Il dibattito sull’evoluzionismo

evoluzionismoLaboratorio 99, febbraio 2008

Sembrano finiti i tempi in cui pochi temerari osavano esprimere dubbi sulla reale scientificità delle teorie evoluzioniste. Alla vigilia del secondo centenario della nascita di Darwin sono numerosi i testi divulgativi e di solido spessore che confutano alcuni dogmi  apparentemente inossidabili. Qui una rapida carrellata delle principali novità librarie. 

di Andrea Bartelloni

Il dibattito critico sull’evoluzione e sull’evoluzionismo non è mai stato così ricco di spunti e riflessioni come in questo periodo. Vivaci case editrici sfornano a ritmo continuo volumi sul tema e non manca nei cataloghi qualche titolo dove si accenni alle difficoltà che la teoria evoluzionista incontra al cospetto delle più recenti ricerche scientifiche.

Sembrano ormai finiti i tempi in cui i soli Giuseppe Sermonti e Roberto Fondi, come dei Don Chiscotte, erano soli a lottare contro enormi mulini a vento e anche nei consessi ufficiali risuonano parole che fino a pochi anni fa circolavano solamente nel samizdat scientifico. Massimo Piattelli Palmarini al recente Festival della Scienza di Genova ha espresso dei dubbi addirittura sul “dogma” della selezione naturale!

Ma veniamo alle pubblicazioni in commercio. La casa editrice siciliana Alfa e Omega (http://www.alfaeomega.org/) ha inaugurato la collana “La Bussola” con la prima edizione italiana del volume di Michael J. Behe, La scatola nera di Darwin, testo che fece conoscere l’ Intelligent Design, la teoria secondo cui la natura esibisce prove di una progettualità che va al di là della casualità darwiniana. Tradotta sull’edizione inglese del 2006, porta una interessante postfazione, dove lo stesso Behe fa il punto sulla questione a dieci anni dalla prima edizione del suo libro (1994).

Dello stesso editore il volume di William A. Dembski, Intelligent Design. Il ponte fra scienza e teologia , una piccola summula dopo la quale nessuno potrà più fingere di non sapere di cosa tratta – come ricorda Marco Respinti nell’introduzione – né confonderlo col creazionismo.

Le frecce all’arco dei critici del darwinismo aumentano grazie anche ad autori italiani. Primo fra tutti il prof. Giuseppe Sermonti che ha appena pubblicato dalle edizioni Lindau di Torino (http://www.lindau.it/), Il Tao della Biologia dove si parla dell’origine dell’uomo e della scimmia dove l’uomo è la linea giovanile, aperta e la scimmia la linea senile che ha imboccato una via chiusa. Secondo Sermonti l’errore del darwinismo sta nel credere che la diversità, la novità stia alla fine e si raggiunga per accumulo di variazioni, invece, le possibilità sono date tutte all’inizio.

La casa editrice Fede e Cultura (http://www.fedecultura.com/) di Verona ha pubblicato il volume La creazione della vita. Disegno intelligente o beffardo scarabocchio? del prof. Umberto Fasol, biologo, docente di scienze naturali alle scuole superiori che illustra in estrema sintesi le varie teorie evoluzionistiche, l’origine della vita, dell’uomo e spiega la teoria del Disegno Intelligente. Il volume riporta le considerazioni frutto anche della sua esperienza negli anni di insegnamento. Il saggio si apre con l’ intervento del card. Christoph Schönborn apparso sul New York Times il 7 luglio del 2005.

Il 2007 ha visto anche l’edizione italiana  del volume dei biologi tedeschi Reinhard Junker e Siegfried Scherer dal titolo significativo: Evoluzione. Un trattato critico. Certezza dei fatti e diversità delle interpretazioni che l’editore Gribaudi di Milano ha pubblicato nel mese di settembre del 2007 entra in questo panorama in modo dirompente.

Il volume, di 334 pagine, che vede la collaborazione di dodici esperti di varie discipline, dalla paleontologia alla chimica, dall’informatica alla botanica e all’antropologia ed è curato, per l’edizione italiana, da Fernando De Angelis, è unico nel suo genere e ha  la caratteristica di aprire la discussione anche alle interpretazioni filosofiche che non si limitano ad una visione ristretta all’ateismo metodologico. Indicativo il fatto che il volume, nell’edizione tedesca sia stato citato dall’allora card J. Ratzinger nel volume Fede, verità, tolleranza (Cantagalli, 2003).

Nel mese di ottobre è stato pubblicato Processo a Darwin, Piemme editore, di Marco Respinti, giornalista, saggista, redattore de Il Domenicale e collaboratore di varie testate tra le quali Il Foglio, Tempi, Il Timone e Cristianità. Come in ogni processo che si rispetti l’imputato, Charles Darwin (1809-1882), o meglio la teoria che con lui è diventata famosa, viene analizzata, vagliate le critiche, redatto un verdetto.

