da La Nuova Bussola quotidiana
12 Novembre 2018
C’è chi continua a riproporre la distinzione tra le diverse droghe come se il problema per i giovani fosse semplicemente conoscere i vari tipi di droghe per poter scegliere quelle “giuste”. Ma l’unica cosa che i giovani devono imparare è dire no a tutte le droghe.
di Andrea Bartelloni
Droga, droghe. Non è una distinzione puramente lessicale, dietro c’è un modo di vedere e di pensare il problema sostanziale. Almeno così la pensano al Manifesto (07/11/2018), uno degli ultimi quotidiani comunisti al mondo, dove si sono soffermati sull’uso del singolare e del plurale a proposito del lemma droga. Non è una distinzione di “lana caprina”, ma c’è dietro, ovviamente, un discorso ideologico che, però, fa riflettere.
Tutte le comunità di recupero per le dipendenze dicono che la droga, al singolare o al plurale, fa male. Tutte le droghe. Ovviamente nessuno metterà sullo stesso piano l’eroina e la cannabis, ma nessuno pensa che ci siano droghe buone o droghe cattive e tantomeno leggere. Un po’ maliziosamente Il Manifesto cita la frase di Nancy Reagan: «just say no», contrapponendola a «just say know» giocando anche sull’assonanza di pronuncia. Ma un genitore cosa pensiamo voglia per i propri figli: che conoscano le droghe, magari per scegliere quella giusta per sballarsi con pochi rischi, o che dicano no alla droga?
I nostri giovani, spesso minorenni, si trovano davanti ad un bivio: accettare quella pasticca, quella sigaretta, quel cocktail, allora sarà utile che conoscano il contenuto della pasticca, della sigaretta, del cocktail o avere il coraggio o la forza di dire no. Giustamente devono conoscere cosa trovano in giro, ma non per evitare che “vengano etero diretti dal mercato illegale”, ma perché evitino la o le droghe.
Perché tutte le droghe fanno male e questo è l’unico messaggio che conta, il messaggio che gli ex tossico dipendenti veicolano senza sosta nelle scuole tra i ragazzi raccontando la loro esperienza. Perché conoscere è prevenire, ma sentire il dramma della dipendenza e la sofferenza di chi lo ha vissuto sulla propria pelle è molto di più. Per riprendere il messaggio in inglese: know to say no! Se la conosci la eviti e se la eviti vivi.