A cura di Marco Novarino
integrato con le voci del dizionario massonico pubblicato in: La Massoneria in Italia, di Enrico Nassi, Tascabili economici Newton 1994
Affiliazione. Iscrizione di un massone a una loggia differente da quella in cui è stato iniziato.
Agape. Banchetto che può essere rituale, o no. All’agape rituale possono partecipare solo i massoni mentre all’agape bianca sono invitati anche i profani.
A.G.D.G.A.D.U. Abbreviazione dell’invocazione «Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo».
Alfabeto. E’ in disuso, salvo poche eccezioni, come la L – che sta per Loggia ed è raffigurata da un quadro con un punto al centro – e i caratteristici tre punti a triangolo usati come segno di abbreviazione delle parole rituali, ma implicitamente anche come simbolo di saggezza, forza e bellezza
Alzare le colonne. Ripresa dei lavori rituali da parte di una loggia o creazione di una nuova loggia.
Anno massonico. Corrisponde all’incirca al calendario ebraico e pertanto si ottiene sommando 4000 anni al calendario cristiano e il giorno è fissato il primo marzo. Nei documenti massonici viene indicata la data massonica indicata come Vera Luce (V.L.) e la data corrente indicata come Era Volgare (E.V.)
Antichi doveri. Principi basilari stabiliti dalla Grande Loggia d’Inghilterra e adottati dalla maggioranza delle Obbedienze massoniche.
Apprendista. Primo grado della scala gerarchica massonica. Si diventa apprendisti dopo l’iniziazione.
Ara sacra. Tavolino dove viene posto il libro della legge sacra e su di esso la squadra e il compasso. Si trova nel tempio massonico ed è posto all’oriente.
Areopago. Camera dove lavorano i massoni del Rito Scozzese Antico Accettato insigniti dal 30 al 33 grado.
Arte reale. Sinonimo di massoneria. Era un termine che veniva usato nel Settecento e si rifaceva alla leggenda del Re Salomone.
Aumento di salario. Passaggio di grado. Termine che deriva dall’ambiente dei costruttori di cattedrali medievali dove il passaggio da apprendista a compagno d’arte veniva ricompensato con un aumento di paga.
Auspici. Termine che indica il riconoscimento di una loggia da parte un organismo massonico nazionale. Tutte le logge devono essere sotto gli auspici di un Grande Oriente o di una Gran Loggia.
Balaustra. Lettera o relazione del Gran Maestro a diffusione interna.
Batteria. Applauso rituale con cui si onorano eventi particolari (la visita di massoni illustri, l’iniziazione di un profano)
Battesimo. E’ la cerimonia con cui la Loggia adotta il figlio di un iniziato «per curarlo come un ulivello»: oggi sembra che sia diventata molto rara
Bolla di fondazione. Decreto attestante la fondazione di una loggia rilasciata da un organismo massonico nazionale (Gran Loggia o Grande Oriente).
Brevetto. Documento che certifica il grado massonico raggiunto.
Calendario. Il più diffuso fissa il capodanno al primo di marzo e la nascita della massoneria a quattromila anni prima dell’era cristiana. Però ve ne sono almeno altri otto: tutti hanno comunque in comune il nome dei mesi e l’ispirazione esoterica.
Camera. Riunione rituale di massoni appartenenti allo stesso grado.
Camera dei passi perduti. Zona che precede il locale deve si tengono le riunioni di loggia.
Camera di giustizia. Organismo dove vengono giudicate infrazioni ai regolamenti che regolano le obbedienze massoniche. La massima pena della giustizia massonica è la radiazione.
Camera di Mezzo. Riunione rituale di Maestri massoni (nella Massoneria continentale; in quella Angloamericana indica la riunione rituale dei Compagni).
Camera di riflessione. Locale speciale dove viene fatto sostare il profano prima del rito d’iniziazione.
Capitazioni. Quote associative che i massoni devono versare annualmente alla loro loggia.
Catena d’unione. Catena umana che si forma durante i lavori di loggia. I massoni si uniscono in circolo incrociandosi le mani per simboleggiare l’unione di tutti massoni che partecipano ai lavori di loggia. Rappresenta il principio di fratellanza e quello dell’unità che sviluppa potenza.
