Unione Cristiani Cattolici Razionalisti (UCCR) 2 Dicembre 2024
Gli ebrei nel Medioevo, la peste nera ed il ghetto di Colonia. Per lo storico ebreo Riccardo Calimani i principali alleati del popolo ebraico furono i Pontefici cattolici. Alla faccia dell’antigiudaismo!
di Redazione
Il ghetto di Colonia come simbolo dell’antigiudaismo cattolico medievale?
E’ la tesi espressa qualche anno fa dal navigato giornalista di Repubblica, Massimo Novelli che ha presentato i drammatici eventi del ghetto di Colonia come simbolo dell’«antisemitismo e dell’antigiudaismo cattolico del Medioevo».
A metà del 1300, infatti, la comunità ebraica di Colonia fu accusata di essere l’untrice della sconvolgente peste nera e fu sottoposta a persecuzione. Ma cosa dicono gli storici su questi avvenimenti? E in generale dei rapporti tra cristiani ed ebrei nel Medioevo?
Ne abbiamo parlato già in Ultimissima 04/01/2012, oggi approfondiamo di più la tematica.
Gli storici, la Chiesa e gli ebrei nel Medioevo
Sul presunto antigiudaismo medioevale vi sono più costruzioni fantasiose che concrete realtà.
Vi furono certamente parecchi attriti ma «ebrei e cristiani hanno continuato per gran parte del Medioevo a vivere fianco a fianco, si sono influenzati vicendevolmente, nel corso dei secoli, proprio in tema di nascita, figli, educazione e matrimonio». Lo scrive Alessandra Veronese, docente di Storia medioevale ed ebraica dell’Università di Pisa.
Ecco invece le parole dello storico ebreo Leon Poliakov, studioso dell’antisemitismo: «La tradizione giudaico-cristiana era “antirazzista” e antinazionalista e senza dubbio le stratificazioni, le barriere sociali del Medioevo […] favorirono l’azione esercitata dalla Chiesa nel senso del suo ideale: tutti gli uomini erano uguali davanti a Dio» (1).
Dal canto suo Peter Godman, docente di Storia medievale all’Università di Tubinga, ha ricordato giustamente che «fin dal Medioevo, la Chiesa cattolica aveva provato nei confronti degli ebrei sentimenti ambivalenti». Da un lato l’ostilità verso coloro che erano considerati responsabili della morte di Cristo, la quale però «si accompagnava spesso con la pietà per i singoli individui» (2).
Anche Thomas F. Madden, direttore del Centro di Studi medievali e rinascimentali dell’Università di Saint Louis, è intervenuto sul tema osservando che il rapporto tra ebrei e cristiani nel Medioevo «è stato segnato dal rispetto reciproco e da un considerevole grado di tolleranza».
Si potrebbe andare avanti parecchio citando innumerevoli storici che si sono occupati del tema, lo faremo in un futuro dossier.
Gli ebrei nel Medioevo e la protezione dei Pontefici
La cosa più interessante è che gli ebrei nel Medioevo trovarono nel Papato il loro miglior alleato.
Se il noto storico italiano Alessandro Barbero osserva che durante il Medioevo «il papato non si sognerà mai di scatenare i crociati contro gli ebrei» (3), basterebbe semplicemente consultare la poderosa Storia degli ebrei italiani per scoprire qualcosa di molto interessante.
L’autore è l’ebreo Riccardo Calimani, eminente storico italiano dell’ebraismo, il quale dimostra (4) che a partire dal Medioevo i principali alleati storici del popolo ebraico furono proprio i Papi cattolici.
In particolare, Alessandro VI (che si rifiutò di espellere gli ebrei come chiese l’Ambasciatore spagnolo), Giulio II, Leone X (che istituì una tipografia ebraica e una cattedra di ebraico), Clemente VII (che si volle circondare di medici ebrei), Paolo V, Benedetto XIII e Benedetto XIV.
Clemente VI e la scomunica “per chi colpisce un ebreo”
Uno degli esempi più noti di Papi intervenuti a protezione degli ebrei è quello di Clemente VI.
«Noi siamo memori del nostro dovere di proteggere gli ebrei», scrisse Papa Clemente VI il 1 ottobre 1348, nella bolla intitolata Quamvis perfidiam Iudeorum, pubblicata a seguito di aggressioni coincise con lo scoppio della peste nera.
Ecco le parole esatte di Clemente VI in difesa degli ebrei:
«E’ naturale che noi amiamo questi stessi ebrei per il bene dell’umanità […], seguendo le orme di Callisto, Eugenio, Alessandro, Clemente, Celestino, Innocenzo, Gregorio, Nicola, Onorio e Niccolò IIII, Pontefici dei Romani e nostri predecessori di felice memoria, concediamo loro lo scudo della nostra protezione, ordinando, tra l’altro, che nessun cristiano possa in alcun modo ferire o uccidere alcuno di questi stessi ebrei senza ricevere giudizio dal signore o dal funzionario del paese o regione in cui vivono» (5).
Il Pontefice, oltre a osservare che il suo intervento protettivo coincise con le disposizioni di molti suoi predecessori e minacciare con la scomunica chiunque si fosse prodigato a «catturare, colpire ferire o uccidere gli ebrei», screditò anche la falsa colpevolezza degli ebrei dell’origine della peste nera.
Come osservato dal sociologo Rodney Stark, l’ordine di Clemente VI «fu rispettato quasi ovunque, non vi furono massacri se non vicino al Reno, un’area storicamente antisemita dove la Chiesa e lo Stato non avevano stabilito un vero controllo» (6).
Pogrom di Colonia e l’intervento dei Pontefici
L’alleanza tra Papato ed ebrei si verificò anche durante il pogrom ebraico di Colonia, usato dal giornalista citato ad inizio articolo come “prova” dell’antigiudaismo cattolico.
Se si analizzano gli eventi avvenuti nel 1394, fu proprio Clemente VI che «provò a contrastare questa deriva con la pubblicazione di una bolla in cui sosteneva che gli ebrei erano vittime della peste né più né meno dei cristiani» (7), ha spiegato lo storico ebreo Riccardo Calimani.
Dopo di lui, ad intervenire a favore degli ebrei fu anche Papa Martino V, autore di un’altra bolla in cui ricordò che «il cristianesimo è nato dal giudaismo» e che, per i cristiani, «l’esistenza degli ebrei è una testimonianza indispensabile»
(1) Poliakov, Il mito ariano, Editori Riuniti 1999, pp. 370, 371
(2) P. Godman, I segreti dell’Inquisizione, Baldini Castoldi Dalai 2004, p. 127
(3) A. Barbero, Benedette guerre. Crociate e jihad, Laterza 2019, p. 38
(4) R. Calimani, Storia degli ebrei italiani. L’età dei ghetti: secoli XVI-XVIII, Mondadori 2014
(5) citato in S. Simonsohn, The Apostolic See and the Jews, vol. 1, Documents: 492-1404, pp. 397-398
(6) R. Stark, La vittoria dell’occidente, Lindau 2014, p. 237-239
(7) R. Calimani, Storia degli ebrei italiani. L’età dei ghetti: secoli XVI-XVIII, Mondadori 2014
(8) citato in R. Calimani, Storia degli ebrei italiani. L’età dei ghetti: secoli XVI-XVIII, Mondadori 2014
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