Intervento del sottosegretario al ministero degli interni
Alfredo Mantovano
Intervento che laicamente si permette a condizione che gli operatori ecologici non propongano riflessioni sull’origine dei disastri ideologici che hanno riempito tante discariche, e che non ricevano remunerazione; altrimenti si “fa politica” e si percepiscono indebiti finanziamenti.
Si occupi pure il prete del recupero dei tossicodipendenti; ma non chieda come mai si buca, né pretenda alcun tipo di sostegno materiale per la sua comunità… Oppure se ne occupi, ma a condizione che proclami (nelle omelie?) che Berlusconi è in conflitto di interessi, che è un mafioso, che si è fatte le leggi da sé, e che Fazio va mandato a casa. Esagerazioni? Purtroppo no, con quello che si è letto in questi giorni, fra appelli e commenti mediatici.
Antologia esemplificativa. Si dice: i preti parlino pure, chi glielo impedisce? e però, se fanno politica, vanno loro tolti i privilegi, a cominciare dall’8 per mille (ma forse più che di privilegi si tratta di tardive restituzioni rateizzate dei copiosi beni incamerati dai governi italiani durante il Risorgimento). Domando: quale è il criterio per capire se un prete, un vescovo, il Papa, travalicano il confine dell’azione pastorale e “fanno politica”?
Si diceva dell’8 per mille. All’ultimo referendum i vescovi italiani hanno suggerito l’astensione. I responsabili della comunità valdese hanno invece propagandato la partecipazione al voto e il sì ai quesiti proposti. Non ho ascoltato nessuno che ingiungesse di togliere l’8 per mille anche ai valdesi. Torno a domandare: quale discorso non rischia una lettura politica?
Dov’è il privilegio che il governo Berlusconi avrebbe introdotto quale marchetta elettorale in favore della Cei (la storia è stata raccontata in questi termini da autorevoli esponenti dell’Unione)?
Nella legge finanziaria 2006, che stiamo discutendo al Senato, c’è una norma interpretativa, resa necessaria da un orientamento restrittivo adottato dalla corte di Cassazione nel 2004: la nuova norma chiarisce che l’esenzione permane per gli immobili utilizzati “per le attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, pur svolte in forma commerciale, se connesse a finalità religiose o di culto” Dov’è lo scandalo?
Ieri è stato beatificato Clemens August von Galen, che da Vescovo di Münster, denunciò l’ideologia neopagana del nazionalsocialismo, difese la Chiesa, protesse gli ebrei e i deboli violati nei loro diritti. Chiedo polemicamente a chi lamenta le “ingerenze” della Chiesa: il Beato von Galen in quel frangente storico avrebbe dovuto stare zitto? o ha fatto bene a “ingerirsi”?