Cazzuola. Strumento simbolico di derivazione muratoria che simboleggia il lavoro compiuto in loggia.
Collare. Insegna che distingue l’incarico espletato il loggia.
Colonne. Simbolo massonico mutuato dalla terminologia dei liberomuratori operativi medievali che rappresenta la costruzione di un tempio interiore e morale. All’ingresso dei templi massonici sono poste due colonne, quella sinistra di stile dorico e quella destra di stile ionico, contraddistinte dalla lettera J e B e sormontate rispettivamente da tre melograni e da un mappamondo. In senso figurato alzare e abbattere le colonne si riferisce alla creazione e la chiusura di una loggia. Il termine colonna indica anche la fila degli scanni dove siedono i massoni durante i lavori rituali di loggia. Gli Apprendisti siedono alla destra del Maestro Venerabile mentre i Compagni d’Arte alla sinistra; i Maestri possono sedersi sia a destra che a sinistra.
Compagno d’Arte. Secondo grado della gerarchia massonica
Compasso. Simbolo massonico che incrociato alla squadra rappresenta la massoneria. Rappresenta i limiti del campo d’azione dell’uomo.
Consiglio delle luci. Organismo di governo di una loggia composta dal Maestro Venerabile, dal Primo e dal Secondo Sorvegliante.
Coprire il tempio. Espressione usata per indicare che nessun estraneo è presente nel tempio. Significa anche uscire dal tempio durante una tenuta rituale.
Copritore esterno. Massone incaricato di sorvegliare affinché nessuno entri nel tempio.
Copritore interno. Massone incaricato di sorvegliare la porta d’ingresso affinché nessuno disturbi i lavori della loggia.
Costituire. Formare una loggia.
Diacono. Si dividono in Primo e Secondo Diacono. Assistenti rispettivamente del Maestro Venerabile e del Primo Sorvegliante.
Dignitari. Sono denominati dignitari i dirigenti di una loggia. Le principali cariche di una loggia sono il Maestro venerabile, il Primo e Secondo Sorvegliante, l’Oratore e il Segretario.
Diploma. Ogni passaggio di grado viene ufficializzato con un diploma, rilasciato dall’Ordine, che diventa un documento di base nelle relazioni massoniche.
Demolizione. Termine che indica lo scioglimento di una loggia.
Elemosiniere. Carica di loggia con la funzione di raccogliere l’obolo per il tronco della Vedova.
Esperto. Massone incaricato d’istruire massonicamente i profani in occasione della loro iniziazione.
Figli della Vedova. Sinonimo di massoni. Deriva dalla leggenda che Hiram, il costruttore del Tempio di Salomone, fosse il figlio di una vedova.
Fratelli. Termine con cui si chiamano tra loro i massoni.
Gabinetto di riflessione. Locale dove il profano inizia il rito dell’iniziazione scrivendo il proprio testamento rispondendo a tre domande sui doveri dell’uomo verso se stesso, verso l’Ente Supremo e verso l’umanità.
GADU. vedi Grande Architetto dell’Universo
Garante d’amicizia. Sinonimo di ambasciatore. Rappresentante di una Gran Loggia o Grande Oriente presso un organismo massonico con cui sono stati stabiliti rapporti di amicizia e collaborazione.
Gemmare. Creare una nuova loggia da un’altra. La gemmazione avviene generalmente quando una loggia diventa troppo numerosa e una parte dei massoni aderenti decide di crearne un’altra.
Giunta. Organo esecutivo del Grande Oriente d’Italia.
Giuramento. Oggi viene definito «promessa solenne» per differenziarlo da quello dovuto allo Stato , ma il rituale è immutato. Il rito varia a seconda del grado ed impegna l’affiliato in modo definitivo. Si pronuncia con la destra sul libro sacro mentre, piegando il ginocchio sinistro, con l’altra mano s’impugna il compasso. La carriera del massone comincia col giuramento. Le tappe fondamentali sono rappresentate dai gradi di Apprendista, Compagno d’Arme, e Maestro. Alla massoneria di accede per domanda.
