Vatican Insider – La Stampa.it,
lunedì 9 marzo 2015
Per evitare la promiscuità e le gravidanze indesiderate il nuovo «Piano Famiglia» propone che gli adolescenti vivano l’affettività come si addice alla loro età
di Giuseppe Brienza
L’Ecuador è uno dei paesi con i più alti tassi di gravidanze indesiderate tra le adolescenti. Il governo ha pertanto deciso di modificare radicalmente la sua strategia nei confronti di questo problema, avendo verificato, secondo le parole del presidente Rafael Correa, che il piano precedente era basato «sulla forma più pura e vuota dell’edonismo: il piacere per il piacere».
Rafael Vicente Correa Delgado, per tutti solo Rafael Correa, presidente dell’Ecuador dal 2007 (è stato riconfermato per ben due volte), ha quindi annunciato l’obiettivo principale del nuovo «Piano Famiglia Ecuador», che sostituisce la precedente «Strategia Intersettoriale per la Pianificazione Familiare e per la Prevenzione della Gravidanza Adolescenziale» (Enipla): promuovere l’astinenza sessuale e che gli adolescenti vivano l’affettività come si addice alla loro età (cfr. Lola González Giraldós, “El presidente de Ecuador propone la abstinencia para evitar embarazos no deseados”, in “Noticias”, 3 marzo 2015).
I cambiamenti che il governo ha introdotto con questa nuova strategia iniziano con la promozione dei valori familiari e la formazione dei genitori in modo che possano seguire in modo idoneo le loro figlie e abbiano a disposizione i mezzi per farlo. La chiave è quella di recuperare il ruolo della famiglia come base della società.
L’approccio seguito finora, infatti, non era ad avviso dell’amministrazione Correa corretto perché favoriva l’intervento delle autorità sanitarie piuttosto che il ruolo dei genitori come educatori dei giovani. In questo senso il presidente dell’Ecuador ha fatto un appello ai genitori, per renderli consapevoli della loro responsabilità nell’educazione dei figli.
Monica Hernandez, direttore del nuovo «Piano Famiglia Ecuador», ha sostenuto in proposito che «la famiglia è la prima scuola per la formazione dei valori umani» e, sottolineando l’importanza dei genitori nell’educazione «in materia di affettività sessuale», si è attirata le dure critiche delle lobby gay e abortiste. Ma, ha affermato polemicamente Correa in suo sostegno, «il vecchio piano Enipla si limitava a dire: “Goditela e se hai problemi rivolgiti a un centro sanitario”».
Anche il Presidente ecuadoregno è stato accusato da alcuni ambienti dell’ultra-sinistra di voler imporre con il nuovo Piano le sue credenze religiose, imponendo l’astinenza sessuale tra gli adolescenti. Finora, piuttosto, Correa era considerato quasi unanimemente una figura rivoluzionaria destinata a far avanzare socialmente la piccola repubblica sudamericana situata tra la Colombia, il Perù e l’Oceano Pacifico.
La sua prima elezione, in effetti, è avvenuta all’insegna della poco cristiana idea di «socialismo del XXI secolo». Per la coraggiosa scelta «anti-imperialista» che lo vide protagonista nel 2005, quando era Ministro delle Finanze nel governo precedente al suo insediamento, allorché si rifiutò di accettare le direttive economiche imposte dalla Banca Mondiale per ripagare i debiti esteri dell’Ecuador, che avrebbero gravato pesantemente sulla popolazione, preferendo dimettersi e perdere la sua carica piuttosto che imporre misure ingiuste, Correa fu addirittura esaltato da molti ambienti «progressisti».
Salito al potere nel 2007 come Presidente della Repubblica, si impegnò quindi ad allentare la stretta di Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale, espellendo persino i rappresentanti delle due istituzioni come «persone non gradite» e istituendo, dietro richiesta delle organizzazioni sociali del Paese, una commissione di controllo del debito logistico dell’Ecuador.