Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân
8 febbraio 2023
di Stefano Fontana
Per comprendere che tipo di potere si celi sotto il nuovo “potere terapeutico” è utile fare quattro passaggi concettuali.
La medicina pervasiva
Prima di tutto bisogna prendere atto che la medicina ha investito tutta la vita sociale, ben oltre i limiti della pura e semplice lotta alla malattia e “quando noi vogliamo fare ricorso a un campo che crediamo esterno alla medicina, ci rendiamo conto che è stato medicalizzato” [1], “La medicina non ha più oggi un campo che le sia esterno” [2].
Come scrive dom Giulio Meiattinni, l’esperienza Covid ha attestato il passaggio dal “sanatorio appartato al sanatorio pervasivo” [3] La medicina ci educa a come alimentarci, a come utilizzare il tempo libero e le vacanze, a dove abitare, a come costruirci la casa e a mille stili di vita. Essa pontifica sui rapporti tra psiche e corpo e ci induce a consumare integratori naturali per le più svariate finalità. Ci induce a modificare chirurgicamente il corpo per fini estetici e a imbottirci di steroidi e cocktail proteici [4]. Veicola una artificiosa ideologia naturalista.
La scuola viene progressivamente medicalizzata, con la trasformazione dei problemi educativi in problemi clinici. La medicina diventa oggetto di consumo e di costume. Essa investe il lavoro con la medicina del lavoro, o lo sport con la medicina dello sport. La terapia psicanalitica ha sostituito la religione. Oggi chi entra in una farmacia lo fa per mille motivi – dall’aborto chimico alla cosmesi – e non più solo per la tradizionale cura della malattia.
Il fatto di maggiore impatto di questo ampliamento di campo è costituito dalla medicina preventiva, che interviene prima dei sintomi e non dopo. Secondo Meiattini le politiche Covid hanno avuto due conseguenze: l’assorbimento nel cittadino della categoria del paziente e la sparizione della categoria del guarito” [5] Con la vaccinazione di massa, le modifiche del dna nei concepiti in provetta, l’eugenetica, le strutture sanitarie a disposizione della disforia di genere nei bambini, il blocco della pubertà per dilazionare il momento della scelta del genere … la medicina diventa un preconfezionamento dell’umanità futura nei cui confronti la prevenzione dalle malattie è solo uno strumento mentre il fine è il transumanesimo.
La medicina come potere
Eccoci allora al secondo passaggio. Da tutto ciò è facile capire il nuovo significato politico della medicina. Essa rappresenta un enorme potere di controllo e pianificazione della popolazione. In questo potere trovano appuntamento le grandi case farmaceutiche, le fondazioni tecnologiche globali e i poteri politici.
La medicina diventa così un sistema di governo politico, elemento fondamentale del Deep State [6]. Le case farmaceutiche finanziano la ricerca, facendole dire quello che esse desiderano. I grandi media veicolano le narrazioni concordate. Il potere politico implementa le disposizioni necessarie a indirizzare i comportamenti dei cittadini.
Questo nuovo potere sistemico, tuttavia, nelle democrazie occidentali ricerca il consenso dei cittadini che chiedono essi stessi di essere soggetti al controllo del potere sanitario/politico. È questo il significato dell’espressione “società palliativa” [7]. Il controllo sanitario, fin dalla metà del XVIII secolo, ha fatto emergere il soggetto della “popolazione” che in precedenza non esisteva dal punto di vista sociologico. Ora è la popolazione stessa che chiede di essere controllata e fonda a sua volta il potere sanitario. Così nelle democrazie occidentali si formano dittature sanitarie consensuali.
Nel caso del biennio covid, nemmeno le dichiarazioni della Pfizer che attestavano come il lancio del prodotto fosse avvenuto fin dall’inizio nella consapevolezza della sua inefficacia è bastato perché la popolazione cominciasse a porsi qualche domanda, tanta era la convinzione prodotta in essa dal potere palliativo. Al concetto di società palliativa, va accostato poi quello di “psicopolitica” perché nell’occidente democratico la sorveglianza , il controllo e l’indirizzamento dei comportamenti si fa agendo sulle menti e non più sui corpi [8]. Infine, va notato che il nuovo potere terapeutico si fonda sulla paura indotta, ma non la paura per le imposizioni o sanzioni del potere politico/sanitario, che invece si presenta e viene accettato come liberatorio dalla paura, bensì come paura dalle emergenze sanitarie e in particolare dai nuovi pericoli sanitari che, invece, proprio il potere sanitario produce.
