Newsletter Marzo 2018 n 5
Notiziario di un gruppo di volontari di “Oui pour la vie”, un’associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta impegnata in favore dei più poveri http://www.ouipourlavielb.com/it/ Facebook: Damiano Puccini /newsletter@ouipourlavielb.com
APPELLO URGENTE PER MR JIHAD
Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti il mese scorso, per l’operazione all’appendice di Nabil, che ringrazia e sta bene dopo aver superato la fase acuta della malattia. Anche Hind ha avuto un buon esito dalle sue analisi al termine dei trattamenti di chemio e radioterapia.
Un altro caso ora non meno urgente del precedente, riguarda Mr Jihad el Habeeh, un giovane di 45 anni, libanese, con 2 figlie di 4 e 14 anni. Sua moglie, anche lei malata non può lavorare; lui lavora come autista per uno stipendio di 500 dollari al mese. Gli è stato diagnosticato un cancro all’addome (linfoma pelvico). Il tumore misura un centimetro e mezzo ed è localizzato in mezzo a molti vasi sanguigni e per questo non risulta operabile.
Dopo otto sedute di chemioterapia il linfoma è rimasto della medesima misura e i medici dell’Ospedale Mount Lebanon di Beirut, presso il quale Jihad è¨ in cura, gli hanno prescritto 23 sedute di radioterapia, per un totale di 8.963 dollari (circa 7400 euro). Questo trattamento è urgente in quanto il paziente rischia la morte.
Ogni seduta costa quasi 400 dollari, in pratica quasi tutto lo stipendio mensile di Jihad. Il cancro lo ha reso debole e depresso, senza forze e speranza. Per questo motivo lui ha deciso di rifiutare il trattamento di radioterapia per consegnare lo stipendio alle figlie, affinchè possano almeno comprarsi da mangiare e vestirsi. L’ospedale per iniziare il trattamento chiede un anticipo di 3000 dollari.
Noi di Oui pour la Vie abbiamo molto riflettuto su questa emergenza. Siamo venuti alla conclusione che non è possibile accettare una tale situazione e abbandonare un padre di due ragazze che non ha più speranza. Anche se la chemioterapia non ha cambiato nulla, l’ opinione dei medici curanti è che ulteriori sedute possano salvarlo. Per questo motivo abbiamo bisogno della preghiera, dell’aiuto e della pubblicità di tutti, affinchè Jihad possa continuare a vivere con la sua famiglia.
Come già ricordato nei notiziari precedenti, il prolungarsi della crisi in Siria rende sempre più problematica l’assistenza ai profughi. Tutto il nostro impegno va nel mantenere aperta la cucina, cui si aggiungono emergenze sanitarie.
Mi scuso per gli appelli che si ripetono, ma è la nostra quotidianità
Auguri a tutti voi di una Santa Pasqua nel Signore risorto!!!
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