Quando viene accolta, dopo indagini e verifiche dirette, comincia la «preparazione interna» (letture e riflessioni) allo scopo di saldare l’impulso sentimentale al ragionamento, essendo teoricamente vietata ogni forma di reclutamento diretto. Superata questa prima fase di iniziazione – che generalmente dura pochi mesi anche ora che occorre un triplice controllo di idoneità – segue la «preparazione esterna» che culmina nella cerimonia di iniziazione, abbastanza stravagante per i nostri tempi, ma d’indubbio fascino, almeno stando alla manualistica più diffusa da cui abbiamo tratto la seguente sintesi indicativa:
– il candidato s’incontra nel vestibolo con una guida, quindi si spoglia degli ori e di ogni altro oggetto metallico, scopre la camicia sul cuore, il ginocchio destro e il piede sinistro per esternare «sincerità, umiltà e rispetto». Una corda al collo gli ricorda il legame con il mondo profano e una benda nera sugli occhi il peso delle passioni sull’intelletto. Scortato dalla guida entra nel Gabinetto di riflessione e fa testamento perché sta «per entrare in una nuova vita». Insomma, come la mitica fenice, forte simbolo muratorio, risorge dalle ceneri. Nel testamento
— che sarà poi bruciato — il neofita precisa la natura e l’intensità del suo rapporto «con la patria, con la famiglia e con l’umanità». Infine entra nel tempio, «riceve la luce» e giura fedeltà eterna.
– Finalmente è Apprendista e il suo compito sarà quello di «sgrossare la pietra grezza» con scalpello e maglietto» (vedi la voce Strumenti) allo scopo di «maturare per essere impiegato utilmente». Proprio perché neofita, al contrario del Compagno e del Maestro, l’Apprendista non ha la «parola di passo» (quella che consente di entrare e di uscire dal tempio). Quando la sua pietra diventa «cubica» (e quindi presenta angoli retti può avere «un aumento di salario», Se l’ottiene, «sale il gradino» che lo porta al gradio di Compagno e infine a quello di Maestro. Per avere un aumento di salario anticamente occorrevano almeno sette anni. Oggi è tulio più rapido ed è possibile arrivare a Maestro in pochissimo tempo: basta avere chiara fama nella società civile o politica.
– II grado di Compagno d’Arme — stando al francese Jules Boucher, uno dei più accreditali divulgatori del credo massonico — ha un’importanza relativa, pur avendo come prestigiosa insegna la «Stella fiammeggiante» che circonda la lettera G, un simbolo sul quale i massoni discutono dal 1737, quando apparve per la prima volta in Francia, e che ora si tende a considerare un «enigma sacro».
– La Maestranza è l’ultimo grado e il massone lo conquista quando «possiede teoricamente e mette in pratica tutti i segreti dell’Arte reale», dimostrando insomma di avere un’effettiva capacità di guida degli affiliali e di governo nella Loggia. Il Maestro Libero Muratore siede nella «Camera di mezzo» perché è un «uomo vero» che sa mediare «fra terra e cielo» (e quindi è in grado di conciliare gli obiettivi profani con la rigida tradizione esoterica). Il suo trono è situato a oriente, fonte della «vera luce», tra la bandiera nazionale e quella massonica.
Gradi simbolici. I primi tre gradi massonici comuni a tutti i Riti.
Grado. Tappa del viatico massonico. Il passaggio a un grado superiore suppone un crescita nella conoscenza dei principi massonici. Tutti i Riti massonici sono divisi in gradi.
Gran. Suffisso che precede le cariche dei dignitari a livello nazionale. Le cariche corrispondono a quelle della loggia. Es. Gran Segretario, Gran Primo Sorvegliante etc.
Grande Architetto dell’Universo (GADU). Principio creatore che non si identifica con nessuna religione. L’invocazione “Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo” (AGDGADU) precede generalmente gli atti ufficiali e la corrispondenza massonica.
Grande Oriente. Obbedienza, Ordine. Organismo massonico nazionale.
Gran Loggia. Il termine Gran Loggia ha due significati. Si può usare per indicare un organismo massonico quindi come sinonimo di Grande Oriente o come l’assemblea dei maestri venerabili che si riunisce durante l’equinozio di primavera.
Gran Maestro. Massima carica di una organizzazione massonica.
Gran Maestro Aggiunto. Carica con il compito di coadiuvare e sostituire il Gran Maestro in caso di dimissioni.