La medicina uccide
Una volta stabilito che la medicina è ormai pervasiva e che rappresenta un potere terapeutico, bisogna fare un terzo passo in avanti e comprendere che la medicina uccide: “la medicina uccide, ha sempre ucciso e ha sempre avuto coscienza di farlo” [9]. Non uccide per le sue carenze, per certe falle di ignoranza scientifica, per disfunzioni operative o per inadeguatezza degli operatori: “la medicina può essere pericolosa non a causa della sua ignoranza, ma per il suo sapere, proprio perché essa è una scienza” [10].
Oggi la medicina uccide tramite l’aborto di Stato, in applicazione delle leggi sull’eutanasia e il suicidio assistito, uccide gli embrioni umani prodotti in eccesso durante la fecondazione artificiale, i feti per trarne organi e cellule staminali per la ricerca. Durante la pandemia ha ucciso in vari modi: con la trascuratezza per gli effetti avversi, con l’applicazione obbligata di protocolli assurdi, con la negazione delle cure e la scelta ideologica e assoluta per il vaccino, facendo penare nell’isolamento tante persone anziane ricoverate, togliendo risorse ad altri reparti sanitari senza più la possibilità di garantire in essi la normale prevenzione e cura.
L’intera società come una grande farmacia
A questi tre passaggi bisogna infine aggiungerne un altro. Il nuovo potere terapeutico si è integrato in un sistema economico politico che per alimentarsi e riuscire a mantenere il proprio potere ha bisogno che la società vanga concepita come composta da malati permanenti [11]. L’onere della prova della malattia non deve più spettare al potere sanitario, ma al cittadino, da considerarsi malato fino a prova contraria da lui stesso prodotta. Ma siccome i criteri della prova sono stabiliti dal potere, il cittadino non è in grado di provare di non essere malato.
Se non abbiamo la febbre è perché non ce la siamo ancora misurata. Il potere politico ha bisogno di malati “a priori”, perché tutti possano rientrare nella sfera delle sue funzioni. Su questo esso fonda la prevenzione, come prefigurazione totale di una società futura. Ecco perché la società è come una immensa farmacia, o un immenso ospedale, dove le malattie si presuppongono e, per evitarle, si riprogramma l’essere umano. Se la malattia è permanente anche la paura [12] è permanente e la paura rende permanente il potere.
Note
[1] M. Foucault, Medicina e biopolitica. La saluta pubblica e il controllo sociale, a cura di P. Napoli, Donzelli, Roma 2021. La citazione è tratta da una conferenza del 1974.
[2] Ivi, p. 22.
[3] G. Meiattini, L’ideologia sanitaria della società dei pazienti. Critica del potere terapeutico, “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa” XVIII (2022) 4, p. 142.
[4] Il narcisismo è la leva di cui il potere sanitario si avvale oggi secondo M. Desmet, Psicologia del totalitarismo, La Linea, Milano 2022, pp. 86 ss.
[5] G. Meiattini, L’ideologia sanitaria … cit, p. 142.
[6] Cfr. B. Dumont, “Un État profond planétaire?”, “Catholica”, n. 153, Automne 2021, pp. 4-14. Qui la traduzione italiana: https://vanthuanobservatory.com/2022/01/19/uno-stato-profondo-planetario-di-bernard-dumont-2/.
[7] Cfr. S. Fontana, La società palliativa e il nuovo matrimonio tra libertà e dispotismo: https://vanthuanobservatory.com/2022/03/09/la-societa-palliativa-e-il-nuovo-matrimonio-tra-liberta-e-dispotismo/
[8] Cfr. M. Desmet, Psicologia del totalitarismo cit.
[9] M. Foucault, Medicina e biopolitica cit., p. 9.
[10] Ivi, p. 10.
[11] Cfr. G. Meiattini, L’ideologia sanitaria … cit.
[12] Cfr. M. Begato, La paura: da occasione di controllo sociale a introduzione alla società dell’odio: https://vanthuanobservatory.com/2021/10/14/la-paura-da-occasione-di-controllo-sociale-a-introduzione-alla-societa-dellodio/
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