Il Vescovo: «Mi considerate d’ingombro»
Il Vescovo della Diocesi di Isernia-Venafro, Mons. Andrea Gemma, rifiuta di unirsi al corteo di autorità civili e militari del 4 novembre. «Non mi aspettate al vostro corteo. Non dopo avere saputo che l’istituzione che io rappresento in questo luogo, la prima, la più alta, è di ingombro»…
La decisione è in riferimento sia alle recenti polemiche sia sulla possibilità di un’esenzione Ici per tutti gli immobili con finalità commerciale di proprietà della Chiesa sia a critiche nei confronti delle autorità ecclesiastiche accusate da alcuni di ingerenza negli affari dello Stato. «Nei giorni scorsi – ha detto il Vescovo – in un’assemblea pubblica è stata pronunciata questa precisa espressione: in Italia la Chiesa Cattolica è un ingombro. Da questa affermazione, non so quando cattedratica, sono venute fuori altre conclusioni, altre decisioni, altre proposte di decisioni coerenti con questa affermazione».
«Naturalmente – ha proseguito – laico nell’animo, quale mi sento, e assertore convinto della laicità autentica dello Stato e di ogni istituzione, dico e ripeto: ognuno ha diritto di dire quello che pensa dovunque voglia dirlo. Ma un conto è che uno ha la possibilità di dire una buaggine di questo genere e un altro conto è che non si sia levata una voce autorevole che dicesse, con altrettanto rispetto, con altrettanta laicità l’ignominia di una simile affermazione».
«Cominciate pure a mettere qualche bomba sotto questa Cattedrale, arrivate fino a San Pietro, arrivate fino al Duomo di Milano per non parlare dei palazzi che sono stati la gloria del papato romano. La Chiesa Cattolica è un ingombro. Io dovrò sentirmi d’ora innanzi un ingombro. Non posso perciò ingombrarvi e per questa ragione mi dissocio dal corteo».