Grembiule. Simbolo del lavoro massonico. Varia secondo il grado raggiunto e deriva da quelli dei muratori operativi medievali.
Guanti. Guanti bianchi che vengono indossati obbligatoriamente durante le sedute rituali e simboleggiano l’onore massonico.
Hiram. Mitico architetto e costruttore del Tempio di Salomone.
Iniziazione. Cerimonia con la quale il profano diventa massone.Iniziato. Colui che ha superato il rito d’iniziazione massonica. Viene usato anche come sinonimo di massone.
Installazione. Rituale con il quale il Maestro Venerabile, dopo la sua elezione, assume la carica. Riferita a una loggia è sinonimo di creazione di una loggia.
Istituzione. Sinonimo di massoneria.
Labaro. Stendardo distintivo di una loggia.
Latomismo. Sinonimo di massoneria.
Lavori architettonici. Termine, d’origine medievale, che indica i lavori che si svolgono nelle logge massoniche.
Libera muratoria. Sinonimo di massoneria.
Libro sacro. per le antiche Costituzioni inglesi è la Bibbia data l’influenza che il protestantesimo ha avuto nella creazione e nello sviluppo della massoneria moderna. Ma nei paesi a prevalenza cattolica, è consentito porre sull’ara un’edizione della Bibbia che raccoglie il Vecchio e il Nuovo testamento. Come Libro Sacro gli italiani hanno adottato il Vangelo di San Giovanni di cui spesso, prima di aprire i lavori, si legge qualche versetto (di preferenza tratti dal Prologo).
Loggia. Luogo dove i massoni si riuniscono. Indica anche un gruppo di almeno sette massoni, con i gradi dal primo al terzo, che costituiscono l’unità di base di una organizzazione massonica.
Logge miste e di adozione: le Logge sono maschili. A tenere le donne fuori del tempio provvide nel 1723 lo scozzese James Anderson stroncando ogni tentativo di Logge miste con una costituzione che viene tuttora considerata un essenziale punto di riferimento. Alla fine dell’Ottocento, tuttavia — e malgrado i divieti — spezzoni scismatici di varie obbedienze nazionali favorirono la costituzione di Logge miste.
Ce ne sono ancora e si sono federate sul piano internazionale però sono considerate irregolari e quindi osteggiate. In Italia, secondo un censimento del 1984, ce ne sono almeno 14. Tra le Logge miste possiamo considerare anche la Gran Loggia d’Italia che riconosce anche alla donna il diritto d’accesso ai massimi gradi, come e aveva fatto Giuseppe Garibaldi nel 1860 iniziando la figlia e altre donne in un qualche modo coinvolte nella spedizione dei Mille.
L’ordine massonico femminile si è sviluppato soprattutto in Francia a partire dal 1744, quando Giuseppina, la moglie di Napoleone, ne divenne Gran maestra. C’è più tolleranza, invece, per le Logge di adozione, anche se malgrado la piena autonomia finanziaria — costituiscono di fatto un corpo di ausiliarie sotto tutela. Come dimostra del resto il fatto che gli uomini possono frequentare come «visitatori» le Logge di adozione, mentre alle donne è interdetto il tempio maschile e quindi la conoscenza della vita effettiva del «corpo massonico». Comunque è significativo che le «sorelle» vengano chiamate con il settecentesco nome di «mopse», come il cane che i tedeschi ritenevano campione di fedeltà.
Luci. Termine con il quale si indicano il Maestro Venerabile, il Primo Sorvegliante e il Secondo Sorvegliante.
Luce. E’ l’allegoria della speranza sostenuta dalla conoscenza. Alla «vera luce» si arriva risalendo i gradi della gerarchia. La scalata comincia quando al candidato viene tolta la benda: «in quel momento il Tempio è illuminato da tre candelieri», cioè da una «mezza luce», da cui in passato si usciva dopo sette anni di tirocinio. Oggi possono bastare pochi mesi.
Maestro. Terzo e ultimo grado della massoneria simbolica. Grado indispensabile per accedere ai Riti massonici.
Maestro venerabile. Massima carica all’interno di una loggia. Presiede e governa una loggia e viene eletto ogni anno in camera di mezzo.
