Newsletter di Guiulio Meotti 31 Marzo 2021
Tre chiese armene livellate. L’Europa tace. Una giornalista israeliana: “Il mondo si liberi del ricatto turco e riconosca il genocidio di 1,5 milioni di cristiani armeni, la parte giusta della storia”
di Giulio Meotti
Le immagini mostrano il memoriale dedicato alle vittime del genocidio armeno a Shushi raso al suolo dall’esercito azero che occupa la città dallo scorso novembre. Il portale di notizie russo, Mediaport, ha pubblicato le immagini aeree che mostrano un punto vuoto dove prima si trovava il monumento.
E’ il quarto attacco in cui gli azeri hanno distrutto siti del patrimonio religioso o culturale armeno dopo che i territori sono stati presi dall’Azerbaigian. Finora sono state segnalate la distruzione delle chiese Kanach Zham di Shushi, a Mekhavan e a Mataghis.
All’inizio del mese il presidente azero Ilham Aliyev, mentre visitava una chiesa nell’Hadrut occupata, ha ordinato la rimozione di tutte le iscrizioni medievali armene da tutte le chiese, definendole false. Purtroppo, l’Europa è totalmente sorda e cieca di fronte a questa pulizia religiosa e culturale del patrimonio armeno dopo la fine della guerra nell’Artsakh.
“E’ tempo che America e Israele riconoscano il genocidio armeno”, scrive sul giornale israeliano Jerusalem Post Emily Schader del Tel Aviv Institute. “In una mancanza moralmente imperdonabile, Israele e molte altre nazioni hanno fallito o addirittura rifiutato di riconoscere il genocidio armeno commesso dai turchi ottomani contro i cristiani armeni”.
“Solo nel 2019 gli Stati Uniti hanno approvato una risoluzione che riconosceva il genocidio; tuttavia, un presidente degli Stati Uniti deve ancora farlo. Invece di riconoscere il genocidio armeno e stare inequivocabilmente dalla parte giusta della storia, il governo israeliano ha svenduto il popolo armeno ancora oggi, vendendo armi all’Azerbaigian mentre bombardava le città armene”.
“È importante notare che il genocidio armeno non è stato semplicemente un evento orribile, ma il più orribile genocidio orchestrato che il mondo avesse mai visto all’epoca e non nel contesto di una guerra, ma perché gli armeni erano cristiani. Gli ottomani radunarono e uccisero accademici e intellettuali armeni, violentarono e ridussero in schiavitù donne e ragazze armene e coloro che sopravvissero furono mandati nei campi di concentramento, giustiziati o lasciati morire”.
“Tra il 1914 e il 1918, 1,5 milioni di armeni furono assassinati dai turchi ottomani, i diretti predecessori della Turchia moderna. Ma mentre in Germania il negazionismo dell’Olocausto è illegale, in Turchia è illegale affermare il genocidio armeno e il mondo intero è complice nel permetterlo. Il momento del riconoscimento è adesso”.
Se non ora che azeri e turchi hanno tolto in una guerra di aggressione all’Armenia un pezzo del suo territorio e sono impegnati a sradicarne la storia e l’identità, quando?