Il terrorismo degli anabattisti: perché furono perseguitati

Unione Cristiani Cattolici Razionalisti (UCCR) 20 Gennaio 2025

Perché gli anabattisti furono perseguitati dalle autorità cattoliche e protestanti? Nel quinto centenario del movimento anabattista un approfondimento dei motivi per cui il movimento anabattista fu perseguitato e colpito.

l 21 gennaio 2025 ricorreva il quinto centenario della nascita del movimento anabattista zurighese.

Ma chi furono gli anabattisti?

Si tratta di un movimento cristiano emerso nel XVI secolo durante la Riforma protestante, noti per credenze radicali che li posero in contrasto con la Chiesa cattolica e le principali correnti protestanti, luteranesimo e calvinismo.

Gli anabattisti sostenevano che il battesimo dei fanciulli fosse in contraddizione con la Bibbia, praticavano (spesso solo a parole) un pacifismo radicale, respingendo la violenza anche in caso di difesa e si rifiutavano (come i catari) di prestare giuramenti civili e di servire nelle forze armate, rendendoli sospetti di disobbedienza civile.

Praticavano una forma di comunione dei beni, rifiutando la proprietà privata e credevano che il ritorno di Cristo fosse imminente.

Queste convinzioni erano considerate sovversive all’interno di società che si fondavano letteralmente sul giuramento nel legame feudale. Si fatica oggi a capire quanto fosse anarchica quest’idea e quanto minasse ai principi dell’edificio sociale se si fosse diffusa.

Alcune correnti dell’anabattismo abbracciarono idee più soft, ad esempio quelli di Zurigo guidati da Felix Manz.

Vi furono dispute teologiche sul battesimo con uno dei leader della Riforma protestante, Ulrich Zwingli, il quale indusse il Consiglio cittadino ad imporre la pena di morte per gli anabattisti. Nel 1983 la Chiesa riformata svizzera chiese perdono per le sofferenze inflitte agli Anabattisti di Zurigo.

Ma i veri problemi causati dagli anabattisti furono creati a Münster ed è lì che le autorità religiose dell’epoca, cattoliche e protestanti, dovettero intervenire con la forza e con quella che si definisce “persecuzione”.

I crimini sociali degli anabattisti a Münster

Il motivo nacque nel febbraio 1534 dalla città tedesca di Münster, occupata in maniera armata dalla comunità anabattista formata da una moltitudine di fanatici: divenne la “Nuova Gerusalemme” e si chiuse al mondo per 18 mesi consecutivi e in completa autogestione.

I fatti di Münster sono ben descritti dall’antropologo e storico britannico Norman Cohn nel suo bestseller sui movimenti di culto millenaristi, ma anche da Friedrich Reck-Malleczewen (1), uno scrittore tedesco perseguitato dal nazismo.

Cohn ha raccontato come «i monasteri e le chiese furono saccheggiati e in un’orgia iconoclasta, sculture, dipinti e libri della cattedrale furono distrutti» (2).

Il boia cittadino iniziò a lavorare a ritmo continuo, gli abitanti rimasti furono perseguitati dagli anabattisti, soprattutto «anziani ed invalidi, bambini piccoli e donne incinte e quelle che avevano appena partorito. Il terrore era iniziato»(3).

La pena capitale fu introdotta anche per menzogna, calunnia e avarizia e per qualunque tipo di insubordinazione (figli contro genitori, moglie contro il marito e chiunque contro Dio e i rappresentanti anabattisti). La poligamia divenne prerogativa di tutti gli uomini e i leader religiosi, come Jan Bockelson, si circondarono presto di un harem di quindici mogli.

La nuova legge anabattista, osserva sempre l’eminente antropologo, obbligò tutte le donne giovani a sposarsi e ad accettare il ruolo di seconda o terza o quarta moglie. Tutti i matrimoni con i “senza dio” (cattolici e protestanti) vennero dichiarati invalidi, e le mogli furono così costrette all’infedeltà. Chi si rifiutava veniva condannata a morte e «molte donne furono giustiziate per semplici questioni di gelosia» (4)

Fu imposto alla popolazione di tenere le porte aperte, giorno e notte, il cibo venne requisito e si obbligò il pasto in comune. I progenitori della cancel culture moderna ordinarono anche che tutte le opere intellettuali fossero portate in piazza e bruciate, come atto di rottura completa con il passato.

L’unica interpretazione ammessa della teologia e della Bibbia divenne quella anabattista e «alla fine di marzo venne istituita una dittatura assoluta » (5)

Quando Jan Bockelson divenne l’unico leader della città (con il nome di Giovanni di Leida), furono aboliti tutti i giorni festivi(6) e la popolazione fu messa alla fame, con l’obbligo di consegnare anche la biancheria intima.

L’accerchiamento della città di Münster

Evidentemente questo portò le città limitrofe ad allarmarsi e, per limitare il “contagio”, l’anabattismo divenne reato capitale in tutta la diocesi di Münster e nei vicini principati, il ducato di Cleves e l’arcivescovado di Colonia.

Il movimento anabattista, scrive Norman Cohn, «comportava pericoli ovvi e gravi per tutti»(7), «il terrore fu a lungo una caratteristica familiare della vita nella “Nuova Gerusalemme”, ancor di più intensificato durante il regno di Bockelson» (8)

Nel gennaio 1535 la città fu accerchiata dai signori dei territori confinanti, cattolici e protestanti assieme, vennero tagliati i rifornimenti alimentari attendendo una resa che non avvenne.

«Più e più volte gli assedianti lanciarono volantini nella città offrendo un’amnistia agli abitanti se solo avessero consegnato il re e la sua corte» (9) scrive Cohn.

Il Terrore instaurato impedì però qualunque insurrezione interna, con corpi denudati, squartati ed inchiodati in vari punti della città come avvertimento per i ribelli.

L’intervento e gli anabattisti perseguitati

Alla fine, il 24 giugno 1535 gli assedianti dovettero entrare con forza nella città e fu un bagno di sangue. Gli anabattisti furono perseguitati.

Per prevenire qualunque “contagio”, i corpi di Bockelson e di due suoi collaboratori furono esposti sul campanile della città di Munster, all’interno di gabbie ancora oggi visibili.

Nel resto d’Europa, scrive Andrea Del Col, docente di Storia all’Università di Trieste, «l’azione contro gli anabattisti fu condotta quasi sempre dai tribunali pubblici» (10)

Nel 1567 i sopravvissuti di Munster crearono un’altra “Nuova Gerusalemme” in Westfalia, ripristinando il Terrore per 12 anni fino a quando il “nuovo messia”, Jan Willemsen e i suoi seguaci, furono catturati e giustiziati (11).

Ecco esposto il vero motivo per cui gli anabattisti furono perseguitati.