Abstract: i mali del comunismo cinese, da Mao a Xi Jiping. “Il comunismo non è solo un falso vangelo; è, in un senso molto reale, l’antivangelo, l’ultimo e più riuscito tentativo di Satana di allontanare l’uomo dal suo Creatore…. Mao ha iniziato il suo cammino verso il comunismo rifiutando Dio. L’America deve iniziare il suo viaggio di ritorno alla civiltà cristiana rifiutando il comunismo, sotto qualsiasi veste seducente ci venga presentato. Questo libro deve essere inserito nella lista di lettura di chiunque voglia capire dove è stata la Cina, dove sta andando e i terribili pericoli posti dal comunismo.
Tradizione Famiglia Proprietà newsletter 28 Giugno 2024
Un testimone oculare espone i mali del comunismo cinese
sotto Mao Zedong a Xi Jinping
di Edwin Benson
“Il comunismo stesso si basa su una serie d’inganni sulla natura dell’uomo, di Dio e dello Stato: l’uomo è un animale senz’anima, Dio è una finzione e lo Stato è destinato a scomparire”. Questa affermazione è una delle tante intuizioni critiche che l’esperto di Cina Steven W. Mosher apporta al dialogo politico moderno nel suo libro, The Devil and Communist China: From Mao Down to Xi. (Il Diavolo e la Cina Comunista. Da Mao fino a XI)
Testimonianza oculare
Il signor Mosher conosce l’argomento. Negli anni Settanta era un accademico liberal, ateo e sostenitore dell’aborto. Le sue credenziali di sinistra erano così solide che fu il primo scienziato sociale statunitense invitato a visitare la Cina rossa. La visita ebbe luogo durante gli ultimi giorni del regime di Mao Zedong e non molto tempo dopo l’euforia indotta dall’innovativa visita del presidente Richard Nixon nel 1972. Tuttavia, gli orrori di cui fu testimone cambiarono radicalmente la vita dell’autore.
Era particolarmente sconvolto dagli eventi legati alla politica di Mao sui programmi di natalità, lanciati alla fine degli anni Cinquanta. Un influente rapporto del 1972 del M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology) , in cui si sosteneva che la crescita della popolazione avrebbe presto superato le risorse mondiali, nutriva le tendenze di Mao. Tra il 1971 e il 1979, riferisce Mosher, “il numero annuale di aborti è aumentato da 3,91 milioni a 7,86 milioni, mentre il numero di sterilizzazioni è passato da 1,74 milioni a 5,29 milioni”. Questo frutto malato maturò nella famigerata “Politica del figlio unico” della Cina dal 1981 al 2016.
“Ho assistito – con il permesso di funzionari locali desiderosi di dimostrare a uno straniero in visita la loro abilità nella pianificazione delle nascite – all’aborto e alla sterilizzazione di [donne] contro la loro volontà. Non dimenticherò mai il dolore e la sofferenza impressi sui volti di queste donne mentre i loro figli non ancora nati, alcuni a pochi giorni dalla nascita, venivano brutalmente uccisi con armi chimiche – spari di veleno – e poi smembrati con coltelli chirurgici”.
In seguito, l’autore divenne un sostenitore della vita e si convertì al cattolicesimo.
La cultura del legalismo
Per quanto tali tragedie siano commoventi, il libro esplora ulteriormente le loro radici nella fusione di Mao Zedong tra l’antica filosofia cinese del legalismo e il marxismo del XIX secolo.
Il legalismo è un prodotto della dinastia Qin, in particolare dell’imperatore Qin Shi Huang, che regnò dal 221 al 210 a.C. Chi ha familiarità con la “Grande rivoluzione culturale proletaria” di Mao (1966-1976) sarà colpito dai parallelismi.
I principi del legalismo sono facilmente comprensibili. La gente comune esiste per essere usata dall’uomo forte. Le associazioni volontarie devono essere soppresse perché potrebbero incoraggiare lealtà concorrenti. Lo Stato deve creare reti di informatori. Le leggi dovrebbero enfatizzare le punizioni rispetto alle ricompense. Pene dure e rapide che coinvolgano gruppi di persone sono ottimali; la colpevolezza o l’innocenza del singolo individuo non ha importanza.
Per attuare il legalismo, l’imperatore – “uomo forte” Qin Shi Huang cercò di proibire lo stesso pensiero. Chiunque possedesse libri filosofici era tenuto a consegnarli al governo. Qin proibì le scuole private, le discussioni politiche e qualsiasi elogio degli imperatori precedenti, soprattutto se si mettevano in dubbio le sue decisioni.
Metodi del marxismo per ottenere il controllo
Mao vide che i precetti del legalismo servivano alle sue ambizioni, ma aveva bisogno di un metodo per attuarli. Riconobbe che il marxismo-leninismo e lo stalinismo potevano fornirglielo. Dopo tutto, il comunismo investe il potere totale nelle mani di un piccolo gruppo dirigente autoproclamato.
