Articolo pubblicato su Il Giornale di mercoledì 17 ottobre 2001
Non solo massone, non solo avventuriero ma anche esoterista. Un libro svela le passioni garibaldesche per l’esoterismo, vizietto assai diffuso nell’italietta del risorgimento “illuminato”
di Diego Gabutti
Ma è dietro le quinte, a lato dello sguardo, giù nei sotterranei, nel vero e proprio “inferno” della storia nazionale, che l’talietta ancora bambina già coltiva la sua vocazione più autentica, vale a dire l’irrazionalità, la confusione mentale, l’abracadabra filosofico (che continua del resto a coltivare anche oggi, ormai rugosa e imbefanita). E’ questo il Belpaese in cui si cala Cecilia Gatto Trocchi nel suo ultimo libro, Storia esoterica d’Italia.
Allacciate le cinture, signore e signori, perché questa è l’Italia del tavolino a tre gambe, degli ectoplasmi, dei Grandi Iniziati, degli esoterismi blasé, dei satanismi chic, l’Italia positivista e boccalona che coniuga tran-tran politico e metafisica.Un’Italia che vorrebbe pesare l’anima, tracciare le mappe dell’aldilà e dare un fondamento di scienza , o la va o la spacca, a una visione del mondo da Mille e una notte (anzi, per capirci meglio, da Corriere dei Piccoli).
E’ l’Italia di Cesare Lombroso che si converte dalla psichiatria allo spiritismo psichiatrico, e di Giuseppe Mazzini che crede fortissimamente nella reincarnazione, o di Giovanni Amendola, liberaldemocratico e teosofo, tifoso della libertà politica e dei Superiori Sconosciuti.
E’ l’Italia di Luigi Capuana, che rompe le balle a Pirandello cercando di convincerlo che i fantasmi esistono, nonché l’Italia di Giuseppe Garibaldi, gran maestro della massoneria esoterica, perciò eroe di ben tre mondi: l’Europa, le Americhe e il Piano Astrale. E’ una nazione segreta, intimamente surrealista, abbacinata e caciarona, che nei suoi momenti di maggiore lucidità letteraria, per esempio negli esoterismi dannunziani da belle époque e in quelli che si attribuiscono a Carlo Lorenzini detto Collodi, l’autore di Pinocchio, raggiungono una forte e bella eloquenza formale, ma che per lo più collassano in delirio, esibizionismo e superstizione.
Cecilia Gatto Trocchi si lascia magari un po’ prendere la mano dal soggetto. Come l’astronomo Carl Sagan, che nel suo ultimo libro, Il mondo infestato dai demoni, era sceso in guerra contro l’oscurantismo, chiedendo di oscurare gli X-Files televisivi e tutta la fiction in salsa new age , anche cecilia Gatto Trocchi a volte fatica a distinguere tra l’Inno a Satana di Carducci e le sette sataniche, tra le storie di vampiri e il vampirismo, tra i libretti d’opera e le cialtronerie dei medium, insomma tra letteratura e reati penali.
Ma è indubbio che l’Italia sia stata e continui ad essere anche quella di cui lei smaschera una delle identità segrete. Tra gli ectoplasmi che affascinavano Cesare Lombroso nell’italietta d’antan e la mano fantasma che, in anni recenti tracciava sul foglio la parola “Montalcini” durante la seduta spiritica che Romano Prodi e soci simsalabinarono durante il sequestro Moro c’è un filo ininterrotto di bestialità nazionale. C’è anche un forte odore di truffa politica e metafisica. Dunque aria di casa, cumpà.
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