Il presidente della giuria è una persona comune, non è uno specialista, questo perché esistono dei temi che hanno implicazioni talmente vaste che esulano gli ambiti specialistici implicando sfere di natura etica, morale, filosofica e religiosa. Ecco pertanto che l’uomo comune ha il diritto, come nei temi di ambito bioetico, di informarsi su questioni come il senso dell’esistenza, l’origine della vita, il destino del mondo, che lo interessano da vicino e che sono suscettibili anche di deformazioni ideologiche.

L’anno si è concluso con due volumi che riportano, il primo, le relazioni e la discussione che ne è seguita al convegno con Papa Benedetto XVI a Castel Gandolfo dall’1 al 3 settembre 2006, l’altro, le catechesi che il card. Schönborn ha dedicato alla teologia della creazione nel periodo 2005/2006.

Il convegno di Castel Gandolfo ha visto riuniti Benedetto XVI e i suoi ex allievi, lo Schülerkreis, su Creazione ed evoluzione (Edizione Dehoniane Bologna, 2007), un tema che gli è molto caro tanto da avergli dedicato una frase nella sua omelia durante la S. Messa del suo insediamento a Pontefice: «Noi non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario».

Il dibattito sul tema, come si vede dalle pubblicazioni del 2007, è vivo e l’interesse da parte delle più alte autorità della Chiesa Cattolica sta a indicare quanto sia sempre più chiaro a tutti che «La teoria dell’evoluzione si è sempre più venuta delineando come la via per far scomparire la metafisica e far apparire superflua l’”ipotesi di Dio” (Laplace) e per formulare una spiegazione strettamente “scientifica” del mondo» (J. Ratzinger, Sorbonne, Parigi, 27 novembre 1999).

Il volume, è la prima volta che le relazioni e i colloqui di un simile convegno vengono pubblicati, riporta gli interventi del chimico prof. Peter Schuster, dei filosofi Robert Spaeman e Paul Erbrich, del card. Schönborn e del prof. di teologia Siegfried Wiedenhofer e spaziano sul tema a 360°: troviamo le considerazioni dell’evoluzionista e le critiche sempre equilibrate sia all’evoluzionismo che all’Intelligent Design, sempre con la dovuta attenzione all’intersezione tra filosofia e scienze naturali.

Di taglio teologico, ma con le necessarie contaminazioni scientifiche, in particolar modo nei confronti del “disegno intelligente”, è il volume Caso o disegno? Evoluzione e creazione secondo una fede ragionevole ( Edizioni Studio Domenicano, 2007) che riporta le catechesi del card. Schönborn che ha tenuto nel duomo di Vienna nel 2005/2006 sul tema della teologia della creazione.

Pregevole la profonda esegesi delle sacre scritture con continui riferimenti al pensiero e all’opera di Darwin e alle sue implicazioni filosofiche attraverso anche il pensiero e le riflessioni di filosofi e scienziati come Bulgakov, Jonas, Marx, Newton, Freud, Frankl e altri che hanno stimolato le riflessioni del cardinale di Vienna, che stigmatizza non tanto la ricerca scientifica, sempre rispettabile, quanto gli sconfinamenti “in tutti i campi della realtà, secondo il principio che «tutto è evoluzione»”. E questo non è scientificamente legittimo.

Su questi temi, spaziando tra scienza e teologia, Rizzoli ha pubblicato (ottobre 2007) il volume di Rosa Alberoni, Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin che stigmatizza la posizione di quelli che chiama i darwinolatri – gli apostoli di Darwin – che vogliono, in nome dell’evoluzionismo,  stabilire che noi proveniamo soltanto dalla terra, cancellare Dio dalla mente dei nostri figli, esaltare il potere del più forte. Pertanto non più una riflessione scientifica, ma la riflessione sulle conseguenze di una teoria che si è fatta ideologia e mira a cancellare la nostra tradizione culturale.

Ci stiamo preparando nel migliore dei modi a celebrare, nel 2009, il secondo centenario della nascita di Darwin (1809-1882).

Bibliografia

Michael J. Behe, La scatola nera di Darwin, Alfa e Omega, 2007

William A. Dembski, Intelligent Design. Il ponte fra scienza e fede, Alfa e Omega, 2007

Giuseppe Sermonti, Il Tao della biologia, Lindau, 2007

Umberto Fasol, La creazione della vita. Disegno intelligente o beffardo scarabocchio?, Fede e Cultura, 2007

Reinhard Junker, Siegfried Scherer, Evoluzione. Un trattato critico. Certezza dei fatti e diversità delle interpretazioni, Gribaudi, 2007

Marco Respinti, Processo a Darwin, Piemme editore, 2007Creazione ed evoluzione, Edizione Dehoniane Bologna, 2007

Joseph Schönborn, Caso o disegno? Evoluzione e creazione secondo una fede ragionevole, Edizioni Studio Domenicano, 2007

Rosa Alberoni, Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin, Rizzoli, 2007