può costruire nessun pensiero logico.
La perdita del cosiddetto nozionismo, cioè la perdita dei fondamentali, ha due funzioni: rendere le persone maggiormente ignoranti, e renderle manipolagli. Dove la scuola dia delle nozioni, è possibile che nasca il pensiero critico. Dove queste nozioni non vengono date, il pensiero critico non nasce, vengono dati solo «concetti», in realtà dogmi.
Come ha notato il filosofo Jacques Ellul, la scuola è un formidabile mezzo di apprendimento di pensiero dogmatico marxista, essendo tutta la storia e letteratura occidentale in mano alla critica marxista. Se le elementari stanno distruggendo la capacità di apprendimento, le università stanno distruggendo la cultura, troppo sessista, non inclusiva, razzista, omofoba. Le grandi università americane vietano già lo studio dell’arte rinascimentale italiana, quelle europee stanno per vietare Shakespeare e Dante Alighieri.
Quindi? Quindi fate dispetto al potere che vi vuole scemi: studiate il più possibile. La sera spegnete la televisione e imparate il latino. Chi l’ha detto che dovette morire senza saperlo? E così scoprirete anche un’altra cosa che tutti stanno tenendo nascosta: la bellezza del sapere. L’unico immenso potere che nessuno può toglierci.
Ricordo queste righe di Machiavelli, che la sera, dopo un giorno immerso nel fango e nello sporco, si leva idealmente i suoi panni e mette quelli di un prelato e di un re e si immerge nella bellezza: «Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull’uscio mi spoglio quella veste quotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito decentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di- quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro bore di tempo alcuna noia, dimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi trasferisco in loro».