Redazione
Ieri un gruppo di imam francesi si è riunito davanti al Bataclan, uno dei luoghi di Parigi dove un commando dell’Isis ha compiuto una strage il 13 novembre. Hanno pregato e cantato l’inno nazionale per onorare le vittime. L’imam di Nîmes, Hocine Drouiche, ha anche tenuto un discorso importante, come riportato da AsiaNews.
Sulla necessità di condannare la violenza ha detto: «Noi condanniamo questa violenza come cittadini francesi, ma anche come musulmani perché questo attentato è stato compiuto nel nome della nostra religione. Tutti i musulmani sono invitati a condannare questi attacchi, con dimostrazioni e dichiarazioni, per non lasciare l’islam come un ostaggio nelle mani di ignoranti ed estremisti».
Poi ha criticato la comunità musulmana francese, la più grande d’Europa: «Il paradosso della nostra comunità islamica in Europa è che non vi è una reale volontà di dialogo e di apertura. Noi parliamo di tolleranza e di perdono, ma in realtà abbiamo paura del dialogo con gli altri. Allo stesso tempo, pensiamo che l’islam sia l’unica vera religione nel mondo. Gli altri sono miscredenti. Questa idea può produrre orgoglio e arroganza nel mondo islamico. Invece, modestia e rispetto per gli altri sono due pilastri della moralità islamica! Quando parliamo di questi valori e entriamo in un processo di dialogo nella società francese (con le religioni, con gli ebrei, con la polizia, con le associazioni…) noi imam siamo accusati di essere dei traditori».
E infine ha parlato del problema dell’uso della ragione nell’islam, come già fece Benedetto XVI in un criticatissimo discorso di Ratisbona nel 2006: «In questo momento dobbiamo avere il coraggio e riconoscere che i musulmani non hanno mostrato un reale impegno per trovare una soluzione al grande problema della radicalizzazione e dell’odio! (…) Per secoli i musulmani hanno escluso la ragione e la razionalità dalla loro vita religiosa. Nel pensiero islamico moderno vi è una vera crisi della ragione. Di conseguenza, i musulmani vivono in situazioni paradossali non solo nei confronti dei valori islamici, ma anche dei valori europei».