Inoltre, affiliandosi ai marxisti, poteva ottenere il sostegno di due campi che avrebbero facilitato la sua ascesa al potere. Il primo era l’Unione Sovietica, che poteva fornire aiuti militari e addestramento all’Armata Rossa di Mao. Il secondo era costituito da pseudo-intellettuali occidentali che esercitavano una notevole influenza nel mondo accademico, nel giornalismo e nel governo. Come Lenin prima di lui, Mao considerava questi ultimi “utili idioti” perché potevano diluire l’impatto dei critici politici e religiosi che invece riconoscevano i pericoli del comunismo.
Inoltre, come Lenin e Stalin, Mao non aveva alcun bisogno di un sistema morale che limitasse le sue ambizioni smisurate. Le masse che Marx sosteneva di difendere non significavano nulla per i dittatori comunisti. Come semplici pedine nella loro ricerca del potere, le loro vite erano “usa e getta”. Verità e bugie, così come i rubinetti per l’acqua calda o fredda, potevano essere aperti o chiusi secondo i loro scopi.
Il culto della personalità
Nel perseguire i suoi scopi, Mao mise in atto un metodo utilizzato anche da Stalin, il culto della personalità. Ritratti, manifesti e statue gigantesche diffondevano l’idea che i leader fossero i guardiani dei loro rispettivi popoli e nazioni. Naturalmente, avevano l’effetto opposto su coloro che potevano essere tentati di ribellarsi, avvertendo che gli occhi del leader erano sempre aperti su di loro.
Il culto della personalità andava ben oltre le immagini. Ogni libro, ogni giornale, ogni canzone popolare cantava le lodi di Mao. Milioni di persone portavano ovunque il suo libretto rosso “Citazioni del presidente Mao“. Esse proclamavano la sua saggezza, la sua intelligenza e la sua (inesistente) generosità. Una canzone tipica era la composizione del 1943, The East is Red.
L’Oriente è rosso, il sole sorge.
In Cina nasce Mao Zedong.
Cerca la felicità del popolo.
È il Grande Salvatore del popolo.
Punti di forza e di debolezza
Giustamente, Mao Zedong è il personaggio principale di questo libro. Tuttavia, questo è anche uno dei pochi punti deboli del libro. Su 269 pagine, solo le ultime 70 si concentrano sul periodo successivo alla morte di Mao. È un peccato, perché i successori di Mao – Deng Xiaoping, Jiang Zemin, Hu Jintao e Xi Jinping – hanno guidato la nazione per quasi il doppio del tempo.
Purtroppo, il libro contiene poco sullo sviluppo delle relazioni tra la Cina rossa e gli Stati Uniti a partire dal 1972. Alla morte di Mao, la Cina era un caso economico disperato. Ora è una potenza economica. Un fattore vitale di questa crescita è stato il trattamento estremamente favorevole accordato alla Cina con l’errata premessa che forti legami commerciali avrebbero portato la Cina a diventare un’economia di mercato e, infine, un difensore dei diritti umani. Oggi queste speranze sono svanite. Una valutazione critica del ruolo degli Stati Uniti nella crescente importanza della Cina sarebbe stata illuminante. Dato il suo background, Steven Mosher potrebbe essere l’uomo giusto per scriverla.
Resistere ai mali del comunismo
Questa recensione non ha ancora descritto uno dei principali meriti del libro. Mosher lega abilmente le fallacie del pensiero comunista alle corrispondenti verità del cristianesimo. Un esempio eccellente si trova sotto il titolo “Il genio malvagio di Mao”.
“Mao Zedong è stato uno degli uomini più malvagi che siano mai esistiti…. Il regime totalitario che ha creato continua a pagare regolarmente i suoi debiti al diavolo, distribuendo morte ai bambini non nati, persecuzione ai cristiani e genocidio alle minoranze irrequiete…. Un modo per opporci a Satana e ai suoi demoni è quello di comprendere ed esporre i peccati di un genio del male come Mao e poi chiedere a Dio di darci il potere di fare il contrario”.
Questo libro deve essere inserito nella lista di lettura di chiunque voglia capire dove è stata la Cina, dove sta andando e i terribili pericoli posti dal comunismo.
“Il comunismo non è solo un falso vangelo; è, in un senso molto reale, l’antivangelo, l’ultimo e più riuscito tentativo di Satana di allontanare l’uomo dal suo Creatore…. Mao ha iniziato il suo cammino verso il comunismo rifiutando Dio. L’America deve iniziare il suo viaggio di ritorno alla civiltà cristiana rifiutando il comunismo, sotto qualsiasi veste seducente ci venga presentato”.
Fonte: , 12 Giugno 2024. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.
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