Maestro delle cerimonie. Massone incaricato alla osservanza del cerimoniale utilizzato nei rituali.
Massime massoniche. Le più importanti sono sei e di fatto costituiscono una virtuale chiave d’accesso alla filosofia della Libera Muratoria. Quella fondamentale — Ben pensare, ben dire, ben fare — riassume la morale massonica a cui il neofita è soggetto quando — Ordo ab chao — esce dal caos della vita profana per cercare la luce, avendo in sé — Adhuc stat — i mezzi per purificarsi «Nel silenzio e nella speranza», con «Vigilanza e perseveranza», giacché solo così potrà «Sapere, osare, volare e tacere»,
Maglietto. Attrezzo, di origine muratoria, che simboleggia il comando. Durante i lavori di loggia ne sono fornite le Luci.
Membro onorario. Titolo onorifico concesso da una loggia a un fratello particolarmente meritevole. I membri onorari non partecipano abitualmente ai lavori della loggia.
Officina. Sinonimo di loggia.
Oratore. Dignitario di loggia che è responsabile della legge massonica.
Obbedienza. Termine con il quale si indica un organismo massonico a livello nazionale.
Ordine. Sinonimo di Obbedienza, Oriente.
Oriente. Sinonimo di Obbedienza, Ordine.
Oriente eterno. Termine per indicare la morte di un massone. Quando un massone muore si dice che è passato “all’oriente eterno”.
Parole sacre e di passo. Parole convenzionali che vengono pronunciate durante i lavori rituali.
Piedilista. Elenco degli appartenenti ad una loggia.
Profano. Termine che indica colui che non è stato iniziato.
Quadro di loggia. Dipinto o disegno che raffigura i simboli massonici distintivi di ogni grado.
Recipiendario. Profano che sta per essere iniziato. Sinonimo di neofita.
Riconoscimento. Instaurazione di regolari rapporti tra obbedienze massoniche.
Rito. Organismo massonico che amministra i gradi superiori al terzo.
Sacco delle proposte. Sacco di tela nera che viene fatto circolare tra le colonne e serve per raccogliere proposte e richieste d’aiuto.
Sacco delle proposte. E’ di piccole dimensioni e di tela nera. Il maestro delle cerimonie lo fa circolare prima della chiusura dei lavori per raccogliere proposte o aumenti di salario (cioè il passaggio a un grado più alto), per soddisfare richieste di aiuto o per stimolare le contribuzioni destinate a coprire le spese straordinarie dell’Officina e delle organizzazioni di vertice (e cioè i Consigli Regionali e il Grande Oriente).
Le offerte si fanno in «mattoni». Il valore del mattone varia; per alcune Logge è solo di mille lire, per altre, come a Milano, è di un milione. Il sacco è posto sotto la sorveglianza dei Tesoriere. Gli affiliati vi affondano la destra chiusa a pugno, anche se non hanno nulla da chiedere, da prendere o da dare; e hanno l’obbligo di ritirarla sempre serrata a pugno per garantire il segreto individuale.
In realtà, la finalità del rito è quella di impedire una condizione suscettibile di favorire la formazione di gruppi in grado di esercitare condizionamenti sul piano finanziario. Un massone può sottrarsi al rito del mattone, ma non alla tassa d’iscrizione che, in media, si aggira sulle 800.000 lire l’anno.
Segni. Gesti usati durante le sedute rituali che variano secondo il grado raggiunto.
Segni. si ritrovano, più o meno simili, in tutti i riti. Di complessa simbologia, sono paragonabili a una carta d’identità. L’Apprendista deve tenere la mano destra a piatto sotto la gola, quattro dita unite e il pollice staccato per formare la squadra. Il Compagno porta la destra ad artiglio sul cuore alzando la mano sinistra all’altezza della spalla e questo vuoi dire «che il mio cuore venga strappato se tradisco i segreti». I Maestri esprimono tre segni: l’Ordinario (con la destra a squadra sul fianco sinistro), quello di Orrore (con le mani in alto e le dita separate) e infine quello di Soccorso (portando la gamba sinistra indietro, sollevando le breccia sulla testa e gridando «A me, figli della Vedova»).
