La Croce quotidiano 13 gennaio 2017
Uscita il 28 dicembre negli Stati Uniti anche la versione omosessualista del celebre personaggio ideato da J.K. Rowling. Quelli che non si schierano apertamente contro i falsi miti del Progresso, uno dopo l’altro, finiscono per cadere tutti sotto la costante e danarosa pressione della lobby LGBT
Giuseppe Brienza
Anche Harry Potter diventa “gay friendly”. Il celebre personaggio ideato dalla scrittrice e sceneggiatrice britannica Joanne Rowling, che con oltre 450 milioni di libri venduti è divenuta la terza maggiore autrice donna nel mondo per numero di copie vendute e la quinta in assoluto, da quest’anno sostiene “Equality Florida inc. Securing Equality & Justice for Florida’s Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender Community”, l’associazione Lgbt creata dopo l’attentato del 22 giugno 2016 contro il locale gay “Pulse” di Orlando.
Due grandi company americane del fumetto, DC Comics e IDW Publishing, infatti, hanno prodotto, con la partecipazione della Rowling, una pubblicazione a fumetti i cui proventi saranno appunto devoluti in favore di questo gruppo omosessualista, come ampiamente rilanciato dai maggiori media Lgbt (cfr., per es., Mariah Cooper, J.K. Rowling contributes to “Love is Love” Orlando tribute comic, in “The Washington Blade”, December 22, 2016).
L’opera, esplicitamente intitolata “Love is Love”, pur realizzata dalle più grandi firme del fumetto americano e composta di ben 144 pagine, è offerta al pubblico al “prezzo politico” di 9,99 dollari, proprio per cercare di veicolare al massimo, anche nelle fasce più popolari e giovanili, l’ideologia Lgbt.
Il libro, che sarà disponibile sia nelle fumetterie americane sia in una versione digitale estesa, comprende oltre 100 storie inedite, scritte e disegnate da autori noti del settore come Damon Lindelof, Patton Oswalt, Phil Jimenez e Olivier Coipel, che si aggiungono a Marc Andreyko, il vero ideatore e coordinatore dell’intero progetto. Quest’ultimo è oggi uno dei più famosi autori della DC Comics, nonché gettonato sceneggiatore per la TV e per il cinema (è anche ospite ricorrente dei programmi del canale YouTube “Screen Junkies”, che ospita show molto visualizzati come “Movie Fights” e “Honest Trailer”).
Come da lui esplicitamente dichiarato, per il progetto “Love is Love” sono stati messi in campo da Andreyko i “pezzi da novanta” del mondo comics: «Ho sfogliato tutta la mia agendina e ho cercato i miei amici con un nome e con una reputazione da spendere. Volevo che questo fumetto avesse la visibilità e l’esposizione più ampia possibile, che arrivasse nelle mani di tutti».
L’uscita della pubblicazione negli Stati Uniti risale allo scorso 28 dicembre ma, ben presto, si pensa che potrà approdare anche negli altri mercati mondiali e in Europa.
Fra le sue strisce più pruriginose c’è quella del disegnatore Brian Michael Bendis, il quale ha realizzato, assieme alla figlia Olivia, una narrazione senza dialoghi che tenta di immaginare le sensazioni di una delle protagoniste del nightclub Lgbt durante la sparatoria. Ci sono poi storie che parlano direttamente alle vittime, semplici illustrazioni che pongono condoglianze e, persino, una dedicata agli agenti di polizia.
La maggiore attrattiva, però, è per le illustrazioni che hanno come protagonista Harry Potter, disegnate dal fumettista ed editore coreano-statunitense Jim Lee e colorate da Mark Chiarello. È la prima volta che la Rowling si fa coinvolgere in operazioni di questo tipo, rilasciando ai promotori di “Love is Love” l’autorizzazione all’utilizzo dei suoi personaggi. Inoltre, la scrittrice ha autorizzato Jim Lee a citare, strumentalizzandola in uno dei suoi disegni inclusi in “Love is Love”, la pur ambigua frase, non pensata comunque originariamente in chiave Lgbt, tratta dall’episodio “Harry Potter e il calice di fuoco”. Albus Dumbledore, o “Silente” tradotto in italiano, che la Rowling stessa ha definito durante una intervista «omosessuale», afferma infatti: «Le differenze di abitudini o di linguaggio non sono nulla se i nostri scopi sono identici e i nostri cuori aperti».
La scrittrice britannica si è convinta ad accondiscendere alle pressanti richieste della lobby Lgbt, spiegano i produttori, perché nella strage di Orlando è rimasto coinvolto, perdendo la vita, Luis Vielma, un ragazzo gay di 22 anni che ha lavorato nella produzione della saga di Harry Potter. Come rimarcato dal disegnatore Lee in un post che ha fatto il giro del mondo-facebook, è la prima che appare l’immagine-comics della creatura letteraria fantasy più famosa di questi anni, perché la Rowling non ha finora mai permesso che venissero prodotti fumetti o simili riguardanti la sua opera.
Un Harry Potter-comics in salsa Lgbt, dobbiamo dirlo, è stato davvero una grande trovata e un grande successo per la lobby omosessualista! Ora ci tocca boicottare anche questo capolavoro, peccato…