Segretario. Dignitario di loggia che è responsabile della parte amministrativa di una loggia. Ha anche il compito di redigere e conservare i verbali delle sedute.
Sonno. Massone non più attivamente partecipante ai lavori di loggia. Durante “l’assonnamento” il massone perde i suoi diritti però mantiene la sua qualità di iniziato e può richiedere di essere riammesso. In particolari situazioni storiche, quando la massoneria viene messa fuorilegge, una intera obbedienza può entrare in sonno.
Sorveglianti. Esistono il Primo e il Secondo Sorvegliante. Entrambi sono dignitari di loggia e loro funzione è coadiuvare il Maestro Venerabile nei lavori di Loggia.
Spada fiammeggiante. Spada con lama sinusoidale che rappresenta il simbolo del potere iniziatico del Maestro Venerabile. Viene utilizzata durante le iniziazioni e nei passaggi di grado.
Squadra. Attrezzo, di origine muratoria, che incrociata con il compasso forma il più noto simbolo massonico. Allegoricamente rappresenta l’equilibrio e rettitudine
Strumenti. riesumati dai più remoti riti esoterici e biblici, oppure dalle leggende degli antichi muratori (specialmente gli egiziani e i costruttori europei di cattedrali) oggi si usano per definire la natura, la dimensione e lo scopo dell’impegno; per caratterizzare le «tenute» (cioè le riunioni) e le cerimonie; e infine per specificare il potere e la funzione dei vari gradi. Ecco, in sintesi, tratti dalla più nota manualistica, quelli maggiormente in uso:
– Candelieri: detti anche «Stelle», sono a uno, due, tre e sette bracci. Stanno a indicare che nella Loggia la «luce» della vera conoscenza è attiva. Il candeliere a sette luci simboleggia la dirittura morale degli affiliati e perciò viene posto sempre accanto al Libro Sacro, sotto la volta celeste;
– Cazzuola: il più tipico e originale degli strumenti massonici, serve pure «a impastare i lacci d’amore» (cioè il cemento dell’amicizia):
– Compasso: è uno strumento dinamico in quanto misura il divenire e quindi la dimensione dei ragionamenti «che, secondo le circostanze, possono essere abbondanti e larghi o precisi e serrati». L’apertura ideale è a 90 gradi, «che per l’uomo è un limite naturale». Comunque, sino a 180 gradi rappresenta il dominio della materia. Ma oltre è una linea retta che si perde nel nulla. Per delimitare la portata destabilizzante della mobilità, il compasso viene sempre associalo a un elemento fisso quale la Squadra;
– Leva: è un simbolo di forza «feconda e pericolosa» e quindi dev’essere temperata da strutture meno dinamiche, come il Regolo, la Livella e il Perpendicolare (filo a piombo dei muratori). Intrecciati, sovrapposti o separati, l’insieme di questi strumenti non solo rappresenta svariate allegorie, ma è anche attributo di funzioni e di gradi gerarchici;
– Maglietto: generalmente di bosso o d’avorio, e la base su cui si sgrossa la «pietra grezza» con lo Scalpello, ma in mano al maestro è simbolo di potere. La sua simbologia o molto estesa ed è simile in ogni rito;
– Spada: ad eccezione del Copritore, che è il difensore del tempio, tutti gli altri la devono reggere con la sinistra. Ha la lama sottile ed è a due tagli. Quella fiammeggiante — che evoca la «Spada di fuoco» della Bibbia — è ondulata e il Maestro venerabile se ne serve per consacrare un neofita con i rituali tre colpi sulle spalle, come nelle cerimonie di investitura dei nobili e dei cavalieri nell’età medievale, ma soprattutto in memoria dell’Ordine dei templari;
– Squadra: ritualmente intrecciata o sovrapposta al compasso, rappresenta equilibrio e rettitudine ed è strumento «di verifica dell’armonia dell’universo».
Sulla spada. Procedura, oggi proibita nel Grande Oriente d’Italia, con la quale il Gran Maestro inizia un profano senza utilizzare il rituale d’iniziazione.
Supremo Consiglio. Organo amministrativo che governa il RSAA.
Supremo Maglietto. Sinonimo di Gran Maestro
Tavola. Termine che deriva da “tavola da disegno” sulla quale venivano tracciati schizzi e progetti per costruire. In massoneria speculativa indica il testo di un intervento o il verbale di una riunione di loggia (tavola architettonica)
Tavola d’accusa. Denuncia al tribunale massonico.
Tegolatura. Indica il modo per riconoscere un massone e per verificare la legittimità del grado di un Visitatore. Quindi, simbolicamente, è la protezione del tempio da un’eventuale infiltrazione di profani: quando ciò avviene, si grida «Piove» e allora si rinserrano le tegole.
Tempio. quello di antica struttura — con vestibolo, colonne, pilastri, triangoli, ara, pavimento a mosaico, volte stellate e i corridoi dei «passi perduti», dove si riflette o ci si scambia idee – ormai rivive solo nel quadro che il maestro cerimoniere predispone con un’oggettistica miniaturizzata prima di aprire una tenuta di Loggia.
I quadri si rifanno alle illustrazioni dei manuali di simbologia massonica o a reperii d’arte sul cui modello qualche Loggia americana ha dato vita a vere e proprie parodie. In Italia esistono però parecchie strutture realizzale nel formale rispetto dell’architettura Templare, come a Bologna, per esempio, dove furono iniziati Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli e (pare) Giuseppe Verdi. Il tempio italiano più bello è forse quello affrescato a cavallo del Settecento da Antonio Landini, detto il Margottino, e ornato con i grandi stucchi del Portogalli.
È il più grande dei sei ricavati nei saloni del quattrocentesco Palazzo Altoviti in Borgo degli Albizzi, più noto ai fiorentini come il «Palazzo dei visacci» per via dei quindici busti (tra cui quelli di Dante. Petrarea, Boccaccio, di Vespucci e del Magnifico) disposti a mezzo rilievo su tre file, una per piano. Per le riunioni di Loggia, ad ogni modo, va bene qualsiasi locale, specie se — con l’ingresso a Occidente — conserva il carattere di un ideale corridoio che conduce a Oriente, dove, come il sole, sorge la «vera luce».
La tradizionale struttura esoterica viene tuttavia rievocata con oggetti simbolici, che specie i Corpi rituali non si stancano di raccomandare per arginare la «disinvoltura profana» dei Liberi Muratori dei nostri tempi. In questo modo si riafferma il principio secondo cui «il Tempio ideale deve essere sempre un sistema coerente di simboli in quanto l’antropologia massonica è immutabile, a differenza delle sue manifestazioni contingenti, che seguono invece il divenire della storia».
Quello che caratterizza una riunione non è comunque il tempio, ma la Loggia che, per essere completa, deve comprendere gli Ufficiali: il Maestro venerabile, il Primo e il Secondo sorvegliante, il Segretario, l’Esperto (dello anche il «Grande terribile» perché vigilia sulla sicurezza massonica e gestisce i rituali), il Tesoriere. l’Oratore (che rappresenta la Legge ed è il solo che può interrompere o richiamare un Maestro venerabile che non si attiene scrupolosamente alla prassi) e infine il Copritore armato di spada.
Gli Ufficiali hanno funzioni diverse e complementari e nel tempio siedono in modo da formare la stella a sei punte che rappresenta il biblico Sigillo di re Salomone. un simbolo forte come il Trinomio che impose «Libertà, Fratellanza e Uguaglianza» mollo prima che gli illuministi francesi iniziati alla massoneria ne facessero un’idea forza della rivoluzione del 1789.
Tempio. Locale dove vengono svolte le cerimonie rituali massoniche
Tenuta. Riunione rituale di massoni in un tempio. Se la riunione è aperta ai profani si dice bianca e i membri della loggia non indossano nessun paramento massonico.
Tesoriere. Dignitario responsabile delle finanze di una loggia autorizzato a raccogliere le capitazioni.
Terzo grado. Grado di Maestro.
Toccamento. è un segno di riconoscimento e perciò varia secondo i riti e il grado. Il sistema più usato nelle Logge prevede che l’Apprendista prema tre volte il pollice destro sull’indice di colui dal quale vuoi farsi riconoscere e il Compagno cinque volte il medio. li maestro invece stringe la mano ad «artiglio» con l’indice e il medio (simboli della religione e della filosofia) che premono il polso nel punto in cui, secondo gli antichi greci, si trovano le linee della salute, delta fortuna e della felicità. Tutti, comunque, in segno di amicizia, si scambiano un triplice abbraccio, preceduto da tre colpi della destra sulla spalla sinistra. E una versione del «bacio della pace» che San Paolo raccomanda ai cristiani nell’ultimo versetto della prima Epistola come impegno di carità, di pace e di fratellanza.
Tornata. Riunione di una loggia. Può essere rituale se si svolge all’interno di un Tempio massonico; bianca se svolta non ritualmente e fuori dal Tempio.
Triangolo. Gruppo di massoni che non può trasformarsi in loggia perché formato da meno di sette fratelli. Struttura massonica riconosciuta da una obbedienza e particolarmente diffusa nei piccoli centri.
Tronco della vedova. Sacco che viene fatto circolare tra le colonne al termine di una tornata rituale e serve per raccogliere offerte in denaro da destinare in beneficenza.
Ufficiali. Incarichi minori all’interno di una loggia (Copritore interno ed esterno, Maestro delle cerimonie, primo e secondo diacono, elemosiniere, etc.)
Valle. Entità geografica in cui si suddivide amministrativamente una obbedienza massonica.
Venerabile. Abbreviazione di Maestro Venerabile.
Vesti e gioielli. Come gli Strumenti, hanno una remota origine esoterica a cui ciascun Rito ha dato una propria caratterizzazione. I più importanti sono:
– il collare: si tratta di un’insegna che indica una funzione e pertanto è obbligatorio, specie per gli Ufficiali di Loggia. Generalmente è foderato di nero (anche se i vari riti consigliano colori e disegni diversi per caratterizzare i valori della propria discendenza);
– i gioielli (in buona parte uguali agli strumenti rituali) sono «mobili (come il Perpendicolare) quando, a seconda della funzione che si sta assolvendo, passano dall’uno all’altro; e sono «immobili» quando richiamano i gradi. Ve ne sono però almeno altri 19 tramandati dalla tradizione più amica, che non cadono in disuso perché sono non soltanto evocativi, e pertanto ricchi di fascino esoterico, ma anche molto decorativi;
– il grembiule. È sicuramente il più importante elemento dell’abbigliamento massonico. Composto da un rettangolo e da una bavella triangolare e sormontato da una cintura, 6 di pelle bianca per l’Apprendista; orlalo di rosso per il Compagno; foderato di rosso per il Maestro con al centro le lettere M e B separate dai tre caratteristi ci punti a triangolo;
– i guanti bianchi, uguali per tutti, sono il simbolo dell’onore. L’Apprendista ne riceve due paia, uno per sé e l’altro per la donna che più stima;
– la sciarpa azzurra, portata a tracolla dalla spalla destra al fianco sinistro, ricorda il sostegno della spada. Insomma, e in pratica un ornamento con cui s’intende saldare la tradizione cavalleresca con quelle dei muratori costruttori di piramidi o di cattedrali.
V.I.T.R.I.O.L. Acronimo della frase di origine alchemica “Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultum Lapidem”. Campeggia nella Camera di riflessione.
Volta stellata. Soffitto di un tempio massonico che riproduce il cielo nel giorno del Solstizio d’estate. Simbolicamente rappresenta la costruzione del Tempio non ancora finita a simboleggiare che i lavori del Tempio interiore per un massone non finiscono mai.
Volta d’acciaio. Omaggio reso in tempio a un visitatore illustre dai membri della loggia che allineati su due file incrociano le spade e formano una volta sotto la quale passa il visitatore.
Zodiaco. Al contrario di quello astrologico non ha sbocco divinatorio. I massoni tengono infatti a precisare che per loro ha un «alto ed esclusivo valore di cosmologismo simbolico». L’espressione è oscura, ma qualche esempio può chiarire la differenza rispetto all’astrologia: l’Ariete è la rappresentazione della spinta verso l’affiliazione; i Gemelli lo sono della «luce» che riceve l’Apprendista, mentre la Bilancia configura una piena maturità, quindi il maestro. Data la funzione simbolica, lo Zodiaco è un elemento fisso dell’architettura templare e viene sempre collocato nella fascia superiore della parete, quasi a sostegno della volta celeste.